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 2023  agosto 21 Lunedì calendario

Su "Intrigo internazionale" di Hitchcock

Val la pena saltare il pranzo o ritardare il bagno per il capolavoro di Hitchcock Intrigo internazionale alle 12.55 ma anche in replica alle 2.55 (saltare discoteca).
Girato nel 1959, prima altri titoli più cupi (La donna che visse due volte, Il ladro, Psycho), racconta, dopo i titoli di testa di Saul Bass (sua anche la locandina) come il Mr. Thornhill sia scambiato per Mr. Kaplan. Da qui partono una serie di avventure e rischi mortali: è considerato spia e assassino, ma è solo un agente pubblicitario attaccato alla mamma. Dovrà affrontare, per fortuna con la bionda di Fronte del porto Eve Marie Saint, un lungo viaggio in treno per finire ad arrampicarsi sui volti dei presidenti americani scolpiti sul monte Rushmore.
Il film è di un godimento senza fine, ricolmo di sequenze storiche, scritto con grande humour da Ernest Lehman: tutti ricordano il brillantissimo Cary Grant che prima deve guidare ubriaco sull’orlo del precipizio e poi, in campagna, deve sfuggire all’attacco di un biplano che lo insegue. Hitch come sempre si diverte a metterci al corrente dei rischi che corrono i suoi eroi, che ne sono invece all’oscuro.
È uno di quei film che, rivisti, svelano sempre qualcosa di nuovo: se ne resta prigionieri, l’unione di spy story, thriller e commedia è perfetta e il finale in cuccetta del wagon lit è il più sfacciato del regista e anticipa le ultime sequenze di 007 con le sue girl. La magione del villain (grande James Mason) riproduce in studio Mgm un vero edificio di Wright e l’apparizione di Hitch, mentre perde il bus, è al secondo minuto. Partitura musicale di Bernard Herrmann come sempre da Oscar, ma Intrigo internazionale non avrà statuette, Hitch ne rimase privo, però il film depositò in banca 13 milioni di dollari, ribadendo l’ambiguità delle persone comuni e in particolare delle donne, specie bionde, gettando sospetti su chiunque.