La Stampa, 28 agosto 2023
Evergrande, il giorno della Borsa nei primi sei mesi persi 4,5 miliardi
Le tribolazioni di Evergrande non sono ancora terminate. Ma arriva un sospiro di sollievo, seppur effimero. Il primo semestre del 2023 si è chiuso con perdite nette per 33 miliardi di yuan (circa 4,5 miliardi di dollari). Si dimezza, dunque, il rosso di 66,4 miliardi dell’analogo periodo di gennaio-giugno 2022. Merito dell’incremento dei ricavi. Il tutto alla vigilia del ritorno in Borsa a distanza di 17 mesi dall’ultima contrattazione, avvenuta nel marzo 2022.
L’intervento della People’s Bank of China, la banca centrale cinese, in supporto dei costruttori del Paese dopo le fermentazioni delle scorse settimane ha avuto un esito «non negativo», ha commentato la banca angloasiatica Hsbc. Ma a migliorare la percezione potrebbero essere i conti di Evergrande. Il costruttore nel 2020 aveva guadagnato 8,076 miliardi di yuan (1,12 miliardi di dollari), ma ha anche dichiarato che alla fine di giugno 2023 le sue passività totali hanno raggiunto circa 2,38 trilioni di yuan (303,752 miliardi di euro), il 2,02% in meno rispetto all’anno precedente, ma circa il 25% in più rispetto alla fine del 2020. Ma le negatività si sono già ridotte.
Nel primo semestre del 2023, Evergrande ha registrato un fatturato di 128,067 miliardi di yuan (32,084 miliardi di dollari), con un aumento del 43% rispetto allo stesso periodo del 2022. Oltre alle perdite operative, Evergrande ha imputato gran parte dei risultati negativi a fattori quali la restituzione dei terreni e le svalutazioni delle attività finanziarie.
Oggi è attesa la ripresa delle negoziazioni sulla piazza di Hong Kong per il titolo dello sviluppatore del Dragone. I requisiti per il ritorno agli scambi, secondo le autorità, sono soddisfatti. I dubbi sulla solidità sistemica, invece, restano. —