la Repubblica, 29 agosto 2023
Bandecchi ne ha combinata un’altra
L’aula del consiglio comunale di Terni trasformata in ring, tra insulti e una rissa scongiurata dall’intervento della polizia locale. È il Bandecchi show, teatro dell’assurdo in vena populista portato in scena ancora una volta dal neosindaco ed ex parà della Folgore, dopo un intervento dei consiglieri di FdI che lo contestavano su sicurezza urbana, bilancio e assunzioni per la polizia locale. «Proverei vergogna ad essere nei banchi dell’opposizione di Fratelli d’Italia e a sentir dire le minchiate che ho sentito», accende la miccia Bandecchi. Poi si rivolge ad Orlando Masselli, candidato sindaco sconfitto alle scorse elezioni: «Continui a ridere sennò le volano via tutti i denti dalla bocca. Stia zitto, si sieda». E ancora: «Faccia sedere ‘sto coglione», dice alla presidente del consiglio indicando Marco Cecconi (FdI) che nel frattempo si era alzato.
È il caos. Bandecchi avanza minaccioso contro i consiglieri del centrodestra, trattenuto dal vicesindaco Riccardo Corridore e dalla polizia locale, che lo allontana a fatica tra lo sgomento dei presenti. Qualcuno urla: «Delinquente». Sedutasospesa. Fino al secondo round. Bandecchi cerca ancora di raggiungere i banchi della minoranza, gli agenti fanno scudo. «Spostarsi! Con voi comando io», scandisce, per poi ringhiare nuovi insulti all’opposizione.
La seduta riprende e Bandecchi rincara la dose, si dice offeso dall’atteggiamento irridente dell’opposizione: «Se volete continuare a tirare la corda – avverte – tiratela e finirà a schiaffi sicuramente».
È un canovaccio già recitato quando era patron della Ternana Calcio, con liti e sputi ai tifosi. Ma anche una volta approdato alla poltrona di sindaco dopo l’harakiri della Lega, che ha perso il Comune dopo un solo mandato, col centrosinistra rimasto all’angolo. Bandecchi si è insediato con un partito unico di maggioranza, quell’Alternativa popolare di cui è segretario nazionale. In tre mesi ha collezionato violenti attacchi a giornalisti e consiglieri comunali, intermezzati da un continuo turpiloquio social. Argomenti preferiti: templari, spartani e la figura del “guerriero di centro” che si è ritagliato su misura per sé. Nel frattempo un parere del Viminale, nei giorni scorsi, lo ha decretato incompatibile con la carica di sindaco, nonostante le dimissioni da presidente di Unicusano e Ternana.
Dopo la seduta di ieri, l’opposizione ha incontrato il prefetto. Poi i meloniani sono andati dai carabinieri «per riferire ciò che è accaduto». «Inaccettabili atteggiamenti da picchiatore», denuncia il Pd. «Bandecchi scherza con il fuoco», commenta il M5S, mentre per la Lega il primo cittadino è «moralmente incompatibile con la carica di sindaco». Intanto anche i parlamentari umbri del Pd, Walter Verini e Anna Ascani, si sono mossi e il caso è finito sul tavolo del ministro Piantedosi. E intanto Alleanza Popolare parla di «macchina del fango» e di insulti contro il sindaco.