ItaliaOggi, 26 agosto 2023
Touadéra presidente a vita
La nuova Costituzione è stata plasmata a sua immagine e somiglianza. E grazie a un referendum che si è tenuto lo scorso 30 luglio il presidente della Repubblica Centrafricana, Faustin-Archange Touadéra, avrà la strada spianata per il terzo mandato. Touadéra, 66 anni, è stato eletto per la prima volta nel 2016 per poi essere confermato nel 2020. In caso di successo alle elezioni del 2025 guiderà il paese africano sino al 2032. Con l’appoggio indiretto della Russia.
Il referendum è stato indetto per abolire il limite dei due mandati presidenziali e per allungare l’incarico da cinque a sette anni. La scorsa settimana la Corte costituzionale della Repubblica Centrafricana ha convalidato i risultati della consultazione: il sì ha vinto col 95% dei voti contro il 5% del partito del no, con un’affluenza del 57% su 1,7 milioni di elettori registrati.
Touadéra aveva proposto la modifica della Costituzione lo scorso anno, sostenendo che sarebbe stata fondamentale per lo sviluppo del paese. Per l’opposizione, però, il leader centrafricano aveva un altro scopo: quello di una «presidenza a vita» sotto la protezione del gruppo Wagner, i mercenari russi orfani dell’ex leader Yevgeny Prigozhin che si sono schierati per la prima volta nella Repubblica Centrafricana nel 2018.
I principali partiti d’opposizione, gruppi civili e ribelli armati avevano invitato gli elettori a boicottare il referendum. «I risultati saranno truccati, quindi è meglio restare a casa», aveva sottolineato Euloge Ngarisso, dipendente di una compagnia telefonica.
Gli elettori dovevano scegliere tra una scheda bianca per il sì e una rossa per il no. Molti hanno rivelato di essere stati incoraggiati dai funzionari elettorali a scegliere la prima opzione. «Appena ci siamo registrati per votare ci hanno detto di prendere la scheda bianca e di lasciar perdere la rossa», ha raccontato Richard Nganakwa, un residente di Bangui.
«Mi fa male vedere i capi distretto, gli osservatori e gli agenti elettorali che indicano solo il sì agli elettori», ha rivelato Joseph Bendounga, un noto oppositore delle riforme di Touadéra. Le votazioni, comunque, si sono svolte senza incidenti. Non è cosa da poco in un territorio in cui diversi gruppi armati sono impegnati nella guerriglia.
La Russia e il Ruanda, due Stati la cui influenza nella Repubblica Centrafricana è aumentata notevolmente negli ultimi anni, hanno sostenuto le forze di sicurezza durante le consultazioni. «Si tratta di un voto promosso dai russi e organizzato col loro aiuto: il presidente della Corte costituzionale e il presidente del corpo elettorale nazionale sono stati invitati in Russia e senza dubbio hanno ricevuto istruzioni», ha detto all’Afp una fonte diplomatica che ha preferito restare anonima.
Lo scorso anno, secondo Human rights watch, il personale dell’ambasciata russa a Bangui aveva fatto visita all’ex presidente della Corte costituzionale, Daniele Darlan, per chiedere consigli su come modificare la Costituzione per consentire a Touadéra di rimanere al potere. L’organizzazione umanitaria l’aveva considerato come un tentativo di influenzare il processo politico nella Repubblica Centrafricana da parte di Mosca.