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 2023  agosto 25 Venerdì calendario

Meloni, le sorelle d’Italia

Sorella d’Italia. La seconda, «timida e introversa» certo, ma non meno potente. Se la più giovane ha in mano “l’ottovolante” di Palazzo Chigi, lei nel backstage pesa. In Via della Scrofa, e non solo. Decide e conta. In senso letterale, anche: perché Arianna può andare avanti anche fino a dieci, pure a quindici, ironizzano i seniores del partito, prima di tagliare corto o esplodere, come tende a fare Giorgia. «Se solo sapessero», cominciava una lettera pubblica che Arianna aveva scritto alla neo premier, citando Tolkien. «Le angosce, i silenzi, le notti in bianco. Perché con me potevi mostrare il tuo lato vulnerabile».
Ma né la fatica, né le responsabilità hanno mai spaventato la signora Meloni 2, 48 anni, 18 mesi più della premier, da un ventennio legata al ministro Francesco Lollobrigida, oltre che madre delle loro due figlie. Super-esposta. Da ieri, di più. La “maggiore” è investita infatti, senza più dissimulazioni, o coordinamenti via telefono, del ruolo di responsabile della segreteria politica di FdI, con cruciale delega al tesseramento e all’organizzazione. Ennesimo incarico in famiglia.
«Però siamo seri: lei ha cominciato a fare la militante nel 1992, tutto si può dire di Arianna tranne che sia stata una privilegiata.
Mai un posto in prima fila, mai un collegio. E in Regione Lazio è sempre stata precaria, mai voluto un’assunzione per evitare polemiche, le veniva rinnovato il contratto come staff», spiegano a Repubblicafonti vicine allasignora Arianna.
Il che non vuol dire che abbia mai snobbato il potere: di indirizzo, o di veto, nelle scelte operate dalla leader prima e dalla premier dopo. Né significa per Arianna aver contribuito alla causa solo con lavoro oscuro, opera di raccordo.
C’è chi, nel partito, addebita alla potente sorella il suggerimento che ha “riesumato” dal passato, al fianco del governatore del Lazio, un profilo come quello di Marcello De Angelis: autore del clamoroso affondo “revisionista” sulla strage di Bologna, per il quale il responsabile della comunicazione istituzionale del presidente Francesco Rocca è stato costretto poi a chiedere scusa, restando comunque al suo posto.
Che ne poteva sapere Arianna?, rispostache circolava ai piani alti,nelle ore tesissime in cui quelle parole suonavano come un affronto anche verso il Colle.
Alleate e complici. Maturate, in politica e nella vita. Fatale che per Giorgia, le idee di Arianna siano il primo riferimento. Oro colato. O quasi. Anche se poi si sbaglia. Come con Enrico Michetti.
L’avvocato che correva come sindaco a Roma contro Gualtieri, al ballottaggio nell’ottobre 2021 rimase inchiodato al 39 per cento, nonostante Giorgia fosse scesa in campo per lui con ogni energia, a ritmi serrati, col cognato Lollobrigida, con l’allora fidatissimo Fabio Rampelli, e Arianna sempre a tenere le fila. L’intera famiglia coesa, mentre perfino un Gasparri, per dire, sentenziava all’inizio: «non lo conosco» ( e mentiva). In ogni caso. Politica, partito, famiglie. Prove di un bunker.
Ma resistenza e multitasking hanno forgiato le due sorelle d’Italia. Arianna lo confessò poco meno di un anno fa. «A volte mi sento come nel mezzo del triangolo delle Bermuda. Passo dal croccantino del gatto alla Finanziaria, e ho anche due figlie adolescenti», disse a Chi.Poi la triangolazione s’è fatta tosta: più grande il potere, più forti i rischi. Una vita dietro le quinte, fino al gossip sul marito ministro, proprio mentre Lollobrigida cade su una citazione della “sostituzione etnica” : e Arianna, la discreta, ritratta a letto con un uomo straniero nella vignetta de Il Fatto quotidiano, querela il giornalista e disegnatore Natangelo. «Ferocia indegna», ira della premier, parola di sorella.
Ma chi pensava che Arianna fosse stanca, non aveva capito. Nulla. Né della volontà di Meloni 2 di fare la sua parte, né della necessità di Meloni 1 di blindare direzione e immagine del partito in mani quasi “gemelle”: anche per scongiurare veleni interni, crisi improvvise, o cedimenti irricevibili su diritti, stragi, valori antifascisti. Pazienza se può apparire una contraddizione che un partito così in ascesa, alla guida del Paese, sia arroccato nel tinello. «Io e te come Sam e Frodo», aveva scritto quella volta Arianna. E ieri, un caso: nel giorno in cui c’è il ministro Lollo al Meeting Cl, lui sfiora una delle sale dove si parla solo di lui, a 50 anni dalla morte: di Tolkien, “La missione di Frodo”. Passione di sorelle d’Italia.