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 2023  agosto 31 Giovedì calendario

Pyongyang pronta a dare armi a Mosca

NEW YORK – La Russia sta negoziando con la Corea del Nord, per ricevere armi e munizioni da usare poi contro l’Ucraina. La denuncia viene dalla Casa Bianca, che ieri ha rivelato di aver raccolto informazioni di intelligence su questa operazione, proprio mentre Pyongyang lanciava due missili nel mare per rispondere ad un’esercitazione condotta dagli americani vicino alle sue coste.
Già nel marzo scorso Washington aveva denunciato che i presidenti Putin e Kim stavano negoziando una sorta di accordo “food-for-arms”, in cui Mosca avrebbe inviato cibo al paese asiatico in cambio di munizioni. L’anno scorso era stata proprio Pyongyang a fornire ai mercenari del gruppo Wagner il grosso delle armi usate poi per la sua offensiva,in particolare su Bakhmut. Ora questa collaborazione si sta rafforzando, e a luglio una delegazione guidata dal ministro della Difesa Shoigu è andata ad incontrare i colleghi nordcoreani per discutere nuove forniture. Dopo questa visita, i presidenti Putin e Kim si sono scambiati lettere, con cui riaffermavano per iscritto la determinazione a collaborare. Alla dichiarazione d’intenti politica è seguita poi un’altra visita di tecnici russi a Pyongyang, stavolta per entrare nei dettagli delle consegne, che dovrebbero includere armi, munizioni, ma anche materie prime di cui ha bisogno l’apparato industriale bellico di Mosca per continuare ad operare.
Queste manovre sono state rivelate ieri dal portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Kirby, durante un briefing con i giornalisti. Secondo l’ammiraglio «le lettere scambiate dai leader sono state ad un livello di superficie,ma in seguito alla visita di Shoigu un altro gruppo di funzionari è andato a Pyongyang per discutere l’accordo nella sostanza».
La valutazione che la Casa Bianca fa di questa operazione ha almeno tre aspetti differenti ma collegati. Il primo è la conferma delle difficoltà in cui si trova la Russia, perché ha bisogno di ricorrere all’aiuto di paesi come la Corea del Nord o l’Iran per continuare a sostenere la sua invasione dell’Ucraina. Finora Pechino ha evitato di fornire armi, ma Pyongyang può invece farlo al suo posto. Il secondo è che Putin, cercando di ottenere questi nuovi rifornimenti, dimostra la volontà di continuare il conflitto, nella convinzione che gli alleati di Kiev si stanchino prima di lui. Il terzo è che, proprio per questo motivo, è illusorio sperare che il Cremlino sia disposto a sedersi al tavolo per negoziare una soluzione diplomatica al conflitto. Quindi è necessario continuare a sostenere Zelensky fino a quando non otterrà risultati tali sul campo di battaglia, da convincere il suo rivale che è arrivato il momento di trattare.
Le denunce di Kirby sono state seguite dalle parole della portavoce di Biden, che ha esortato Pyongyang a sospendere le trattative, e sono arrivate proprio mentre la Corea del Nord lanciava due missili balistici verso i suoi mari orientali. Mercoledì mattina un bombardiere B-1B americano aveva volato verso la penisola, nell’ambito dell’esercitazione “Ulchi Freedom Shield”, un’operazione iniziata il 21 agosto scorso e condotta ogni anno insieme alle forze della Corea del Sud. Pyongyang vede queste manovre come una prova generale per l’invasione da parte di Washington e Seul, e quindi reagisce con manifestazioni di forza tipo il lancio di missili balistici in mare.