La Stampa, 11 agosto 2023
Niente sesso per l’estate
L’estate è sexy. Sarà per i vestiti corti e leggeri, le scarpe aperte che mostrano il piede, il luccichio di sudore sulla pelle, o direttamente per le spiagge nudiste: ma delle quattro disponibili sul pianeta Terra, l’estate è sicuramente la stagione più eccitante nel senso erogeno del termine. Per me poi, maschio eterosessuale sensibile (nel senso che lo è la mia eterosessualità, nel senso che si accende con poco) basta vedere su una spalla o schiena scoperta il segno del costume lasciato dall’abbronzatura che vengo preso da un’ondata di calore che altro che Caronte, la mia è Satana. (Ammetto infatti che più del topless mi eccita il costume a due pezzi, per il tatuaggio che lascia marchiato a fuoco sulla pelle dopo una giornata sotto il sole e il risultante corpo interrazziale lì dove prima c’era una caucasica standard).
Di tutta l’estate, agosto è il mese più torrido, anche sessualmente: non è certo un caso se ad agosto cade la Giornata dell’Orgasmo Femminile – di cui sono numerose le iniziative nel nostro paese: a San Martino di Castrozza (Trento) c’è la fiera del dildo artigianale (in pino cembro, pietra dolomitica, muratura); a Pescara si tiene la XXXII edizione del torneo di camporella; a Marina di Camerota (Salerno) la tradizionale Notte Bianca delle camere d’albergo; a Gibellina la rievocazione storica con costumi originali delle orge borboniche; a Gallipoli la decima edizione dell’Ammucchiata Sotto le Stelle; e sempre in Puglia, alle grotte di Castellana, visita guidata al punto G.
In agosto, se stai in una località di villeggiatura, i colori sgargianti e l’ammasso di corpi seminudi lubrificati di crema solare possono obnubilare i sensi e farvi raggiungere un picco glicemico in mezzo alle gambe; mentre in città, con le strade vuote e le saracinesche chiuse, si fantastica sulla solidarietà sessuale fra superstiti, sull’accoppiamento selvaggio fra sopravvissuti tipo disastro aereo sulle Ande ma senza cannibalismo pur avventandosi comunque sui corpi gli uni degli altri – o, in altre parole, sesso fra disperati, costretti in città anche ad agosto a causa di un reddito talmente basso che in quel caso non si usa l’espressione “pro capite” ma “contro”.
Del resto, non c’è mese migliore per far salire qualcuno o qualcuna o entrambi a casa nostra, tanto i vicini sono in vacanza e possiamo fare tutto il rumore che vogliamo: urla belluine, sonore sculacciate, testate contro i muri, vibratori in modalità 5.5 sulla scala Richter.
Agosto è un mese “anarchico”, languido, tutto va in ferie e si rimanda a settembre: in un’atmosfera del genere la libido s’incapriccia, il sangue pompa, i capezzoli friniscono come cicale. Ma è davvero agosto il mese migliore in cui mettere in pratica tutte queste nostre fantasie sessuali più disinibite, le nostre perversioni sessuali più sessualmente perverse, i nostri giochi erotici da uno a sei giocatori? Voglio dire, ad agosto fa caldo, anche molto caldo: vatti a eccitare con 40 gradi, un’umidità da risaia e indosso una tuta di latex! Avete mai provato un rapporto sessuale a più di 30 gradi? I corpi sudati sgusciano via e si appiccicano al soffitto, lo stress cardiovascolare è da infarto, e se fai sesso con il ventilatore acceso rischi una lombosciatalgia – per non parlare del sesso con l’aria condizionata: sul più bello invece dell’orgasmo raggiungi la colite. Il sesso al mare, in acqua o sulla riva, è un’esperienza da evitare assolutamente: in teoria è il massimo dell’erotismo più selvaggio, in pratica devi stare attento alle tracine, alle meduse, e poi ti entra sempre la sabbia nel costume. Sulle Alpi c’è l’eco e se ansimi ti sentono fino a valle; in campagna i grilli incessanti tutta la notte ti tolgono la voglia di vivere, figuriamoci di – vabbè, ci siamo capiti.
Ecco perché, nonostante le premesse, ad agosto gli ormoni si seccano come l’erba di un prato, la passione si scioglie come gelato al sole, e se accosti l’orecchio alle mutande senti il rumore del mare.
Agosto è fatto per accumulare l’eccitazione sessuale da esprimere in autunno, ai primi freddi, o meglio ancora in pieno inverno: quando il sesso diventa una prospettiva più allettante perché l’attrito dei corpi sprigiona calore – se poi sprigiona anche un orgasmo è tanto di guadagnato, se poi ne sprigiona addirittura due potete ritenervi ben coibentate. Quando cadono le foglie cadono anche le inibizioni, basta spogliarsi per inturgidirsi, e si ha la pelle d’oca anche se non si è innamorati. Dunque il sesso è per l’inverno, come il vin brulé e la bagna càuda – ma non abbinateli: difficilmente otterrete effetti lubrificanti. Agosto è solo un afrodisiaco, inebriante ma effimero. Bevete molta acqua.