ItaliaOggi, 12 agosto 2023
Vietato tagliare una pagnotta in due
La burocrazia sta per condannare a morte anche le fototessere fai da te. Nelle stazioni del metro, nei grandi magazzini, in Germania come da noi, si trovano le cabine dove, al riparo di una tenda discreta, puoi scattarti una foto in quattro copie, o in quattro pose diverse, da usare per rinnovare la patente o la carta d’identità. Le usano, o le usavano, le coppiette per scattarsi un selfie, come si dice ora, guancia contro guancia, o sbaciucchiandosi. Presto, per i tedeschi potrebbe non essere possibile.
Anni fa, scrivevo di tanto in tanto commenti da straniero per un giornale tedesco. Una volta confessai che mi consideravo un profugo burocratico. Vivendo a Berlino, risparmiavo diverse ore della mia vita per svolgere le pratiche. Quasi tutto era possibile per telefono, e gli impiegati negli uffici del comune, a volte erano imbranati, ma cercavano sempre di essere dalla tua parte. I miei amici berlinesi non erano d’accordo, ma per me la burocrazia prussiana era un paradiso al confronto della nostra. La rivista dei Beamte, i funzionari pubblici, mi chiese di ristampare il mio articolo nella loro rivista.
Oggi comincio a cambiare idea. Non mi sbagliavo ieri, sono loro a essere cambiati. La ministra degli Interni, la socialdemocratica Nancy Faeser, per passaporti, carte di identità e patenti, vuole vietare le cabine fotografiche pubbliche. Le foto oggi sono molto fedeli e rispettano diversi dati biometrici, ma sono anche più facilmente manipolabili. In futuro saranno ammesse solo le foto dei negozi autorizzati, ma arrivano a costare fino a 25 euro per quattro esemplari, o quelle delle cabine negli uffici pubblici. Costerà di più e si perderà più tempo. Rischiano si sparire duemila cabine, con la perdita di un centinaio di posti di lavoro.
Tempo fa, ho dovuto rinnovare la patente tedesca che era in carta, per ottenere quella in plastica, grande come una carta di credito. Sono andato al municipio del mio quartiere, all’ingresso un portiere mi ha indicato la fila giusta. Ho pagato allo sportello otto euro e l’impiegata mi ha dato un gettone per scattarmi la foto. La cabina fotografica era parlante, con meno gentilezza, mi ha ordinato di spostarmi a destra, a sinistra, tenere alto il mento, e così via. Ho portato la foto all?impiegata che l?ha controllata al millimetro con un righello.
Andava bene, sono andato in un altro ufficio, dove un’altra funzionaria ha misurato la mia foto, e l’ha bocciata. Devo ricominciare da capo? ho chiesto affranto. Sì, ma le restituiamo gli otto euro. Infine ho ottenuto la patente, spedita a casa. Nella foto minuscola, assomiglio a Totò Riina, o potrei essere anche Richard Gere, ma i dati biometrici dovrebbero essere i miei. Nel frattempo lo storico municipio di quartiere è chiuso, e spostato negli spazi di un moderno centro commerciale. Si deve prenotare online, il tempo di attesa è di almeno un paio di mesi.
Non è finita. Si vuole vietare ai panettieri di tagliare a metà le pagnotte da mezzo o da un chilo. In Italia, in un bar hanno fatto pagare due euro di supplemento per dividere un toast. A Roma, mia moglie e io ci facciamo dividere il cornetto, oppure chiediamo due cucchiaini per il dessert. Mai abbiamo incontrato problemi o pagato supplementi. Non siamo avari, ma vanitosi, e pensiamo alla linea.
A Berlino, e altrove, è normale chiedere di tagliare a fette un forma di pane, o di comprarne solo la metà. Quand’ero bambino, quello che a Palermo veniva chiamato pane di campagna, in formato da un chilo o anche più, restava fresco per una settimana. A Berlino, dopo un giorno diventa gommoso, oppure duro come una pietra. Chi vive da solo, o in coppia, lo acquista per il consumo giornaliero.
Verboten, per ragioni igieniche, che non capisco, e per evitare truffe: il venditore lo taglia a occhio, e non sempre controlla il peso della mia metà. Ma se a me mancheranno pochi grammi, il prossimo cliente ne otterrà una decina in più. Prima o poi, obbligheranno i gelatai a servire palline dal diametro garantito, uguali dal Baltico alle Alpi. O vieteranno i coni, difficili da controllare, poco igienici, e leccare una pallina suscita fantasie politicamente scorrette.