la Repubblica, 17 agosto 2023
Nuovo trapianto per Baricco
L’anno scorso, sul comodino accanto al suo letto d’ospedale, c’erano il computer e Il Circolo Pickwick di Dickens, libro del cuore. A luglio, fra le letture che hanno accompagnato le ore lente di un ricovero per il secondo trapianto di midollo a cui ha dovuto sottoporsi, Alessandro Baricco ha scelto gli studi del filosofo Emanuele Coccia e del botanico Stefano Mancuso, pionieri di una nuova metafisica della vita, studiosi arditi capaci di domande mai poste prima sulle piante. Solo l’albero può restare giovane. Le piante possono essere millenarie. E sanno vivere in comunità, assai meno conflittuali degli uomini. Ce n’è abbastanza per quesiti infiniti e ispirazioni profonde ed è quello che, racconta ora, farà lo scrittore nella sua convalescenza: «Guarderò alberi secolari, che, come mi hanno insegnato Coccia e Mancuso, sanno vivere meglio di noi».
La notizia della ripresa della malattia, quei dettagli in forma di indizio tanto amati dai lettori, sono su un post pubblicato ieri mattina sul suo profilo Facebook. Poche righe in cui sdrammatizza, ironizza con leggerezza, ma sceglie per la seconda volta di condividere. Non sarà un resoconto a puntate, ma un colpo secco e via, come in passato.
Il nemico è una temibile leucemia mielomonocitica cronica che si sperava di vincere con il primo trapianto. Invece no, «è tornata a farsi viva». «Lo soooo – è l’incipit del gioco con il lettore – Non si usano i social così, ma bisogna avere pazienza con me, ultimamente ho avuto tempi complicati. Ho di nuovo una notizia da dare. Due giorni fa sono stato dimesso dall’ospedale San Raffaele di Milano dove ho sostenuto un secondo trapianto del midollo. Dicono i medici che è andata bene e che le mie condizioni sono buone. Quello che so io è che sono stati 41 giorni duri, ma ora è tutto fantastico». Merito della compagna, la pianista Gloria Campaner «che è una donna incredibile». Di una famiglia «fatta di gente tostissima» e dei miei amici «che non mi hanno mai lasciato solo. Oh, come vi ringrazio tutti quanti». La convalescenza non sarà nella casa sulla collina torinese dove Baricco vive con la compagna. È indispensabile che sia vicino a Milano per i controlli. Di qui la decisione di trascorrere i giorni di riposo nella campagna milanese. Gloria Campaner è con lui.
Non è uomo da riti e abitudini, Baricco, e non solo nella scrittura. Lo aveva rivelato all’incontro al Salone del libro di Torino a maggio, quando per la prima volta aveva parlato del prossimo arrivo del nuovo romanzo, un western metafisico alla Tarantino: «Io odio la ripetizione nella vita, cambio tutto, ancheospedale. Non ho riti, non ho liturgie. Scrivo ovunque, per questo libro sono andato ad Amsterdam in un albergo che amo molto». Anche quell’accenno all’ospedale era un indizio da seguire, un annuncio, en passant, sul ritorno della malattia e sulla decisione di rivolgersi questa volta all’ospedale milanese. Per il primo trapianto era stata la sorella Enrica a donare il midollo. In questo caso è stato necessario attendere un donatore compatibile.
Durante l’intervista al Lingotto di Torino con Marco Missiroli, Baricco non aveva schivato la domanda sulla sua malattia: «Quando mi sono ammalato mi sono davvero sorpreso perché ho capito quante persone mi erano davvero vicine, vivevano con me. Mi aspettavo un po’ di affetto ma non una valanga come è stato».
L’avversione per le consuetudini non tocca l’editore, che è sempre Feltrinelli. La sua casa editrice conferma che il nuovo libro è pronto, nelle fasi finali della lavorazione. La data dell’uscita è prevista il 7 novembre. Il titolo non è ancora svelato ma il protagonista del romanzo si chiama Abel. «È uno splendido romanzo – aveva raccontato Baricco al pubblico della Sala Oro del Lingotto – Dentro questo libro c’è tanto: questa fatica di creare mondi è diversa dal raccontare quello che ti è successo, un divorzio o un innamoramento. Questo tipo di visione brucia molta legna, è molto faticoso e lo era anche prima della mia malattia. Ti appoggi a un mondo visionario e poi ti diverti e vai. C’è una metamorfosi e ti trovi in atmosfere che ricordano un po’ le storie di Tarantino». Nel post di ieri, accolto da centinaia di commenti e auguri, Baricco anticipa il suo rientro in pubblico a fine ottobre: «La mia agenda dice che tornerò in pubblico il 29 ottobre 2023 al Teatro alla Scala dove farò la voce recitante in un concerto delle mitiche sorelle Labéque (che gioia, amiche mie). Nel frattempo, tutto mi meraviglierà».