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 2023  agosto 12 Sabato calendario

Il progetto Odessa, la Cattedrale distrutta da Mosca sarà ricostruita da architetti italiani

Il primo incontro operativo sarà alla Triennale di Milano il 31 ottobre 2023. Lì si comincerà a lavorare intorno al nuovo hub targato Italia e destinato ad avviare un laboratorio internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina, delle sue città e delle sue aree urbanistiche più devastate dai bombardamenti russi, mettendo intorno allo stesso tavolo ovviamente gli interlocutori ucraini accanto a creativi e progettisti internazionali, istituzioni culturali, aziende, altri soggetti coinvolgibili nel programma di rigenerazione urbanistica e architettonica dell’Ucraina.
Naturalmente si sta già partendo da Odessa, dalla grande Cattedrale ortodossa della Trasfigurazione gravemente danneggiata dai bombardamenti russi del 23 luglio scorso. I due motori del progetto sono la Triennale di Milano, presieduta da Stefano Boeri e il Maxxi-Museo delle arti del XXI secolo di Roma, presieduto da Alessandro Giuli. Ci sarà massima attenzione per la ricostruzione delle istituzioni culturali, artistiche, religiose (appunto Odessa e la Cattedrale) e delle infrastrutture sociali, come le scuole. Tutto avverrà sotto l’egida della presidenza del Consiglio e in collaborazione col ministero degli Esteri, il ministero della Cultura, in partnership con Unece, la Commissione economica per l’Europa dell’Onu.
Ieri l’annuncio con una nota di Palazzo Chigi che ricorda gli storici legami culturali tra l’Ucraina e l’Italia, come dimostra la mano di architetti italiani nella progettazione di Odessa tra la fine del ‘700 e la metà dell’800. Nella nota della presidenza del Consiglio si legge, a proposito di Odessa, «che la tradizione delle scuole di restauro italiane si mette a disposizione di un progetto di recupero e valorizzazione di mura e affreschi colpiti dalle bombe russe».
Ma il progetto è molto più ampio: Triennale e Maxxi avranno il compito di mettere insieme un centro di creatività e di proposta architettonica e urbanistica per la ricostruzione dell’Ucraina bombardata. Spiega il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: «L’Italia ha un’importante scuola di progettazione architettonica. L’idea è quella di costruire un laboratorio, ovviamente con gli interlocutori ucraini, per definire interventi di recupero delle aree degli edifici civili e anche delle strutture culturali». Proprio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il 26 aprile scorso durante la conferenza bilaterale per la ricostruzione dell’Ucraina, aveva annunciato il massimo impegno: «Noi saremo in prima fila».
Tutto è nato nei giorni scorsi con un vertice a Palazzo Chigi tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il suo collega della Cultura Gennaro Sangiuliano e i presidenti di Triennale, Stefano Boeri, e del Maxxi, Alessandro Giuli. Sta già circolando tra gli addetti ai lavori una lettera di invito («Laboratorio sulla ricostruzione dell’Ucraina») in cui si legge: «Triennale Milano e Maxxi desiderano mettere le proprie competenze al servizio di una ricostruzione sostenibile e portatrice di profonde innovazioni delle città e del territorio, visioni sostenibili e avanzate in grado di trasformare le città ucraine in modelli di riferimento per il futuro dell’urbanistica sul nostro pianeta». Un progetto ambizioso targato Italia.