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 2023  agosto 31 Giovedì calendario

Musk apre agli spot elettorali su X

New York Su X, l’ex Twitter, tornano gli spot elettorali. È la nuova (ennesima) rivoluzione di Elon Musk sulla piattaforma, dove questo tipo di propaganda era vietato dal 2019. Ora, invece, il miliardario proprietario del social media ha deciso di consentire che vengano pubblicati spot e messaggi da parte di candidati e partiti politici, una mossa che negli Usa sta già sollevando preoccupazioni sul rischio di disinformazione e incitamento all’odio in vista delle elezioni presidenziali del 2024. La prima mossa in tal senso Musk l’aveva fatta lo scorso gennaio, quando aveva spiegato che intendeva espandere gli annunci consentiti sulla piattaforma aprendo a quelli «basati sulla causa», come ad esempio i messaggi che sensibilizzano sull’importanza di registrarsi e andare a votare.
Adesso la svolta riguarda tutti gli spot politici, una decisione grazie alla quale X «consentirà alle persone di avere un confronto diretto con i rappresentanti politici», e per fare questo potenzierà «il team che seguirà le elezioni al fine di combattere la manipolazione dei contenuti, individuare i profili falsi e monitorare la piattaforma per proteggerla da eventuali minacce», oltre ad assicurare la trasparenza pubblicitaria. Inoltre, come si legge nel post sul blog, ha assicurato che continuerà a vietare gli annunci che diffondono fake news o cercano di minare la fiducia della popolazione verso il processo elettorale, in linea con l’obiettivo dell’azienda di «cercare di preservare un discorso politico libero e aperto».
La novità, tuttavia, ha probabilmente anche un altro scopo, ossia quello di aiutare la società a fare cassa in un momento in cui molti inserzionisti si sono allontanati o hanno ridotto il budget per paura di apparire accanto ad annunci inappropriati.
Per Musk e il suo social, infatti, la situazione attuale non è rosea, visto che dal cambio di nome, avvenuto a fine luglio, il sito ha pure perso utenti e interazioni. Il miliardario, in ogni caso, sta tentando di far diventare X come una «piazza cittadina» per le elezioni, ad esempio ospitando l’annuncio della discesa in campo del governatore della Florida Ron DeSantis alle primarie repubblicane di Usa 2024. La piattaforma, come altre società di social media, è stata però a lungo criticata da analisti e legislatori per non aver fatto abbastanza per prevenire contenuti fuorvianti o falsi durante le più importanti tornate elettorali. Le critiche si sono intensificate in seguito agli eventi del 6 gennaio 2021, quando l’ex presidente Donald Trump ha utilizzato Twitter per galvanizzare i suoi sostenitori, un gruppo dei quali ha poi preso d’assalto Capitol Hill.
Il tycoon è stato rimosso dal social media dopo l’incidente, ma Musk ha revocato unilateralmente il bando nel novembre 2022 (seguendo il risultato di un sondaggio proposto agli utenti). Nonostante la riattivazione dell’account Trump è rimasto in silenzio su X fino alla scorsa settimana, quando ha condiviso la sua foto segnaletica dopo essersi consegnato in una prigione in Georgia nel procedimento per aver tentato di ribaltare i risultati delle elezioni del 2020 nello stato. L’ex Twitter in particolare, comunque, dopo l’acquisizione da parte di Musk ha dovuto affrontare parecchi dubbi sulla sua preparazione in vista delle prossime elezioni presidenziali americane, considerato che ha licenziato migliaia di dipendenti, compresi quelli che avevano lavorato nel team che si occupa di fiducia e sicurezza.