Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  agosto 30 Mercoledì calendario

Attentato a don Coluccia

Uno spacciatore ha provato a investire con lo scooter il prete anti-spaccio don Antonio Coluccia, un agente della scorta del parroco gli ha fatto da scudo ed è stato travolto. Sono stati momenti di paura ieri a Tor Bella Monaca, periferia difficile della Capitale, dove il sacerdote 47enne promuove ogni settimana una «marcia della legalità», una passeggiata con megafoni e preghiere per contrastare la malavita. Erano da poco passate le 18 quando uno scooter ha affiancato il «prete-coraggio» sulle strisce pedonali. Il motociclista gli urlato contro parole indecifrabili e ha provato a metterlo sotto. Uno dei poliziotti della scorta, nel tentativo di proteggere il parroco, è stato investito. Il motocliclista è scappato, ma gli altri due agenti della scorta hanno sparato due colpi: uno ha ferito all’avambraccio l’aggressore, che è caduto a terra. Dopo un violento corpo a corpo, i poliziotti lo hanno arrestato. Si tratta di Sergio Del Prete, 28enne, di origine bielorussa con un lungo curriculum criminale. È uno spacciatore, proprio il tipo di persona che don Coluccia fermerebbe nei suoi giri a Tor Bella Monaca per invitarla a pregare e a lasciar stare la droga. Sia l’agente che lo spacciatore sono adesso ricoverati al Policlinico Casilino, ma le ferite riportate da entrambi non sono gravi. Sul caso indaga l’Antimafia: l’ipotesi è quella di un attentato su commissione. «L’aggressione non mi fermerà – sono state le prime parole del prete, abituato purtroppo alle minacce e per questo sotto protezione —. porterò avanti la mia battaglia contro la criminalità che controlla le piazze di spaccio di Roma». Nemmeno gli insulti o le bombe carta che l’anno scorso lo avevano accolto al Laurentino hanno fermato la missione del parroco leccese. «Avevamo appena finito la marcia, gli avevo detto che c’era un’aria strana nel quartiere», racconta Tiziana Ronzio, paladina antimafia di Tor Bella Monaca. Solidarietà e pieno sostegno sono stati manifestati dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi in una telefonata a don Coluccia. Il titolare del Viminale ha anche sentito il capo della polizia, Vittorio Pisani, per accertarsi delle condizioni dell’agente. Anche Matteo Salvini in un tweet ha inviato tutto il suo «appoggio» a un «uomo di Chiesa che combatte ogni tipo di droga per salvare ragazze e ragazzi». «Roma è vicina a don Coluccia», ha ribadito il sindaco Roberto Gualtieri.