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 2023  agosto 28 Lunedì calendario

MANCIO, ORA FACCIAMO I CONTI – I 50 MILIONI DI EURO PER I PROSSIMI DUE ANNI E MEZZO CHE IL MANCIO PRENDERA' IN ARABIA SAUDITA SI VANNO AD AGGIUNGERE A UN PATRIMONIO CHE COMPRENDE DUE VILLE A ROMA DA OLTRE MILLE METRI QUADRI, CINQUE GARAGE, UN UFFICIO E UNA SOCIETÀ IMMOBILIARE – QUELLE RICCHEZZE OFFSHORE FINITE NELL’INCHIESTA PANDORA PAPERS E IL RUOLO DA TESTIMONIAL DI "POSTE ITALIANE" (ORA FARA' UNO SPOT PURE PER LE POSTE SAUDITE) - VIDEO -

Le dimissioni da commissario tecnico della Nazionale italiana, con immediato passaggio a cittì dell’Arabia Saudita, da un lato la hanno invaso a gran parte degli sportivi italiani e dall’altro invece gli permetteranno di accrescere un patrimonio di per sé spaventoso. Contratto sino al 2026 (che potrebbe anche arrivare al 2027) in Arabia, una pioggia di petroldollari o meglio di euro che termineranno nelle sue, già, pienissime tasche: 50 milioni di euro per i prossimi due anni e mezzo, ai quali se ne potranno aggiungere un’altra decina di bonus. Roba da far girare la testa.

Soldi, soldi e ancora soldi, gli stessi Mancini che ha guadagnato nella sua lunga carriera, da calciatore prima e da tecnico poi. In azzurro, la Federazione gli riconosceva circa 3 (ritoccati rispetto ai 32iniziali) milioni di euro: dopo Antonio Conte, per sedersi sulla panchina dell’Italia, il “Mancio” è stato l’allenatore più pagato di sempre. Ma quanto fruttato negli anni, con gli scarpini sino al 2000 e guidando poi club e Nazionali nei 23 anni successivi, non ha rappresentato l’unica fonte di reddito per lo jesino, il cui patrimonio farebbe sobbalzare dalla sedia la gran parte degli italiani.

Proprio a Jesi, Mancini possiede tre abitazioni, un paio di garage di oltre 100 metri quadri, un ufficio e un piccolo stabilimento industriale. Per molti sarebbe tantissimo, per lui, in pratica, non è nulla. A Roma, - città in cui Mancini ha vissuto sia da calciatore che da allenatore, giocando nella Lazio e guidando i biancocelesti, l’ex tecnico di Inter (che nel 2008, nonostante un contratto rinnovato sino al 2012, fu esonerato dall’allora presidente Massimo Moratti, intascandosi poi una buona uscita pari a 8 milioni di euro) e Manchester City (in Inghilterra firmò un contratto da 3,5 milioni a stagione che aumentò dopo la vittoria della Premier League) possiede due ville che superano gli oltre 1000 metri quadri ciascuna, oltre a cinque garage che si aggirano sui 150 metri quadri l’uno.

Un uomo vincente, elegante, raffinato, amato dalle donne e corteggiato anche dagli sponsor che spesso lo hanno scelto per le proprie campagne pubblicitarie. Come il caso di Poste Italiane, Top Partner della Nazionale Italiana, che in Mancini ha individuato il testimonial perfetto per “Poste delivery”: una scelta, per l’azienda, azzeccatissima, vista la partnership andata in onda anche nel corso dell’Europeo vinto nel 2021.

Polemica a parte, il patrimonio del Mancio non si “limita” a ciò sopracitato: il neo cittì dell’Arabia Saudita possiede il 100% delle quote della società Immobiliare 2014 Srl (costituita a Roma nel 2008 con una capitale di poco maggiore ai 10mila euro), che si occupa di gestione e locazione di immobili: legato alla società, il patrimonio equivarrebbe circa a 3,3 milioni di euro.

Finita qui, penserete voi. Macchè. Secondo un’ inchiesta giornalistica internazionale del consorzio Icij (International Consortium of Investigative Journalists), rinominata Pandora Peppers - alla quale presa parte L’Espresso, che nel 2021 in Italia svelò tantissimi nomi di personaggi dello sport e dello spettacolo che avevano scelto “paradisi fiscali” - , Mancini viene indicato nei documenti come l’azionista di Bastian Asset Holdings.

Trattasi di una società offshore (che non è altro che un’impresa che ha la sede legale in un Paese diverso rispetto alla sede operativa, solitamente per motivazioni fiscali) delle Isole Vergini Britanniche che l’ex commissario azzurro ha controllato dal dicembre 2008 (ceduta poi nell’ottobre 2011) e tramite la quale avrebbe acquistato un aereo Piaggio P180 Avanti, al prezzo di 7 milioni di dollari. Sempre secondo L’Espresso, il 13 gennaio 2009 Bastian riceve un prestito, erogato da una società svizzera con sede a Zurigo, di 5,5 milioni di dollari e come garanzia, la finanziaria svizzera si prende in pegno sia il velivolo che le azioni della Bastian.

E nel novembre 2009, - come svelato dall’inchiesta - poco prima di sedersi sulla panchina del Manchester City, Mancini scrive alla sua fiduciaria, col fine di avvalersi dello scudo fiscale varato dall’allora ministro dell’economia Giulio Tremonti: si pagava il 5% del valore dei beni detenuti all’estero, in cambio della non punibilità dei reati tributari.