La Lettura, 6 agosto 2023
I cimiteri bianchi del corallo in Florida
Un mare caldo come una Jacuzzi. È la similitudine che i media statunitensi hanno usato nei giorni scorsi per descrivere l’eccezionale ondata di calore che ha colpito le acque intorno alla punta meridionale della Florida, nel Sud-Est degli Usa. La temperatura, come hanno segnalato alcune boe non lontane da Miami, ha toccato e superato più volte i 38 gradi centigradi, restando critica per diversi giorni. La preoccupazione maggiore riguarda la barriera corallina che impreziosisce le acque dell’arcipelago delle Florida Keys, un gioiello sottomarino la cui sopravvivenza dipende da diversi fattori, primo fra tutti la corretta temperatura dell’acqua.
La Florida’s Coral Reef è l’unica barriera corallina continentale degli Stati Uniti. Simile a quelle che sorgono al largo delle Bahamas e nei Caraibi, si estende per quasi seicento chilometri dalla costa orientale della Florida fino alle acque del Golfo del Messico, dove dalle onde sorgono le ultime isolette delle Keys, le disabitate Dry Tortugas. È una vera foresta di vita marina, un immenso «condominio» sommerso che offre riparo, nutrimento e dimora a migliaia di specie di pesci e altri animali, fra cui crostacei, delfini, squali, stelle marine e tartarughe. Le fondamenta e l’impalcatura di questo edificio naturale sono costituite dai coralli, colonie di piccoli organismi chiamati polipi (da non confondere con i ben più grandi polpi dotati di otto tentacoli) che vivono ancorati alla massa di materiale accumulato dalle generazioni precedenti. Una barriera corallina è una formazione calcarea in costante crescita: ogni anno aumenta le sue dimensioni di alcuni centimetri.
Il caldo estremo registrato in Florida nel mese di luglio è il perfetto killer dei coralli. Temperature troppo elevate sono in grado di rompere la collaborazione, che gli esperti chiamano simbiosi, fra i polipi dei coralli e alcune alghe, dette zooxantelle. Questi microscopici organismi unicellulari ottengono protezione e nutrimento dal corallo che, a sua volta, riceve energia e ossigeno dalle alghe. Una cooperazione non solo funzionale, ma anche esteticamente sorprendente: sono infatti le zooxantelle ad accendere le barriere coralline di un arcobaleno di colori. Uno spettacolo che si spegne quando il calore interrompe la simbiosi e il corallo espelle l’alga. Ciò che resta, dopo, è uno sterile cimitero bianco, difficile da recuperare, incapace di sostenere la straordinaria biodiversità delle barriere coralline in salute.
In Florida si sta cercando di salvare il salvabile. In alcuni punti della barriera lo stato dei coralli appare davvero critico, tanto che alcuni membri della no-profit Coral Restoration Foundation parlano di apocalisse in atto. A essere colpite sono infatti specie di corallo a rischio di estinzione, come la Acropora palmata, detta il corallo a «corna di alce», per via della sua curiosa forma: ricorda i palchi dei grandi ruminanti boreali. Per fare fronte a questa moria, la peggiore che gli esperti ricordino, scienziati e volontari si stanno dando da fare per trasferire i coralli, soprattutto le specie più esposte, sulla terraferma, in apposite vasche. Mentre è in atto questa corsa contro il tempo, alcuni frammenti di corallo sono stati prelevati e preparati per la conservazione in diverse località della Florida: serviranno come banca genetica, nel caso alcune specie dovessero scomparire definitivamente dalle acque delle Keys.
L’ondata di calore che ha travolto la Florida e le sue acque non è un caso isolato. In diversi regioni marine dell’emisfero boreale sono state misurate temperature oltre la norma, così come è accaduto nel Mediterraneo, dove nei giorni scorsi sono stati registrati nuovi record. Il mese di luglio appena trascorso è stato infatti definito il mese più caldo di sempre, e non soltanto per quanto riguarda mari e oceani, dato che per la prima volta la temperatura media del pianeta ha superato, per ben tre volte nell’arco di pochi giorni, i 17 gradi. Una febbre che potrebbe rivelarsi fatale per gran parte delle barriere coralline mondiali, soprattutto se il riscaldamento dovesse continuare ad aumentare nel corso di questo secolo ai ritmi attuali.
In Florida è in ballo non soltanto la salute della barriera corallina, ma anche quella delle isole e della Florida stessa. Le imponenti strutture di corallo sono un efficace sbarramento che smorza l’impeto di uragani e mareggiate e che protegge le coste dall’innalzamento del livello del mare. Senza contare che una barriera corallina sbiancata e morta è incapace di fornire diversi servizi ecosistemici, compresi quelli su cui si basa il turismo, settore fondamentale per gli introiti economici delle Keys. L’auspicio è che le ondate di calore e altri fenomeni simili vengano trattati sempre più come una minaccia in grado di colpire non soltanto coralli, stelle marine e tartarughe, ma anche le comunità umane, costiere e non.