Corriere della Sera, 18 agosto 2023
I contratti con De Laurentiis valgono anche nello spazio
«Il contratto col Napoli era lunghissimo. Io l’ho letto tutto, ma è stata dura». L’ex esterno azzurro Faouzi Ghoulam ha spesso ricordato le complicate pratiche burocratiche che hanno costellato le sue otto stagioni italiane (2014-2022). Il 32enne ha vissuto in prima persona il modus operandi del suo vecchio presidente Aurelio De Laurentiis, da sempre molto attento agli accordi stipulati coi giocatori. E anche con gli allenatori, vedendo il nodo della clausola di non concorrenzialità che sta complicando la nomina di Luciano Spalletti a nuovo c.t. della Nazionale.
Lo stesso Ghoulam a Dazn aveva confidato una particolarità: «I contratti di De Laurentiis sono validi anche nello Spazio». In che senso? A spiegarne le ragioni fu il presidente in persona, invitato da Fazio a Che tempo che fa dopo lo scudetto: «La mia famiglia ha sempre avuto una gran cultura per la musica. La società oggi avrà più di 1.500 colonne sonore, nei contratti che facevamo c’era scritto “nell’universo”. Se un astronauta sta andando su Marte, la Nasa gli manda le immagini di una partita o di un film. Un domani potrebbero esserci molte più persone».
Non aspettiamoci poi che un tesserato del Napoli, lasciata la società, possa svelare qualcosa riguardo al club. Nei contratti è presente una rigida clausola di riservatezza. Higuain, arrivato alla Juve nel 2016 in seguito alla rottura col presidente, dopo aver segnato ai suoi vecchi compagni (dicembre 2017) rispose ai fischi del San Paolo indicando De Laurentiis ed esclamando: «È colpa tua». Della serie: parlo in campo perché non posso farlo fuori. In un’intervista del 2018 dirà: «Tutti hanno problemi con lui. Un giorno parlerò». Nel 2020 lo sfogo: «Tra di noi non c’era più alcun rapporto, non avrei voluto passare un altro minuto con lui».
«Nell’universo»
Il presidente ha svelato
che nei suoi contratti
c’è la specifica «nell’universo»
Per Higuain la Juve pagò la clausola rescissoria da 90 milioni. Da quel momento in poi De Laurentiis non le ha più validate per il mercato italiano, ma solo per quello estero. Un tabù solo parzialmente rotto da Osimhen: nel suo prossimo contratto ci sarà una clausola di uscita valida subito per l’estero e dal 2025 anche per la A. C’era pure nel contratto di Maurizio Sarri, che nel 2018 va al Chelsea al termine di un lunghissimo braccio di ferro con De Laurentiis. Decisiva la mossa del Chelsea, che soffia Jorginho al City offrendo più soldi, in modo da comprendere nell’affare la clausola da 8 milioni del tecnico.
Dopo Sarri, a Napoli fu il turno di Ancelotti. Nel 2019 Il Fatto Quotidiano svelò alcune voci del suo contratto, dall’auto («obbligo di utilizzarla per tutti gli spostamenti, di non cederla ad altri, di non portarla in officine non autorizzate. La benzina, i lavaggi e i rabbocchi di olio a carico dell’allenatore») ai social, con Ancelotti costretto a fornire al club le password: «Ma solo per post con fini commerciali», specificò subito la società. Insomma, la clausola di non concorrenzialità di Spalletti è in buona compagnia.