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 2023  agosto 19 Sabato calendario

Otto settembre, la fuga del re

Alle cinque del mattino del 9 settembre una colonna di sette auto di grossa cilindrata con a bordo la famiglia reale, Badoglio e gran parte del vertice militare italiano parte dalla sede del ministero della Guerra di via Venti Settembre e imbocca la Tiburtina. Raggiungerà Pescara per imbarcarsi alla volta di Brindisi con decine di generali, funzionari, camerieri e valletti. Ma quel 9 settembre ci saranno anche militari di altra tempra.
Scontri con i tedeschi si verificano nella Francia occupata, a Nizza, sul confine del Moncenisio, in Sardegna, in Corsica, nei Balcani. Ma è nella zona di Roma che si registrano gli episodi più significativi. A Monterotondo, che per breve tempo aveva ospitato la sede dello stato maggiore dell’esercito, i paracadutisti tedeschi sferrano un attacco con lo scopo di catturare il generale Mario Roatta, il quale invece si trova al sicuro sull’autocolonna reale: la reazione dei militari italiani (compresa una compagnia d’assalto di libici e tunisini) metterà i tedeschi in gravi difficoltà: come in una piccola Stalingrado, da assedianti diventeranno assediati.
Contemporaneamente si registrano scontri a sud della capitale, in zona Magliana, dove i granatieri di Sardegna respingeranno per tutta la giornata l’attacco tedesco. Sempre alla mattina del 9 settembre si organizza una difesa della capitale: vi partecipano granatieri, lanceri, unità della divisione Ariete del generale Raffaele Cadorna, gruppi armati dei partiti antifascisti, semplici cittadini. In serata, mentre questo inedito esercito di popolo combatte strenuamente presso la basilica di San Paolo e sulla Montagnola, viene costituito il primo Comitato di liberazione nazionale. Nel frattempo sulla Cassia, tra Monterosi, Bracciano e Manziana, diverse unità dell’Ariete contrastano l’avanzata dei Panzergrenadier per tutta la giornata sino a obbligare il nemico a fare rotta prima su Tivoli e poi verso Salerno: in questa zona sin dalle prime luci dell’alba è in corso l’operazione Avalanche («Valanga»), lo sbarco angloamericano che dovrebbe creare in breve tempo una testa di ponte verso Napoli.
La lunga giornata del 9 settembre si conclude da una parte con i Savoia, il capo del governo e lo stato maggiore in attesa di imbarcarsi (passeranno la notte in alcuni castelli di Chieti), dall’altra con gli Alleati impegnati in furiosi combattimenti sulla costa salernitana. E intanto civili e militari italiani, con disperazione e coraggio, tentano di riscattare l’onore del Paese.