Corriere della Sera, 30 agosto 2023
La città ideale? I big della Silicon Valley la vgliono costruire alle porte di San Francisco
E se la città ideale nascesse in California? I big della Silicon Valley ci credono e hanno puntato sul progetto oltre 800 milioni di dollari, per comprare più di 50 mila acri di terreno agricolo nella contea di Solano, a circa 90 chilometri a nordest di San Francisco, attraverso la società Flannery Associates. L’obiettivo è di creare «un nuovo centro urbano, con decine di migliaia di nuove case, una grande fattoria di energia solare, frutteti con oltre un milione di nuovi alberi e oltre 10 mila acri di nuovi parchi e spazi aperti». Ma l’ambizione è molto più grande: partire da zero, per mettere l’innovazione al servizio dell’intero progetto, a cominciare dal design e dai metodi di costruzione fino a nuove forme di governance. Il sogno è realizzare una città veramente sostenibile e a misura d’uomo, anche dal punto di vista dei costi, oggi insostenibili nella Bay Area.
Flannery nasce da un’idea di Jan Sramek, 36 anni, ex trader di Goldman Sachs, che ha tradotto in realtà una fantasia vagheggiata nel 2017 da Michael Moritz, l’investitore miliardario ex partner di Sequoia Capital. Con discrezione, l’ex banchiere ha convinto ad aderire nomi importanti dell’industria hi-tech, tra cui Reid Hoffman, cofondatore di LinkedIn; Marc Andreessen e Chris Dixon, investitori della società di venture capital Andreessen Horowitz; Patrick e John Collison, fratelli cofondatori della società di pagamenti Stripe; l’ex moglie di Steve Jobs, Laurene Powell, fondatrice di Emerson Collective; e gli imprenditori Nat Friedman e Daniel Gross.
Flannery ha cominciato a comprare lotto dopo lotto, terreni nella contea di Solano fin dal 2018, offrendo 4 o 5 volte il prezzo di mercato, allora molto basso per aree agricole piuttosto aride e non edificabili, sia che fossero in vendita o meno. In poco più di 4 anni ha ammassato ben 52 mila acri, oltre 210 chilometri quadrati, quasi il doppio della superficie di San Francisco, diventando il più grande proprietario terreno della contea di Solano.
Il mistero che ha avvolto i nomi dietro Flannery, e l’obiettivo di quello shopping tanto inconsueto quanto incomprensibile, però ha insospettito non solo gli abitanti delle città vicine, ma anche le autorità locali, visto i terreni circondano una base strategica dell’Air Force, che serve da porta sul Pacifico. Qualcuno ha perfino immaginato che Flannery nascondesse una rete di investitori spie cinesi, per via della vicina base militare.
Flannery è uscita allo scoperto lo scorso maggio quando ha portato in tribunale un gruppo di proprietari terrieri locali, accusandoli di collusione per aver gonfiato i prezzi delle loro proprietà. Ma i dettagli dell’operazione sono emersi soltanto nei giorni scorsi, quando i rappresentanti della società hanno contattato le autorità per spiegare il progetto, che «mira a garantire ai residenti della contea di Solano l’accesso a posti di lavoro ben retribuiti, alloggi a prezzi accessibili, energia pulita, infrastrutture sostenibili, spazi aperti e un ambiente sano», ha dichiarato Brian Brokaw, portavoce di Flannery. La società ha anche inviato sondaggi agli abitanti della contea, per sollecitare suggerimenti, compreso sul nome della nuova città.
L’esito della scommessa, però, resta incerto. I terreni comprati oggi non sono edificabili e cambiare destinazione d’uso in California è tutt’altro che facile. Le infrastrutture sono carenti: c’è solo un’autostrada a due corsie che taglia la contea in due ed è già sempre affollata di pendolari verso la Bay Area e oltre. Inoltre, l’area è soggetta a siccità regolari e ad alto rischio di incendi. Si tratta perciò dell’ultimo capriccio dei miliardari della tecnologia, che, a suon di milioni, ora vogliono ridisegnare anche le nostre residenze dopo aver influenzato il nostro stile di vita? Finora i progetti di costruire una città ideale sono sempre falliti. In passato, ci ha provato Il cofondatore di PayPal, Peter Thiel, investendo nel Seasteading Institute, per realizzare nuove comunità ospitate in strutture galleggianti nell’oceano aperto, privo di leggi e tasse. Perfino il Nobel in Economia, Paul Romer, unq quindicina di anni fa tentò di costruire la sua città ideale città in Honduras, con regole e governance nuove. Senza successo.