La Lettura, 19 agosto 2023
Otto settembre, la missione a vuoto del generale americano
Il 7 settembre 1943 il Comando supremo delle Forze Armate italiane, presieduto dal capo di stato maggiore generale Vittorio Ambrosio, dirama il bollettino n. 1.200: «Nel corso della lenta e ordinata manovra di ripiegamento dalla zona costiera della Calabria meridionale, vivaci combattimenti si svolgono tra le avanguardie nemiche e le retroguardie della difesa». Un violento bombardamento alleato ha colpito Napoli e Salerno, i caccia italo-tedeschi in operazione congiunta hanno abbattuto tre bombardieri avversari.
«La guerra continua» aveva dichiarato Pietro Badoglio all’indomani della defenestrazione di Mussolini. E la guerra pare continuare, con l’Italia «saldamente» al fianco del Terzo Reich. Eppure, proprio quel giorno capiteranno avvenimenti che cambieranno la storia d’Italia. Anzitutto, a Washington si sta svolgendo un summit tra Churchill e Roosevelt. Argomento: il destino futuro del nostro Paese. In secondo luogo, proprio quel giorno il primo consigliere dell’ambasciata tedesca von Bismarck, nipote del cancelliere di ferro, lascia il posto a Rudolf Rahn, che ben presto diventerà di fatto il governatore dell’Italia occupata dai nazisti. Infine in serata giunge a Palazzo Caprara, sede dello stato maggiore del Regio Esercito, il vicecomandante dell’82ª divisione aviotrasportata americana generale Maxwell Taylor. L’ufficiale ha una missione: deve coordinare l’operazione Giant 2: un aviosbarco alleato negli aeroporti di Roma (Urbe, Centocelle e Guidonia). Ma per compiere questa azione è necessario che gli impianti siano controllati da forze italiane.
L’Italia è piena di truppe tedesche, anzi Badoglio nelle ultime settimane ha permesso di farne arrivare altre. I rischi sono enormi, e la collaborazione degli italiani è indispensabile. Ma Taylor e un altro ufficiale che lo accompagna non trovano nessuno: Ambrosio è a Torino, mentre Badoglio (come aveva fatto in un’altra notte fatidica, quella di Caporetto venticinque anni prima) sta tranquillamente dormendo. Si predispone per gli ospiti una lauta cena proveniente dalle cucine di un hotel della capitale: una buona mangiata, un bel sonno e domani si vedrà. Taylor perde la pazienza. «Domani», spiega agli unici ufficiali di stato maggiore presenti, il generale Carboni e il maggiore Marchesi,«è il giorno X». Ma né il governo né lo stato maggiore italiani hanno predisposto l’aviosbarco. Badoglio, svegliato, richiederà l’annullamento della Giant 2 e Roma diventerà ben presto un’inerme «città aperta».