Il Messaggero, 10 agosto 2023
Divorziare dopo i 50
ROMA Il numero dei divorzi in quasi tutto il mondo è in crescita, ma sono stabili le separazioni tra le giovani coppie e aumentano quelle tra i sessantenni. I giovani hanno molto tempo davanti per litigare, sono frenati anche dai problemi economici e spesso convivono, sfuggendo alle statistiche. Gli anziani imparano invece con l’età il valore del tempo e non vogliono sprecare gli ultimi anni che restano da vivere continuando a litigare su come si carica la lavapiatti o su dove va lasciato il dentifricio. Sono anche più liberi: i figli se ne sono andati, non ci sono dunque più complessi di colpa, e c’è una stabilità economica conseguente a una vita passata a lavorare. Se il matrimonio è ormai consumato non c’è ragione per non riconquistare la propria libertà, cosa che spesso avviene senza traumi o litigi, semplicemente prendendo atto che una lunga storia è finita.
I NUOVI SINGLE
L’ultimo censimento negli Stati Uniti ha rivelato che ci sono 38 milioni di adulti che vivono da soli e di questi quasi la metà, 16 milioni, hanno un’età pari o superiore ai 65 anni. È un livello record mai raggiunto prima, che sarà presto superato con l’arrivo nella terza età dei baby boomers, milioni di persone nate nei primi anni 60 che stanno arrivando alla pensione. Persino la Cnn ha dedicato un lungo servizio al fenomeno, domandandosi se non si debba avviare una profonda riflessione sulle politiche sociali, sull’assistenza agli anziani, sulle dimensioni degli appartamenti, sull’accesso ai trasporti e alle cure mediche, sull’aiuto che i robot e l’intelligenza artificiale potranno dare alle persone che vivono da sole.
Susan Brown, esperta di famiglia e matrimonio alla Bowling Green State University dell’Ohio, ha coniato il termine «gray divorce», divorzio grigio, quando ha scoperto quanto fosse alto il numero di persone sopra i 50 anni che si separava. Ha cominciato a studiare il fenomeno dal 2010, con la separazione tra l’ex vicepresidente Al Gore e sua moglie Tipper dopo 40 anni di matrimonio, seguiti più recentemente da Bill e Melinda Gates che hanno divorziato dopo 27 anni e dal primo ministro canadese Justin Trudeau, 51 anni, che il 3 agosto scorso si è separato dalla moglie Sophie. Per molto tempo si è pensato che i divorzi in tarda età fossero limitati alle celebrità e alle persone facoltose, ma Brown e i suoi collaboratori hanno scoperto che non è così. Susan Myres, avvocato divorzista a Houston, ha notato che il Covid ha accentuato il fenomeno, perché ha favorito i litigi sui vaccini, sulle mascherine e sulla politica, esasperando i rapporti già consunti. Molte donne anziane vanno da lei dicendo «non voglio morire accanto a quell’uomo», che non sopportano più.
IL LATO ECONOMICO
Per divorziare in tarda età bisogna però poterselo permettere, e le coppie che lo fanno in Italia, secondo tutte le ricerche, hanno ricevuto un’istruzione superiore e hanno guadagnato bene negli anni di lavoro. L’aspettativa di vita è aumentata e chi ha 60 anni può oggi viverne altri 20 o 25 guardando al tempo che resta come una nuova occasione da sfruttare, e non come alla stanca ripetizione della litigiosa routine di tutti i giorni. Sono spesso le donne a trarre i maggiori benefici dalla separazione: in età matura vivono meglio la socialità, si trovano spesso un hobby, rintracciano vecchie amiche, partecipano a viaggi organizzati. Accettano anche nuovi appuntamenti, magari solo per farsi due risate con uno sconosciuto simpatico. Secondo gli stereotipi le persone che vivono da sole sono sole, ma non è sempre così. «Molte ricerche – ha detto Brown rivelano che vivere da single non è un peso, perché chi vive da solo ha maggiori probabilità di rimanere in contatto con gli amici, i parenti e i vicini di chi è sposato». Almeno finché il fisico e la mente reggono: dopo, si potrebbero persino rimpiangere le poche attenzioni dell’insopportabile coniuge che si aveva a fianco.