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 2023  agosto 31 Giovedì calendario

Il dossier sulle violenze: «I rischi aumentano se c’è un abuso di alcol»

ROMA «Vi è una relazione sempre più stretta tra l’uso-abuso di droghe e alcol e l’aumento di fenomeni di violenza», specie tra adolescenti e giovani. È quanto emerge nel report “La violenza è solubile in alcol” elaborato dalle avvocatesse Valentina Guerrisi e Giada Caprini dello studio legale di Roberto De Vita. Come fonti vengono citati istituti di ricerca statunitensi e dati dell’Organizzazione mondiale della sanità. «Gli studi sul coinvolgimento dell’alcol nella perpetrazione di aggressioni sessuali da parte di giovani maschi hanno riscontrato una forte connessione: un’indagine in 10 paesi dell’Europa centrale e meridionale – si legge nel report dello studio De Vita – ha rilevato che sia l’aggressione sessuale che la vittimizzazione sessuale sono associate al bere in combinazione con il sesso».
I RISCHI
«Gli studi hanno evidenziato una serie di collegamenti tra l’uso di sostanze e il rischio di subire un’aggressione sessuale. All’aumento di vulnerabilità che ne deriva, infatti, si aggiunge nella maggior parte dei casi – spiega il report – una condizione di “incapacitazione": l’effetto delle sostanze può abbassare le inibizioni e il livello di attenzione, mettendo a rischio la capacità di riconoscere situazioni pericolose e di prendere decisioni consapevoli. (...) La cosiddetta “alcohol miopia” può portare la vittima a focalizzare l’attenzione su segnali sociali prevalenti (il divertimento, la maggiore disinibizione nelle relazioni sociali, etc.) piuttosto che su quelli di rischio meno evidenti».
Ma c’è di più. Bevande alcoliche e sostanze psicotrope o stupefacenti spesso vengono usate come mezzo per rendere le ragazze più vulnerabili. «In alcuni casi, gli aggressori possono utilizzare droghe o alcol per rendere le vittime incapaci di resistere o proteggersi da un’aggressione sessuale. Questa pratica – si legge nella ricerca delle due avvocatesse – è spesso indicata come “stupro indotto"». L’alcol, infine, può amplificare gli effetti sedativi e di compromissione della memoria di alcune sostanze usate dagli aggressori per facilitare una violenza sessuale. Tali sostanze, come il Rohypnol, il GHB e la ketamina sono in genere inodori, incolori e insapori se inseriti in un drink, ad eccezione del GBL (la cosiddetta droga dello stupro) dal sapore amaro che può essere mascherato però dal sapore della bevanda in cui è disciolto. Entro 30 minuti dall’ingestione, la persona può avere difficoltà a parlare o muoversi e può svenire, divenendo vulnerabile alla violenza. Inoltre, a causa degli effetti della droga, le vittime possono avere ricordi sbiaditi o addirittura nessuna memoria di ciò che è accaduto, e per tale ragione spesso non denunciano.
GIOVANI PIÙ VULNERABILI
Secondo un rapporto del 2021 dell’Oms, le piattaforme digitali sono diventate un potente strumento di marketing per gli alcolici. «Il consumo di sostanze alcoliche e stupefacenti ha assunto un ruolo determinante nella dimensione quotidiana delle persone, soprattutto le più giovani, quale elemento di convivialità “socialmente accettato” – si legge nel report dello studio legale De Vita – Il fenomeno si è ulteriormente acuito nel corso della recente pandemia, anche a causa dell’incremento del “marketing dell’alcol”, cui si è unita una sempre maggiore facilità nella reperibilità e nel consumo di sostanze stupefacenti. Ciò ha aumentato l’accettabilità del loro consumo, con l’insorgenza in età precoce di comportamenti di abuso che, nella maggior parte dei casi, sfociano in atti di violenza, soprattutto di tipo sessuale».
Un recente studio dell’American Addiction Centers ha spiegato come l’uso di droga e alcol è presente nei casi di abuso domestico in una percentuale che varia dal 40% al 60%. Ogni anno sono circa 300.000 le vittime che riferiscono di aggressioni da parte di persone ubriache e, solo nel 2016, l’alcol ha causato circa 90.000 morti in seguito ad episodi di violenza domestica in tutto il mondo. Inoltre, negli Stati Uniti ha assunto un ruolo fondamentale nel 32% dei casi di omicidio. «Le ricerche hanno evidenziato come in almeno la metà di tutte le aggressioni sessuali tra conoscenti vi è stato consumo di alcol da parte dell’autore, della vittima o, più comunemente, di entrambi». Nel mondo universitario, per esempio, almeno il 50% degli stupri è collegato all’uso di alcolici.