la Repubblica, 29 agosto 2023
Quanto guadagna Roberto Mancini in Arabia Saudita
È stato un tuffo al cuore vedere Roberto Mancini che inforcava gli occhiali per firmare a Riad il fatidico contratto con il presidente della federcalcio saudita Yasser Al Misehal che gli porgeva la maglia verde col numero 2027, anno di scadenza dell’accordo da 18 milioni di euro annui, premi esclusi (potenzialmente altri 6). Poco più di due anni fa l’allora ct della Nazionale levava al cielo di Wembley la Coppa d’Europa. E il matrimonio con la Figc pareva indissolubile.
Nemmeno il tempo di elaborare il discusso divorzio del 13 agosto scorso e, appena 15 giorni dopo, la cerimonia delle nozze saudite si ègià srotolata con perfezione non casuale: «Ero libero, abbiamo iniziato a parlare». La ricostruzione del nuovo ct dell’Al-Khodur (i Falconi verdi) non importava molto ai media arabi. Lui si era fatto precedere sul web da un video girato a Roma in cui sceglie una cravatta verde e spiega di volere ripetere in Medio Oriente le vittorie europee: «La passione dei tifosi e la presenza di grandi campioni stranieri faranno crescere una squadra che al Mondiale ha battuto l’Argentina, permettendomi di mantenere il record delle 37 partite d’imbattibilità con gli azzurri».
Perfettamente a suo agio, ha dichiarato in inglese gli obiettivi: la Coppa d’Asia e la qualificazione al Mondiale 2026: «Gli stranieri nella Saudi Pro League sono tanti, macon l’Italia avevo già affrontato il problema. Qui, almeno, tre sauditi per squadra ci sono. E poi gli stranieri forti, e qui ce ne sono parecchi, aiutano i giovani a migliorare: a me è successo, da calciatore».
Le polemiche lo hanno inseguito ancora. Il sindaco Pd di Pesaro, Matteo Ricci, ha chiesto che non sia più testimonial della Regione Marche, il cui presidente, Francesco Acquaroli di Fratelli d’Italia, ha invece difeso il transfuga. E Mauro Berruto (Pd): «È vilipendio alla maglia azzurra».
Tra gli argomenti collaterali, per Mancini e il suo staff, si fa strada la materia fiscale. In Arabia Saudita le tasse per le persone fisiche sono pari a zero (i musulmani pagano la Zakat, l’imposta coranica del 2.5%, solo sulla parte dello stipendio che non spendono), ma chi rimane fiscalmente residente in Italia è soggetto a ritenuta d’acconto fino al 20% (sul 43% da versare in Italia).
Per la residenza fiscale araba servono due requisiti: la presenza in loco per un minimo di 184 giorni e non avere in Italia “il centro prevalente degli interessi economici e affettivi”. In pratica, per non pagare le tasse sullo stipendio saudita bisogna trasferirsi col coniuge e con gli eventuali figli a carico. Mancini parte subito da due amichevoli a Newcastle, nello stadio del club del fondo statale saudita Pif: l’8 settembre con la Costa Rica e il 12 con la Corea del Sud. Proprio il 12 la nuova Italia di Spalletti si giocherà l’Europeo con l’Ucraina, tre giorni dopo la rivincita con la Macedonia del nord, un nome e un altro tuffo al cuore: dal Mondiale mancato nel 2022 a Palermo è cominciato il lungo addio del ricco esule.