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 2023  agosto 21 Lunedì calendario

La tentazione di Carlo abdicare per William

Carlo III sarà un “re ad interim”, una cerniera tra passato e futuro, lasciando al figlio William, quando verrà il suo turno di salire al trono, il compito di rinnovare e modernizzare radicalmente la monarchia britannica. Lo dice alSunday Times una fonte vicina al sovrano e il più autorevole giornale domenicale inglese riporta la notizia con evidenza in prima pagina.
L’indiscrezione non aggiunge se questo ruolo di “interim” comprenda anche il piano per Carlo di abdicare, a un certo punto del proprio regno: ma è una possibilità che potrebbe concretizzarsi, se il padre vorrà evitare che il proprio erede debba aspettare troppo a lungo per avere la corona sulla testa, come è capitato a lui.
William, infatti, ha già 41 anni. Carlo ne ha 74, ma avendo avuto una madre, la regina Elisabetta, che ha vissuto fino a 96, e un padre, il principe Filippo, arrivato quasi a 100, può aspettarsi di regnare per altri due decenni o addirittura per un quarto di secolo: in tal caso William diventerebbe re dopo i 60-65 anni, senza quell’immagine giovanile che ora lo contraddistingue anche grazie alla moglie Kate e ai tre figli piccoli George, Charlotte e Louis. Se l’indiscrezione del Times è giusta,dunque, non si può escludere che, magari dopo dieci anni sul trono, Carlo compia la mossa che molti suoi sudditi speravano di vedere fin da subito, alla scomparsa di Elisabetta II: farsi da parte, abdicare, concludere il suo regno “ad interim” e lasciare spazio a un William a quel punto cinquantenne.
«Carlo sarà un monarca provvisorio, prima di passare la corona a William», titola e scrive ilSunday Times, nell’articolo pubblicato a poche settimane dal primo anniversario (l’8 settembre prossimo) della morte della regina Elisabetta e della sua ascesa al trono. «Ha un ruolo molto importante da svolgere» dichiara il suo anonimo collaboratore al giornale, «se vorrà essere un re ad interim, di transizione, come ponte fra due visioni, quella di sua madre e quella di suo figlio, il vecchio mondo e il nuovo». La fonte aggiunge: «Quando era giovane, Carlo sarebbe stato un re piuttosto riformista, ma ora capisce che il vero rinnovatore sarà William, che avrà la licenza di cambiare le cose più di lui. Per sé terrà il ruolo di stabilizzatore e continuatore».
Ma se dovrà essere William a modernizzare la monarchia britannica, il principe si ritrova oggi bersaglio di una polemica che suscita qualche dubbio sulla capacità di farlo. La sua decisione di non andare in Australia per assistere alla finale dei mondiali di calcio femminili, persa ieri dall’Inghilterra contro la Spagna, è stata criticata da più parti. William si è scusato in un video di auguri alla squadra: «Mi dispiace non poter essere con voi», ha detto, con la figlia Charlotte a fianco, senza tuttavia spiegare il motivo dell’assenza, doppiamente significativa perché il principe è presidente della Football Association. «Se in finale ci fosse stata l’Inghilterra maschile, sia il principe che il primo ministro Sunak sarebbero andati certamente in Australia per assistere alla partita», commenta la giornalistasportiva televisiva Gabby Logan, accusandoli di non avere recepito l’esigenza di sottolineare con la loro presenza la parità dei sessi nello sport, nonostante milioni di tifosi attendessero questa partita con passione. Allo stadio per la finale c’era la regina Letizia di Spagna, mentre l’Inghilterra si è fatta rappresentare soltanto dal ministro degli Esteri James Cleverley. Una sconfitta sul campo e in tribuna d’onore, per le leonesse inglesi.