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 2023  agosto 30 Mercoledì calendario

Cappato denuncia di essere stato spiato, Mantovano nega

«I servizi segreti mi spiano per associazione sovversiva». La denuncia di Marco Cappato arriva come un fulmine ieri mattina. Lo stupore è grande. I diritti civili possono mai essere materiale eversivo? Con comunicato e un video, il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, adesso anche candidato a Monza per il seggio del Senato che fu di Silvio Berlusconi, diffonde invece una denuncia circostanziata e clamorosa, rivolgendosi direttamente alla premier.
«Chiedo formalmente alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni di verificare se corrisponda al vero l’informazione a me giunta anonimamente, che dal febbraio 2023 sarei sottoposto a captazione informatica del telefono, cioè intercettazione permanente e totale, attraverso Trojan di Stato. E che siano in corso intercettazioni con microcimici nelle mie sedi abituali di lavoro e di vita dal marzo di quest’anno». Parole che colpiscono. Ogni azione di disubbidienza civile dell’Associazione Coscioni, a cominciare dai viaggi in Svizzera dei malati terminali, avviene nella totale trasparenza e pubblicità dei casi, proprio per il carattere politico di queste azioni. Cosa sta succedendo? Cappato fa riferimenti precisi, pur parlando di fonte anonima.
«Il monitoraggio – dice il leader delle battaglie per i diritti civili – sarebbe ad opera dell’Agenzia informazioni e sicurezza, Aisi, su richiesta del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della Repubblica, autorità delegata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri». L’ipotesi di reato, afferma Cappato «reato di associazione sovversiva». Associazione pesante, gravissima. «Nel caso in cui questa informazione, che potrebbe anche riguardare le persone con le quali collaboro da anni, dovesse essere in tutto o in parte corrispondente al vero, allora – aggiunge – chiedo alla presidente del consiglio dei ministri Giorgia Meloni di disporre immediatamente l’interruzione di tale attività, perché in patente violazione con il libero esercizio dei diritti civili e politici fondamentali previsti dalla nostra Costituzione».
La risposta non si è fatta attendere ed è arrivata proprio dai servizi di sicurezza, cioè dal sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. «Escludo nel modo piùassoluto che vi sia o vi sia stata attività di intercettazione nei confronti di Marco Cappato».
Risposta secca e diretta. Il caso però resta aperto, anzi apertissimo. Cappato infatti rilancia, difende la sua fonte, pur ammettendo di non avere prove materiali. «Sono stato raggiunto da una segnalazione anonima cartacea molto circostanziata secondo la quale sarei intercettato con Trojan di Stato ad opera dei servizi. Ho anche verificato questa informazione con una fonte che considero autorevole e della quale mi fido». Questo doppio incrocio di informazioni dettagliate, aggiunge Cappato, «non avendo delle prove materiali, mi ha indotto a chiedere alla presidente Meloni se questa segnalazione corrisponde a verità e nel caso di interromperla immediatamente».Ma è alla fine di un lungo pomeriggio nel quale Cappato continua a dichiarare di aver fiducia nella sua fonte, pur prendendo atto della smentita di Mantovano, che il tesoriere dell’Associazione Coscioni, ipotizza il rischio un’azione di dossieraggio nei suoi confronti. Cappato ne ha parlato durante un collegamento con la trasmissione “Metropolis” sul sito di Repubblica. «Ritengo di dovere in ogni modo cautelare la mia vita personale rispetto a eventuali azioni di dossieraggio». «Queste intercettazioni, sulla base delle informazioni che mi sono arrivate, sarebbero dovute a una possibile imputazione per associazione sovversiva. Naturalmente non ritengo di averne mai fatto parte. È vero, sono sottoposto attualmente a quattro indagini della magistratura, per le mie azioni di disobbedienza civile, sulla morte volontaria e il fine vita». Com’è noto l’Associazione Coscioni grazie ad una forte battaglia legale è riuscita a far applicare anche in Italia il suicidio assistito, sulla base della sentenza della Corte Costituzionale sul caso di Dj Fabo.
In tutte le regioni in atto una massiccia raccolta di firme perché la morte volontaria venga tutelata da leggi regionali. E con azioni assolutamente plateali Cappato e molti altri volontari, accompagnano malati terminali che qui non potrebbero accedere al suicidio assistito in Svizzera, con il rischio di essere accusati di istigazione al suicidio. Si tratta però di atti politici, alla luce del sole, come precisa Cappato stesso. «Azioni per le quali sono stato io stesso a denunciarmi, dunque il contrario di un’attività sovversiva. Potrebbero essere stato un pretesto per questo tipo di dossieraggio e di intercettazioni». Chissà. Intanto sia Riccardo Magi di “Più Europa”, che Enrico Costa di “Azione”, hanno chiesto interrogazioni parlamentari al ministro della Giustizia.