ItaliaOggi, 11 agosto 2023
Periscopio
Non so se farmi crescere i capelli [dissi a Bob Dylan]. In un sacco di locali dove ho suonato con gli Hawks, se avevi i capelli lunghi ti prendevano a calci o ti sparavano. Eravamo più per i tagli tipo Tyrone Power o Gary Cooper. Frequentavamo un sacco di gangster, e secondo loro se avevi i capelli lunghi eri un finocchio. Robbie Robertson, leader della Band, autore di The Weight e di molte colonne sonore per Martin Scorsese, scomparso il 9 agosto 2023 (da Testimony, Jimenez 2016).
Ci saremmo aspettati una generale sollevazione degli storici italiani allorché il nuovo ambasciatore russo in Italia, Alexej Paramonov, si rivolse alle nostre Camere con una lettera in cui metteva la terribile carestia in Ucraina del ’32-’33 nel conto di «errori gestionali» e di «condizioni climatiche sfavorevoli» accusando i sostenitori della «tesi dell’Holodomor-genocidio» d’aver fatto ricorso a «manipolazioni, distorsioni e falsificazione dei dati sul numero dei morti». (…) Quasi nessuno tra i più illustri intellettuali italiani trovò qualcosa da ridire (tra i pochissimi che lo fecero, va ricordato, per lucidità argomentativa, Andrea Graziosi in un’intervista a Maurizio Stefanini del Foglio). Per il resto, silenzio. Paolo Mieli, Corriere della Sera.
«Assolutamente moderni» è un concetto che non ha alcun contenuto stabilito o chiaramente definibile. È difficile che Rimbaud nel 1872 immaginasse dietro a quelle parole i film pubblicitari, le fotografie a colori sulle riviste, la faccia sconvolta d’un cantante rock e ancor meno i milioni di busti di Lenin e di Stalin. Milan Kundera, L’immortalità.
Chi si distacca dalla realtà finisce con i piedi all’aria, come l’Ucraina di Zelensky. Alessandro Orsini, Il Fattosky quotidiano.
Giorgia Meloni (…) di liberale non ha nemmeno l’ambizione. Non conosce e non pratica la separazione dei poteri, essendosi appropriata di quelli legislativi e in parte di quelli giudiziari, non conosce e non pratica il garantismo costituzionale, ma soltanto un garantismo occasionale e confuso, vive la presidenza del Consiglio con un’indole proprietaria, dentro e fuori la Rai – e tutto questo in piena continuità coi predecessori e in sintonia col sentimento del paese. In economia, oltre alla questione degli extraprofitti, ha cercato di controllare i prezzi della benzina, i prezzi al supermercato, niente liberalizzazione delle spiagge, niente liberalizzazione dei taxi, e cioè niente di nuovo: il solito pane, solo più duro. Mattia Feltri, La Stampa.
Il Pd è rimasto abbacinato dalla filosofia tendenzialmente sovietica che ha guidato la premier, che ieri ha spiegato che il governo ha istituito una tassa sui «margini di guadagno ingiusti» delle banche, dove sono lei e i suoi collaboratori a stabilire il margine giusto e quello ingiusto, più o meno come spettava al segretario del Pcus, ma a sinistra va molto di moda questa idea degli «extraprofitti», categoria scivolosa e informe basata più sulla psicanalisi che sulla scienza della finanze: mai guadagnare troppo. Mario Lavia, Linkiesta.
Banche. Meloni s’intesta la tassa, ma già la dimezza. Titolo del Fatto quotidiano.
Dagli anni Novanta in poi, la cosiddetta destra politica, quella post-fascista di derivazione missina, ha sempre giocato di rimessa. Dalla panchina dov’era rimasta seduta, fu ributtata in campo dal berlusconismo: un fenomeno moderato-modernista carismatico e di marketing. Con l’arrière pensée di potersene servire per poi metterlo da parte e subentrarvi, a destra [si guardava] con celato disprezzo l’outsider della politica, il venditore televisivo, il miliardario ridens… Il problema era che in quel quarantennio il Msi si era avviato all’estinzione, non aveva elaborato una piattaforma politica, non aveva operato una revisione ideologica, tantomeno selezionato una classe dirigente. (…) Era un partito di serie B o C che d’improvviso si ritrovò a giocare in serie A con chi faceva i gol per lui. (…) Provò a fare un po’ di cosmesi, l’acqua di Fiuggi, il cambio di camicia (nera) e si ritrovò nudo alla meta, e in più risucchiato dal più potente e ormai odiato competitor. Stenio Solinas (Mattia Feltri, HuffPost).
[Arrestati] per aver costituito un gruppo informale d’ispirazione anarco-insurrezionalista dedito, secondo l’accusa, all’attività di propaganda sovversiva tramite redazione, stampa e diffusione sull’intero territorio nazionale di Bezmotivny. Senza Motivo, un periodico clandestino. [Clandestino. Un periodico. Gesù, aiutaci]. genovatoday.it
Tutti devono poter parlare. (…) Purtroppo in Italia molti politici e commentatori di sinistra hanno un atteggiamento giudicante verso il popolo. Un popolo sudato, sporco, sbagliato, di evasori fiscali, che va rieducato magari in tedesco o francese. Il quotidiano Repubblica ha passato gli ultimi 30 anni a pensare di rieducare gli italiani, dalla sua cattedra morale. (…) E anche in tv hanno questo approccio, quelle risate sprezzanti nei confronti della gente comune. Daniele Capezzone (Claudio Plazzotta, ItaliaOggi).
«Fermatelo o ucciderà qualcuno». L’allarme inascoltato delle sorelle [del killer psicopatico di Rovereto]. Titolo del Corriere della Sera.
Che poi la droga... quella roba lì, bisogna vedere... è vero, non è vero... Se si va in Olanda non è neanche reato (ride, ndr)... dai manager ai bancari, tutti... Lui lo si vedeva al parco che s’allenava... e poi non so cosa sia successo. È un uomo fisicamente spettacolare. Quello lì doveva andare a fare le Olimpiadi, i mondiali di pugilato, mi capisce? Quello lì doveva andare in pista! Viviana Del Tedesco, pm a Rovereto (Fabio Amendolara, La Verità).
Mambro e Fioravanti sono innocenti. Non è un’opinione. Io lo so con assoluta certezza. Marcello De Angelis, oggi.
«Io di Bologna non so nulla». De Angelis lo disse ai pm nel 1993. Titolo di Repubblica.
Da certa gente c’è da aspettarsi di tutto: anche la verità. Roberto Gervaso.