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 2023  agosto 31 Giovedì calendario

Intervista a Dacia Maraini

“Loro vorrebbero il mondo così”. Dacia Maraini, scrittrice, poetessa, saggista, indagatrice dell’animo femminile, raggiunta al telefono, non è stupita dalle parole usate lunedì su Rete 4 da Andrea Giambruno, compagno della premier Giorgia Meloni e conduttore tv: “Se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi”. Parole che l’autore, dopo la polemica sollevata dal Fatto, ha definito “strumentalizzate”.
Dacia Maraini, cosa ci dicono quelle parole?
Dicono che loro vogliono che tutto resti così com’è, loro accettano che ci siano i lupi e che ci siano le pecorelle. C’è una parte di Paese che vuole che il mondo sia così, diviso in due: il maschio che non riesce a controllare i suoi istinti, e dall’altra le donne, deboli, indifese. Ma questo è un concetto antico, arcaico, che non ha niente a che vedere con la realtà, le donne non sono né deboli né vittime.
Sono parole pronunciate però in televisione, da una persona che si occupa di comunicazione e media per lavoro, davanti a un pubblico ampio.
Sì, e questo è preoccupante. C’è una cultura vecchia, antiquata, che negli ultimi tempi non osava esprimersi, e che invece ora si sente legittimata, esprime idee offensive, lesive della dignità della donna. Idee che partono tutte dall’insofferenza verso l’autonomia delle donne: che vogliono essere libere, prendere le loro decisioni, entrare nelle professioni, in tutte le professioni, e non essere un corpo volto a sedurre. Una cultura che vede l’uomo come pensatore, creatore, a condurre, e le donne che devono stare nel loro: i desideri e i piaceri femminile non contano nulla, conta solo il piacere maschile. Però, per carità, mi lasci chiarire…
Chiarisca.
Non ce l’ho con gli uomini, ce ne sono tanti che non la pensano così. Non credo alla guerra tra i sessi: è una guerra tra due culture, una patriarcale, arcaica, conservatrice, e una nuova, moderna, democratica, in cui le donne hanno uguali diritti e libertà. In una società democratica non c’è spazio per visioni così arcaiche.
Eppure, lunedì erano in tre su Rete 4 a parlarne annuendo…
Sì, e non deve stupire. C’è un libro degli anni Trenta, Psicologia di massa di Wilhelm Reich, che spiega come nei momenti di crisi, economica e sociale, come quella che stiamo vivendo, le popolazioni si aggrappino a idee del passato, si facciano passi indietro, si cerchi un capo. Io credo sia ciò che stiamo vivendo.
Però abbiamo una presidente del Consiglio donna…
Di questo sono lieta, dal punto di vista simbolico è importante. La destra ha sempre avuto una sua idea di emancipazione femminile basata sulla conquista individuale, sull’idea che una donna aggressiva, forte, potesse diventare potente: ma è un’idea che non punta a migliorare la condizione di tutte le donne.
Una premier che però non ha commentato le parole del compagno.
Esatto. Troppe cose non ha commentato: le parole del ministro Lollobrigida, quelle del presidente del Senato La Russa, tutte dello stesso tenore. Giorgia Meloni si trova in bilico: ha capito che certe uscite la danneggiano, sa di rappresentare il Paese, è più intelligente più degli altri che la circondano. Ma deve dividersi tra idee del partito e del suo entourage, e le sue necessità di capo di un Paese democratico con regole diverse. I silenzi iniziano a essere molti: dovrà decidere da che parte stare.
Giambruno ha detto di aver pronunciato quelle parole come un padre, visione ribadita da altri politici e giornalisti affini.
Ma le donne non hanno bisogno di un padre. È sempre la stessa storia: vogliono raccontarsi che le donne abbiano bisogno di essere controllate, difese, tutelate, educate. Non è così, non ci serve un padre, ci serve un compagno, al massimo, che ci rispetti e ci sostenga, senza vederci solo come un corpo.
Perché il sistema mediatico italiano fa ancora così fatica a evitare di colpevolizzare le vittime?
Perché siamo ancora dentro al patriarcato, inutile fingere il contrario. Una metà del paese, o giù di lì, che la pensa così: le donne non devono uscire la sera, ballare, bere. Perché non lo dicono ai ragazzi che non si ubriachino, che non escano tardi, che non usino la violenza di qualsiasi tipo?
Mediaset non ha chiesto le dimissioni né commentato.
Sì, qui non succede. In altri Paesi europei c’è un’etica diversa, pubblica e privata, dipende da tanti fattori, culturali, anche religiosi. Da noi l’idea del “se l’è cercata” viene considerata normale. La televisione purtroppo non è ancora una buona maestra, è un mondo che ancora troppo spesso propone alle donne di usare seduzione per fare carriera, un’idea umiliante.
Meloni domani (oggi, ndr) andrà a Caivano.
Fa bene, questo è un bel gesto, utile, importante. Bisognerà vedere quanto riuscirà a spingersi in là, oltre a questi aspetti simbolici, a livello di fatti: quanto può riuscire a distanziarsi dai suoi e anche dalle idee del suo partito e del compagno.