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 2023  agosto 20 Domenica calendario

Il libro nero di Giorgia

Lorenzo D’Agostino, collaboratore tra gli altri di Libé, Der Spiegel, CNN, ieri ha fatto uno scoop di cui non so se ringraziarlo. Da una parte, l’aver rintracciato un libro di Giorgia Meloni al cui confronto il generale Vannacci è un sincero democratico, rappresenta un indubbio attestato di capacità professionale. Dall’altra, con l’aria che tira, rischiamo di ritrovarcelo quanto prima in testa alle classifiche.
Il volume si intitola “Mafia Nigeriana: origini, risultati, crimini”. È uscito il 13 marzo 2019 per i tipi di Oligo, casa editrice mantovana specializzata tra l’altro in libri da colorare. Meloni lo firma insieme ad Alessandro Meluzzi: psichiatra, ex di qualunque partito di destra e sinistra, presidente del Partito Anti-Islamista italiano (alleato con la Lega), consulente per la difesa di Rudy Guede e Massimo Bossetti (entrambi condannati), già primate metropolita autoproclamato di una chiesa ortodossa non riconosciuta, cast fisso nei talk show di Mediaset, novax, putiniano, sosia ufficiale di Marco Columbro. A sbobinare il pensiero di Meloni e Meluzzi è Valentina Mercurio, autrice di “L’istrione Freddy Mercury” e “Storia, miti e leggende dei Castelli Romani da colorare”.
Le premesse sono grottesche, il volume è drammatico. Quando esce, siamo nel pieno della campagna retequattrista sulla mafia africana che ruba il lavoro alle mafie italiane. L’omicidio di Pamela Mastropietro, compiuto ad opera di spacciatori nigeriani e “vendicato” dal suprematista bianco Luca Traini, ha scatenato un’ondata xenofoba. Meloni-Meluzzi, chiedo scusa per il gergo accademico, inzuppano il biscotto.
Il saggio, rimosso dal catalogo Oligo ma presente nel CV ufficiale della PDC, raccoglie tutta la pubblicistica dei troll social contro i richiedenti asilo: «I nostri militari vengono aggrediti da Nigeriani, poco più che ventenni, giganti, tra i novanta e i cento chili, certamente non denutriti e sofferenti bensì palestrati, che popolano le nostre contrade, costando allo Stato più di cento euro al giorno, di cui quaranta alle cooperative e per i telefonini, ci dà un ulteriore senso di rabbia, di impotenza e di paura».
Alcune deduzioni: non esistono nigeriani di 89 o 101 chili, lo Stato spende quindi 65 euro al giorno in più di quelli previsti all’epoca perché probabilmente li mette l’attuale Presidente di tasca sua come per i romani scrocconi, Meloni e Meluzzi credono che gli aggettivi indicanti la nazionalità vogliano la maiuscola. Inoltre, tutti i nigeriani sono «potenziali omicidi» e vengono da una zona che comporta il «95 per cento dei respingimenti». Cose a caso che perlomeno fanno giustizia delle tesi sui cosiddetti migranti economici: in Nigeria c’è la guerra, ma noi non li vogliamo perché sono neri.
Per vincere il «razzismo all’incontrario» che Meloni paventa, per respingere la triste realtà che «per gli Italiani (sempre maiuscolo) c’è la legge, per i richiedenti asilo c’è tutto», complice la Chiesa migrazionista, le forze dell’ordine vanno formate culturalmente. Devono capire chi hanno di fronte per «evitare il rischio di una sostituzione etnica» da parte di tizi poligami che «fanno cinque figli per coppia», cannibali specializzati in sacrifici umani. Gli Yoruba, ci informa Meloni, «vendono carne umana al mercato». Il che risulta curioso, visto che sono in gran parte cristiani. Inoltre torturano le vittime e poi le cuociono in un calderone: «I cadaveri dei bianchi sono molto graditi perché la tradizione vuole che il loro cervello sia più facile da domare».
Il nigeriano (anzi: il Nigeriano) è selvaggio e «il selvaggio sembra far da condensatore per tutte quelle qualità negative che sono l’appannaggio delle realtà criminali nei Paesi civili». Danneggiando un’attività italiana famosa nel mondo, la Camorra: «Fiumi di denaro nelle mani di una parte degli Africani di Castel Volturno che pagano gli affitti delle case, comprano call center, riciclano attraverso i negozi (…). Ci sono invii di denaro continui: soldi dei bianchi che vengono direttamente consegnati ai neri». Attenzione: non dall’Italia all’estero, dai bianchi ai neri.
E se moldave e rumene vanno bene perché ci fanno da badanti, coi neri si corre il rischio di «cambiare l’etnia europea per creare un’Eurafrica o un’Eurasia» accogliendo gente che sconta una «inclinazione mostruosa».
C’è poi il mercato della droga che è in mano alla mafia nigeriana, e che la ’ndragheta si attacchi, ed è alimentato dai foreign fighter (chi? Quando? Dove? ) mentre, anche se gli ambienti investigativi non confermano, sull’Autostrada del Sole si vendono – anzi: «si venderebbero» – organi umani a sessantamila euro l’uno. Che è sempre meno di un Camogli. Un testo che al confronto Forza Nuova è Pierferdinando Casini.
Ministro Crosetto: che facciamo, destituiamo pure qui? Mentre ci pensa, dobbiamo a tutti delle scuse: al ministro Lollobrigida, al Generale Vannacci, a tutti gli esponenti di FdI che ogni giorno postano o dicono idiozie razziste perché credono di essere ancora all’opposizione. Stavano solo citando un libro (e moschetto).