Domenicale, 20 agosto 2023
I morti di Waterloo usati per sbiancare le barbabietole
l cibo è sempre stato fonte di enormi paure. Oggi ce ne accorgiamo quando parliamo di farina di insetti o carne coltivata, ma ciò che finisce sulla tavola ha preoccupato l’uomo da tempo immemorabile. Il caso più comune sono i nuovi prodotti, quelli sconosciuti e provenienti da paesi lontani, che sottoponiamo a un lungo processo di assimilazione prima di diventare un cibo accettato. Tra questi possiamo contare anche alcune specialità americane, oggi considerate cardini della nostra cucina tradizionale, come il pomodoro e la patata. Entrambi hanno avuto una lunga storia di repulsione: sul primo cadevano i sospetti di tossicità, mentre la seconda era accusata addirittura di provocare la lebbra. Queste storie e molte altre le racconta Alberto Grandi nel suo ultimo libro Storia delle nostre paure alimentari. Come l’alimentazione ha modellato l’identità culturale (Aboca 2023), ma la più inquietante di tutte riguarda la battaglia di Waterloo.
Per molto tempo gli studiosi del periodo napoleonico si sono chiesti che fine avessero fatto i resti degli oltre 20.000 caduti nella battaglia del 1815, divenuta celebre per la sconfitta definitiva di Napoleone Bonaparte. Il luogo dello scontro era perfettamente conosciuto e anche l’andamento della battaglia era stato pazientemente ricostruito minuto per minuto, nonostante questo non c’era traccia dei morti. Nessun cimitero, nessuna fossa comune, nemmeno nelle vicinanze. Un mistero assoluto. Solo pochi anni fa la macabra scoperta: le ossa dei soldati e dei cavalli erano state recuperate e trasformate in carbone d’ossa utilizzato nel processo di sbiancamento dello zucchero estratto dalla barbabietola. Sembra addirittura che il luogo in cui realizzare gli stabilimenti di raffinazione fosse stato scelto proprio per la vicinanza del campo di battaglia. La raccapricciante estrazione continuò per quasi mezzo secolo, fino a che anche l’ultima fabbrica di zucchero chiuse nel 1860, quando praticamente non c’erano più ossa da dissotterrare. In qualche modo le autorità belghe riuscirono a frenare lo scandalo che rischiava di travolgere il Paese e in breve fu tutto dimenticato.
Di certo non sarebbe stato bello sapere che nella torta della nonna ci poteva essere anche un po’ di bisnonno.