Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  agosto 28 Lunedì calendario

L’America, la democrazia militare che guida il mondo libero

Negli scorsi mesi abbiamo parlato e scritto frequentemente della guerra fredda che si stava combattendo, più o meno aspramente, tra il blocco democratico guidato dagli Stati Uniti e quello che fu chiamato, per qualche anno, sovietico ed è oggi semplicemente russo. Ma allora eravamo interessati soprattutto dal quadro generale e prestammo una minore attenzione a quello che era accaduto e stava accadendo nei singoli Paesi e nelle maggiori istituzioni internazionali.
Molto concerne gli Stati Uniti e il loro popolo. Per almeno quarant’anni gli americani furono modelli di democrazia politica ed economica per molti Paesi dell’Africa e dell’Asia, ma anche, su diversa scala, per le grandi democrazie europee. Non tutti gli americani sono democratici ma il ruolo internazionale del loro Paese conferisce ai singoli cittadini una dignità e autorevolezza che incutono curiosità e rispetto.
Il fattore più importante è probabilmente l’istruzione. Per molti anni alcune università americane, da quelle della Costa orientale a quelle del Pacifico, hanno parzialmente sottratto alle istituzioni accademiche europee la formazione delle classi dirigenti. Le università americane divennero così la patria dei nostri futuri docenti e intellettuali. I cittadini degli Stati Uniti godettero di un prestigio e di una attrazione che non erano sempre meritati.
In quegli anni c’era anche un’educazione militare che sembrava ancora indispensabile per la formazione del cittadino, soprattutto nei Paesi che avevano un impero coloniale moderno. Come altre nazioni europee, anche la Russia e gli Stati Uniti hanno avuto, con nomi diversi, un impero, e gli americani hanno cercato di conservarlo chiamando spesso alle armi i loro cittadini. Abbiamo scoperto così che negli americani vi era anche una rilevante vocazione militare. Risaliva agli anni della formazione nazionale e venne messa alla prova dalla guerra del Vietnam, un conflitto che fu probabilmente una delle peggiori esperienze coloniali dell’«uomo bianco». Nella società americana quella guerra consolidò l’esistenza di un cittadino che aveva le sue radici nelle origini dello Stato americano. Il Paese che può andare orgoglioso dei suoi industriali e dei suoi commercianti aveva anche un altro cittadino fortemente legato alle sue numerose esperienze belliche: il veterano. Certamente la Russia che conosciamo non è mai stata una democrazia stabile e forte, gli Stati Uniti sono una democrazia a forte vocazione militare.