Corriere della Sera, 15 agosto 2023
Aperta un’istruttoria sul caso Segre-Seymandi. La storia d’amore finita male
Il video che racconta la fine del fidanzamento tra Massimo Segre e Cristina Seymandi finisce sotto inchiesta. A sollevare dubbi sulla liceità della diffusione della registrazione è il Garante della Privacy, che d’iniziativa ha aperto un’istruttoria per individuare eventuali violazioni e responsabili. Sotto la lente ci sono la veicolazione incontrollata delle immagini, ma anche la festa organizzata a metà luglio nel parco della villa di Segre, rampollo della finanza torinese. Un party privato, con invitati personalmente selezionati da lui, che avrebbe dovuto fare da sfondo all’annuncio dell’imminente matrimonio. Invece l’imprenditore ha colto l’occasione per mettere in atto la sua vendetta nei confronti della compagna Seymandi, ex collaboratrice di Chiara Appendino e candidata alle elezioni comunali nella lista civica di Paolo Damilano.
Con una lunga lettera, declamata dal microfono della consolle del dj trasformata in pulpito, ha accusato la (ex) fidanzata (che in silenzio e scioccata è rimasta in piedi al suo fianco) di averlo tradito più volte nel corso della loro relazione. Invitandola, infine, a trascorrere a Mykonos le vacanze – che avevano programmato insieme – con il suo ultimo amante. Pochi minuti immortalati dallo smartphone di uno degli invitati e che un mese più tardi, quando ormai il chiacchiericcio inquieto della Torino Bene non accennava ad arrestarsi, sono diventati di dominio pubblico attraverso le più svariate piattaforme: dalla tv ai quotidiani, dai social al canale YouTube. Da qui la decisione del Garante di aprire un’istruttoria. I tempi d’indagine saranno lunghi e per gli accertamenti l’autorità potrà avvalersi di personale della Guardia di Finanza e della Polizia postale. Due i profili su cui si lavorerà, incardinati dagli articoli 6 e 9 del Codice della privacy: la diffusione di dati personali e riservati senza il consenso e le informazioni relative alla sfera sessuale dell’interessata.
«L’istruttoria – si legge nella nota diffusa dal Garante – sarà volta ad accertare il possesso (da parte dei diversi soggetti che hanno proceduto, a diverso titolo, anche attraverso video alla diffusione dei dati e dei contenuti in questione) di un’idonea base giuridica». Il primo passo sarà verificare se la lettura della lettera di fronte a 40 invitati che siedono nei più prestigiosi salotti torinesi possa configurare una violazione. Mentre il secondo step investigativo è incentrato sul video. Insomma, il punto è scoprire chi è stato a realizzarlo, a farlo girare da uno smartphone all’altro e, infine, consegnarlo alla stampa (che a sua volta potrebbe essere chiamata in causa). A fine istruttoria il Garante deciderà se archiviare o se procedere nei confronti di eventuali trasgressori. I provvedimenti che potranno essere adottati vanno dall’ammonimento alla sanzione pecuniaria. Nel frattempo, Seymandi si è rivolta all’avvocato Claudio Strada per valutare eventuali iniziative legali, sia penali che civili: al momento nessuna denuncia o querela è stata depositata in Procura.