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 2023  agosto 09 Mercoledì calendario

Il vandalismo analfabeta

Sta diventando una moda. Diffusa, pericolosa. A qualche giorno fa risale l’aggressione, in un parco milanese, alla statua dedicata a Montanelli, avvolta con nastro nero e giallo.
E, poi: gli sfregi ai danni del Colosseo, di Palazzo Madama, del Palazzo Vecchio di Firenze, della Torre di Pisa. E, ieri, la Galleria Vittorio Emanuele, in Piazza Duomo a Milano, imbrattata da una gang di «barbari», che ha eluso ogni controllo.
Nessuna iconoclastia. Ma solo vandalismo analfabeta. Episodi che non hanno niente in comune né con le drammaturgie iper-pop degli street artist né con le scritture corsare di tanti writers, talvolta capaci di suggerire audaci forme di riestetizzazione urbana: ipotesi per riportare il colore e la decorazione in aree periferiche delle città.
Qui, invece, siamo dinanzi all’ennesimo capitolo di un fenomeno perverso, dietro il quale si nascondono intenzioni diverse: desiderio di emulazione, volontà di fare notizia, gusto per la spettacolarizzazione. Ma, soprattutto, mancanza di educazione e di rispetto per i beni comuni, che vengono aggrediti e profanati con gioiosa superficialità. Anziché custodire quell’esteso e stratificato patrimonio di cui dovrebbero essere consapevoli custodi, alcune «bande» danneggiano in modo spesso irreversibile architetture, muri, marmi, pietre.
Non si tratta di ingenue bravate, da giustificare ricorrendo a motivazioni ideologiche o intellettualistiche. Occorre condannare queste performance con fermezza e rigore (in questa direzione vanno alcune recenti scelte legislative del ministro Sangiuliano). Innanzitutto, bisogna individuare i colpevoli. Stigmatizzare con forza e senza attenuanti i loro gesti. Prevedere pene severe. Costringere quegli eroi del nulla a ripulire i loro sfregi. Infine, costringerli a studiare il valore storico e artistico dei nostri monumenti. Nella convinzione che la conoscenza resta l’unico rimedio contro l’ignoranza. Senza farsi troppe illusioni, però. Perché, come ripeteva Flaiano, «la mamma dei cretini è sempre incinta».