Corriere della Sera, 18 agosto 2023
Musk-Zuckerberg e la bufala della sfida
Nell’angolo a destra, con i pantaloncini nero Tesla, Elon Musk: 181 cm per 136 kg, 52 anni, 225,3 miliardi di dollari di patrimonio. Nell’angolo a sinistra, pantaloncini blu Facebook, Mark Zuckerberg: 171 cm per 70 kg, 39 anni, 104,3 miliardi di dollari di patrimonio. «Il combattimento Zuck contro Musk verrà trasmesso in livestreaming su X, incasso in beneficenza per i veterani», aveva twittato Elon Musk il 6 agosto, al culmine della tensione per la rissa camuffata da match di arti marziali che ha calamitato l’attenzione dell’estate 2023. Musk aveva contattato il governo italiano, Zuckerberg aveva risposto che «sono sempre pronto, Musk ha indicato il 26 agosto poi non ho saputo più nulla: non tratterrò il respiro, nell’attesa».
Aveva ragione Zuckerberg. Musk ha preso tempo con la ricerca di una sede adatta che non fosse l’impossibile Colosseo, scatenando – nel Paese della commedia all’italiana – le ipotesi, le suggestioni, le consultazioni, le autocandidature dei sindaci, le bocciature: Pompei, Verona, Ostia, Taormina. «Se cercate una location epica, suggestiva e incantevole – ha proposto il primo cittadino Cateno De Luca – Taormina c’è!»; il niet di Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano: «Che messaggio arriverebbe alle nuove generazioni...»; il «vedremo» di Damiano Tommasi per l’Arena; l’ottimismo di Carmine Lo Sapio primo cittadino di Pompei, «il miglior sito dove ospitare la sfida mondiale... Dai contatti istituzionali che ho avuto penso che la scelta ricadrà su Pompei. Io sono ottimista»’.
Ma alla fine è bastato un tweet che adduceva motivi di salute (problemi di vertebre cervicali) e Musk si è chiamato fuori ringraziando «il ministro Sangiuliano per la gentilezza e la disponibilità nel voler organizzare un evento di intrattenimento, culturale e di beneficenza in Italia. Volevamo dare un palcoscenico alla storia dell’Antica Roma e allo stesso tempo raccogliere fondi per i veterani americani e gli ospedali pediatrici in Italia. Zuckerberg ha rifiutato l’offerta perché non è interessato a questo approccio. Vuole solo combattere se è la Ufc (la federazione di arti marziali miste, mentre Musk preferisce il wrestling dei lottatori in costume sgargiante, ndr) a organizzare l’incontro. Io in ogni caso sono sempre pronto».
Il magnate
«Volevo fare un evento di intrattenimento e beneficenza Resto sempre pronto»
La bufala del combattimento che non c’è stato spiega molto del nuovo secolo e dei suoi padroni: Musk e Zuckerberg sono i due editori più influenti del mondo che vivono di engagement digitale, cioè di caciara. Ai vecchi padroni del mondo – Vanderbilt, Morgan, Rockefeller, Frick, Carnegie: tutti mecenati delle arti – non sarebbe mai venuto in mente di organizzare una lotta libera da circo Barnum perché i loro riferimenti culturali non erano L’Urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente nel quale Bruce Lee affronta Chuck Norris al Colosseo (la scena fu per fortuna girata a Hong Kong).
Musk vede sé stesso come il nuovo Steve Jobs – con lui condivide anche il biografo ufficiale, Walter Isaacson – e il talento è indubbio: ha preso l’auto elettrica che il mondo vedeva come un carretto da campo da golf e l’ha trasformata nel successo che ha cambiato l’automotive, e con SpaceX è fornitore della Nasa. Ma ha anche comprato per 44 miliardi di dollari una app che al momento – per sua stessa ammissione – ne vale la metà, e Zuckerberg ha appena lanciato la concorrenza a Twitter/X, Threads collegata al suo Instagram, che è partita fortissimo (non nell’Ue, dove è bloccata dalle regole sulla privacy del Gdpr).
Le candidature
Da Pompei a Taormina, diversi sindaci italiani si erano offerti
di ospitare il match
Musk gioca a fare il provocatore della borghesia – il Bürgerschreck l’avrebbero definito nella Vienna d’un secolo fa – e ogni strumento è buono per fare engagement, cioè caciara. Si atteggia a supereroe alla Tony Stark, il miliardario tech che si trasforma in Iron Man, ma dopo questa vicenda a noi italiani viene in mente più che altro l’Alberto Sordi di Un giorno in pretura e quell’indimenticabile richiesta del pubblico: «America’, facce Tarzan».