Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  agosto 13 Domenica calendario

Intervista a Makkox

Makkox, vignettista, volto di Propaganda Live, non è tentato di andare anche lei al mare in Albania?
«No, ma quelli che ci vanno fanno bene. Bisogna uscire dall’Italia, vedere altro, sennò stamo sempre a parlà delle stesse cose».
Ma ci vanno perché per la vacanza serve quasi un mutuo.
«I balneari incarnano una specie di feudalesimo, qui da me i padri passano l’attività ai figli, così vedi sempre le stesse facce, da sempre: è rassicurante per un verso, ma dall’altro sono inamovibili».
Dove si trova?
«Vado al mare a Sperlonga, frazione Lagolungo, ma ho casa a Itri e mi piace percorrere Monte Orlando a Gaeta, a piedi. Da ragazzo volevo fare il bagnino, sognavo di rilevare uno stabilimento, ma ho scoperto che è più facile comprare San Marino».
È la prima estate della destra.
«Donzelli a Ostia ha distribuito il cruciverba tricolore, mi chiedo se davvero pensa che la gente si metta a farlo. E la Santanchè, col suo conflitto d’interesse? Ha un resort ed è ministra del turismo!
Dopo il respingimento della mozione di sfiducia ha commentato: “Che bella giornata”. È l’Italiadell’io so io e voi non siete un cazzo».
Che estate è?
«Di mostri. Il video di quella coppia di Torino, Massimo Segre e Cristina Seymandi, mi ha ricordato la barzelletta sul conte che scopre la moglie con l’amante: mi sembra che la raccontava Walter Chiari».
Cioè?
«Segre pensa di consumare la sua vendetta con un senso di classe, con eleganza, “vai pure con lui”, le dice, ma ne esce come una figuragrottesca».
Non c’è più la borghesia di una volta?
«Ma non ha letto che Musk se vole menà con Zuckerberg?» Non a Roma, ha specificato il ministro Sangiuliano.
«Il bello è che Zuckerberg ha accettato. Mi ricordano certi ricconi dell’Ottocento descritti da Jules Verne, quelli che volevano sparare un proiettile sulla luna.
Ora pure Musk vuole andare su Marte, ma mica per esplorarlo, no per turismo».
È una mania da ricchi?
«Totalmente. Ho letto che le due piattaforme, Twitter e Facebook, la trasmetteranno in diretta, e ogni fotogramma dovrà contenere solo elementi dell’antica Roma. Ma che vor dì ?».
Però daranno i soldi in
beneficenza a due ospedali pediatrici, ha chiarito il ministro.
«Si capisce che sotto sotto il ministro giudica questa cosa un grande circo, ma il fine benefico poi lava ogni imbarazzo. Ma siamo a Caligola che voleva fare senatore il proprio cavallo».
Lei è molto attivo su Twitter.
«E sono inquietato da quella X che ha sostituito l’uccellino. Continuo a cercarla sul cellulare e non mi raccapezzo che non ci sia più. E invece c’è questo simbolo che mi evoca la Wagner o la Decima Mas».
Il Twiga è diventato un buen retiro renziano.
«Da quando Renzi è andato ad omaggiare il Rinascimento arabo non mi stupisco più di niente».
Come valuta il divorzio con Calenda?
«Lo sapevo che Calenda ci sarebbe rimasto sotto. Gli riconosco un filo di purezza, di ingenuità, con Renzi invece ci vogliono quattro occhi».
Cosa pensa delle frasi di De Angelis su Bologna?
«Ha chiesto scusa. Ma se scrivi un post su Facebook quella è una dichiarazione pensata dall’inizio alla fine. Non c’è più manco l’onore fascio che tiene il punto. È un onore che peraltro conosco bene».
«Vengo da una famiglia fascistissima, mio padre, che pure non amava la politica, aveva il busto di Mussolini sulla scrivania, mia nonna materna mi portava a vedere i comizi di Almirante».
La destra vuol riscrivere la storia?
«Ridicolo. Ho visto che Musumeci si è messo avanti con un libro che demolisce lo sbarco degli alleati in Sicilia».
Non è una deriva pericolosa?
«Se avessi dei figli sarei preoccupato per come metterebbero mano ai libri di testo».
Come vede la sinistra?
«Sbandata. Meloni le toglie il terreno sotto i piedi, vedi la tassazione degli extraprofitti delle banche».
Schlein fatica?
«È troppo presto per dirlo.
Aspettiamo. Anche di Van Basten si disse che era un bidone all’inizio».
Lei è del Milan?
«No, del Napoli».
Insomma la destra durerà.
«Hai voglia! Il Paese è così. Il populismo alla fine non poteva che portare a uno sbocco a destra».
Perché vince?
«Perché i ragionamenti che fanno a sinistra sono contro intuitivi, quelli di destra sono istintivi.
Nell’italiano trionfa l’istinto. E infatti siamo una delle nazioni più ignoranti d’Europa».
Col record di evasione.
«E certo. È arrivato il liberi tutti.
Meloni voleva togliere la fattura elettronica».
Pier Silvio può essere un leader di Forza Italia?
«Mi ricorda il Napoli quando mise sotto contratto il fratello di Maradona».
Hugo, poi ceduto all’Ascoli.
«Sì. C’è il precedente del figlio di Casaleggio, e si è visto com’è andata».
Conte è sempre più di sinistra.
«I Cinquestelle si sono affidati a lui, come quelli che prendono la residenza nello studio del commercialista. E incredibilmente ha funzionato».
Chi accende la sua fantasia a destra?
«Lotito. L’altro giorno a un cronista che aveva osato fargli una domanda sul cognato piazzato a capo di Sport e Salute ha reagito come il vigile del paese: “Come si permette? Favorisca il documento!”».
Anche De Angelis difende il cognato, Ciavardini.
«Il governatore Rocca ha detto che va capito, per il fatto familiare. Una cosa che offende le famiglie delle vittime della strage. Ma il mio cognato preferito è Lollobrigida».
Perché?
«Metà del mio lavoro proviene dalle sue gaffe. Non ho usufruito del bonus facciate, ho il bonus Lollo».