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 2023  agosto 25 Venerdì calendario

Il piano del Cremlino per sostituire la Wagner


Gli avvoltoi avevano iniziato a spartirsi le vesti d i Evgenij Prigozhin prima ancora che diventasse un cadavere. Dopo la fallita rivolta del 23 giugno, la compagnia militare privata Wagner era stata privata delle armi pesanti, dei suoi contratti milionari, dei suoi presunti fiancheggiatori nelle forze armate (epurati come il generale Sergej Surovikin) e persino dei suoi uomini. I ribelli allontanati dall’Ucraina erano stati raggruppati in unità regolari o dislocati in Bielorussia dove però, stando alle immagini satellitari, proprio l’altro ieri oltre 100 tende su 273 del loro accampamento erano state smantellate. «Un processo non direttamente collegato allo schianto aereo», ha spiegato l’analista Mark Krutov. Molti wagneriti erano stati rispediti a casa perché non rispondevano ai requisiti più severi richiesti dall’esercito: niente debiti, passaporti validi, nessun problema di salute.
A Wagner non restavano che i contratti con le dittature africane a cui garantiva sicurezza in cambio di lucrose concessioni minerarie. Ma i generali e i capi delle reduci compagnie militari private, ormai sottomesse alla Difesa, hanno iniziato ad allungare le mani anche lì. Già all’indomani dell’ammutinamento, il Cremlino ha attuato un piano di emergenza per garantire che i suoi interessi nel continente non venissero colpiti con Prigozhin fuori dai giochi. E starebbe riuscendo. Dopo tutto, il capo di Wagner aveva operato come un emissario ombra di Putin, non come un attore indipendente.
Alla vigilia dello schianto, il viceministro della Difesa russo Junus-Bek Evkurov aveva visitato la Libia. Su invito del maresciallo Khalifa Haftar, si era detto. Ma il nazionalista Igor Semenov commentava: «Va in Libia per allontanare Prigozhin». Un gesto di cortesia nei confronti del leader turco Recep Tayyip Erdogan in vista del vertice di settembre con Putin. Non solo. Nei giorni scorsi, sui social network arabi, aveva fatto scalpore un colloquio tra l’ambasciatore libico in Russia e il leader ceceno Ramzan Kadyrov sull’apertura di una base a Tripoli.
Ma le mire dell’esercito non si limitano alla Libia. Vuole sostituirsi i “musicisti” in tutta l’Africa con 20mila uomini sotto il suo controllo. Conta sulle reduci compagnie militari private che, a differenza di Wagner, avevano siglato l’accordo di sottomissione alla Difesa. Convoj innanzitutto, non una vera e propria compagnia di mercenari, ma una riserva delle stesse forze armate, creata dal governatore della penisola ucraina di Crimea annessa già nel 2014 Sergej Aksionov, finanziata dall’oligarca amico di Putin Arkadij Rotenberg e da Vtb Bank e guidata da Konstantin Pikalov, un tempo braccio destro di Prigozhin e supervisore delle operazioni di Wagner proprio in Africa. Ma anche Redut, associata all’oligarca Gennadij Timchenko e a Gazprom. Secondo il sito investigativo Vazhnye Istorii,recentemente Redut e Convoj hanno iniziato il reclutamento. Interpellato da Vazhnye Istorii,Pikalov ha confermato che Convoj opererà in 8 Paesi africani, ma non ha specificato quali. Fa tutto parte del piano approntato, secondo il canale Telegram VChK-Ogpu, da Andrej Averjanov, vicecapo dell’intelligence militare Gru e autore degli avvelenamenti degli Skripal. «Prigozhin era estremamente contrario a questo e ha fatto ogni sforzo per impedirlo», sostengono gli autori di VChK-Ogpu. Non è escluso che nei giorni scorsi fosse volatoin Mali per questo. L’ennesimasfrontatezza pagata con la vita.
Ora i mercenari orfani di Prigozhin lo piangono sui social, ma invitano alla cautela. «Fratelli! Aspettiamo informazioni dai nostri comandanti. Non c’è bisogno di trarre conclusioni affrettate! Ora siamo tutti in preda alle emozioni, ma dobbiamo controllarci. Non fate stupidaggini», è l’appello lanciato dalla Brigata. Secondo il ben informato canale TelegramReadovka, il consiglio dei comandanti di Wagner aveva approvato per tempo un “meccanismo di azione” in caso di morte dei capi e mercoledì quel che resta dei vertici decapitati dallo schianto aereo ha tenuto una riunione di emergenza promettendodi diffondere un videomessaggio «nel prossimo futuro». Potrebbero dichiarare lo scioglimento o nominare un successore di Prigozhin e del cofondatore Dmitrij Utkin. Si fa il nome di Anton Elizarov, soprannominato “Lotos”. Si troverebbe in Africa. Alla sua assenza sarebbe dovuto il silenzio del consiglio dei comandanti. Ma persino gli orfani di Prigozhin ammettono che «l’intero impero di Evgenij Viktorovich era stato costruito su di lui e sui suoi legami e contatti personali. Senza di lui e il suo carisma, senza Utkin, che era la carne e il sangue dello spirito dell’Orchestra, c’è una schiacciante possibilità che ciò che Evgenij Viktorovich ha creato crolli».