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 2023  agosto 24 Giovedì calendario

QUEL BRUTTO VIZIO DEI DITTATORI DI AMMAZZARE GLI EX AMICI – PUTIN NON È MICA IL PRIMO CHE FA UCCIDERE QUELLI CHE UN TEMPO ERANO SODALI - ITALO BALBO, CAPO DELL’AVIAZIONE DURANTE IL FASCISMO FU FATTO FUORI DA MUSSOLINI NELLO STESSO MODO DEL CAPO DELLA BRIGATA WAGNER – STALIN MANDÒ A CITTÀ DEL MESSICO UN AGENTE DEI SERVIZI SOVIETICI (ZIO DI CHRISTIAN DE SICA, NDR) PER UCCIDERE TROTSKIJ CON UNA PICCONATA IN TESTA - SADDAM HUSSEIN FECE FUCILARE SUO CUGINO E GENERO KAMEL HASSAN AL-MAJID... -

Ammazzare i propri amici, compagni di partito o ex-alleati è una vecchia abitudine dei dittatori: se Vladimir Putin ha ordinato alla contraerea russa di abbattere l’aereo privato su cui viaggiava Evgenij Prigozhin, il presidente russo è stato l’ultimo di una lunga serie. Naturalmente, trattandosi di regimi totalitari, non sempre anzi quasi mai emergono le prove di vendette di questo genere.

[…] Ecco qualche esempio dei precedenti in materia. L’aereo di Italo Balbo Uno dei partecipanti alla marcia su Roma, poi capo dell’aviazione e figura chiave del fascismo, Italo Balbo aveva preso le distanze da Mussolini, dissentendo dall’alleanza con Hitler, dalle leggi razziali contro gli ebrei e dall’entrata in guerra.

Fu spostato a governare la Libia, per tenerlo lontano: era troppo ingombrante per una defenestrazione in piena regola. Morì all’inizio del conflitto, il 28 giugno 1940, abbattuto sul suo aereo dalla contraerea italiana mentre volava su Tobruk. Ufficialmente per “errore”. La vedova sostenne che era stato ucciso per ordine del Duce.

Alla morte di Lenin nel 1924, Lev Trotskij era in convalescenza a una dacia sul mar Nero. Josif Stalin gli mandò la data sbagliata del funerale per tenerlo lontano da Mosca e poter tramare per diventare lui il successore del leader, contro il parere di Lenin.

Da allora la stella di Trotskij declinò rapidamente, fu espulso dal Politbjuro e dal partito, internato, quindi costretto all’esilio. Ma Stalin lo temeva anche lontano dalla Russia: nel 1940 fu assassinato a Città del Messico con un colpo di piccone alla testa da un agente dell’Nkvd, la polizia politica sovietica, precursore del Kgb.

Fucilate al genero di Saddam Hussein Kamel Hassan al-Majid era il genero e secondo cugino di Saddam Hussein. Aveva sposato una delle figlie del tiranno iracheno. […] Ma nel 1995, disgustato dalla corruzione e dall’inefficienza del regime, fuggì in Giordania con la moglie. L’anno seguente, Saddam lo convinse a rientrare a Bagdad, assicurandolo che tutto sarebbe stato perdonato. Invece fu immediatamente costretto a divorziare, accusato di tradimento e ucciso in uno scontro a fuoco.