Corriere della Sera, 15 agosto 2023
La sindaca di Monfalcone vuole vietare il bagno a mare con il burkini
«Stiamo lavorando ad un provvedimento adeguato che vieti il bagno in mare vestiti, con il burkini o comunque coperte. Entro ottobre sarò pronta». Anna Maria Cisint, sindaco leghista di Monfalcone, in provincia di Gorizia, annuncia così una stretta contro le musulmane che fanno il bagno vestite in mare. Una decisione arrivata dopo le proteste dei giorni scorsi di alcune donne che a Trieste volevano entrare in acqua con il burkini. Un modo per ribattere alla lettera aperta che la prima cittadina aveva indirizzato proprio alla loro comunità e in cui invitava a non entrare in acqua con gli abiti indosso. Da allora, almeno secondo la sindaca, «è calato drasticamente il numero delle donne vestite in spiaggia, si contano sulle dita di una mano». Intanto, almeno fino a quando non sarà pronto il provvedimento, l’amministrazione non potrà di fatto impedire o punire chi sceglie di tuffarsi in acqua senza svestirsi. Non basterà nemmeno il tentativo di appellarsi al «decoro e all’igiene: non si fa il bagno con gli abiti da lavoro e poi si va in autobus». Intanto però le parole della sindaca hanno già colpito nel segno tra la collettività. Al Pedocin di Trieste, il «bagno» dove maschi e femmine stanno divisi, delle signore triestine hanno litigato con alcune donne musulmane che volevano entrare in acqua vestite. Per riportare la calma è intervenuta la security. La sindaca leghista non è nuova a queste iniziative: pochi mesi fa criticò il ramadan applicato ai bambini, sostenendo che tante ore di digiuno possono comportare rischi per la salute.