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 2023  agosto 09 Mercoledì calendario

L’ABC della stangata


1. In che cosa consiste la nuova
tassa straordinaria sulle banche?
A sorpresa il governo ha inserito nel decreto Omnibus del 7 agosto una tassa una tantum del 40% sugli extraprofitti delle banche. Gli istituti di credito stanno attraversando una fase d’oro e grazie al rialzo dei tassi ad opera della Banca centrale europea (Bce) stanno registrando utili record. Ora dovranno dare allo Stato una parte di questi guadagni. Le banche, nel 2022 hanno realizzato margini di interesse sulle loro attività di credito per 45,5 miliardi di euro (le sole Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno realizzato utili netti per un totale di 8,5 miliardi).
2. A cose è legato il boom
di guadagni delle banche
dell’ultimo periodo?
È una conseguenza del rapido incremento dei tassi avviato la scorsa estate dalla Banca centrale europea (Bce). Il rialzo più recente, il nono in un anno, è del luglio scorso con il livello innalzato a quota 4,25%. Sull’onda dei ripetuti incrementi Bce, gli istituti di credito hanno potuto aumentare il costo di mutui e prestiti alle famiglie. Dall’altra parte però non pagano di più sui depositi, vale a dire sui soldi che i risparmiatori tengono sul proprio conto corrente. Così il divario tra interessi attivi e passivi è molto ampio. Adesso il governo ha chiamato le banche a pagare un contributo.
3. Che cosa viene tassato?
Nel mirino c’è il margine d’interesse. In pratica il prelievo riguarderà soprattutto il guadagno che le banche, in questa fase di tassi alti, riescono a ottenere prendendo denaro in prestito a costo bassissimo dalla propria clientela (per esempio attraverso i conti deposito o attraverso i conti correnti) e prestandolo poi a livelli molto più elevati, sopra al 4,25%, a chi chiede un mutuo per la casa oppure domanda un prestito per l’auto nuova o per gli studi dei figli. La remunerazione dei conti correnti oggi è ampiamente sotto allo 0,5%.
4. Come si applica
l’aliquota del 40%?
In una nota di ieri, Palazzo Chigi ha spiegato che l’aliquota del 40% è applicata sul maggior valore del margine di interesse di due periodi con due diverse soglie. In pratica andrà calcolato il margine di interesse registrato nel 2022 che eccede per almeno il 5% quello dell’esercizio 2021, e quello del 2023 che eccede per almeno il 10% quello sempre del 2021, poi verrà preso il maggiore dei due a cui sarà applicata l’aliquota. Stando alle stime degli esperti l’anno in questione dovrebbe essere il 2023, visti gli utili record presentati. Si tratta delle prime indicazioni.
5. Ci saranno modifiche?
Occorrerà leggere la norma nei prossimi giorni per capire davvero come sarà applicata l’aliquota. Il livello in ogni caso è già stato modificato: le soglie iniziali indicavano margini rispettivamente pari al 3% e 6%. Modifiche rilevanti potrebbero essere introdotte dal Parlamento prima dell’approvazione definitiva.
6. Quanto incasserà lo Stato?
Il viceministro Matteo Salvini ha parlato di alcuni miliardi di euro. Il leader della Lega definendo il provvedimento una «norma di equità sociale». Secondo i calcoli fatti da Bank of America nelle casse statali affluiranno 2-3 miliardi di euro, una cifra simile a quella di 2,8 miliardi di euro raccolto con la tassa sulle società energetiche quest’anno. JP Morgan ha stimato in oltre 3,5 miliardi le entrate aggiuntive per lo Stato.
7. Quando sarà versata
la nuova tassa?
Il decreto ha istituisce questa imposta straordinaria per il 2023 e dovrà essere versata nel corso del 2024. Secondo alcune fonti già entro giugno 2024.
8. Come verrà utilizzata questa
l’imposta straordinaria?
Secondo quanto annunciato dal governo la tassa sugli extraprofitti sarà usata per due obiettivi: per sostenere le famiglie in difficoltà con il mutuo prima casa e per alimentare il fondo taglia tasse in vista della riduzione dell’Irpef e dell’imposta sulle imprese.
9. L’Italia è il primo Paese ad essersi
mosso in questa direzione?
Il nostro Paese ha fatto un passo simile a quello già deciso da Spagna e Ungheria nei mesi scorsi. Adesso altri Paesi potrebbero prendere la stessa strada e tassare i guadagni straordinari delle banche. Ieri a cedere terreno in Borsa c’erano anche banche francesi e tedesche.
10. Quali mutui beneficeranno
della nuova decisione?
Per capire bene chi sarà interessato dalla nuova misura occorrerà leggere il testo della norma. L’idea è che a essere sostenute saranno le famiglie con un mutuo a tasso variabile per la prima casa già in essere. I mutui variabili hanno visto una sensibile cresciuta della rata nell’ultimo anno, sull’onda del rialzo dei tassi Bce.
11. Cosa potrebbe succedere?
Secondo gli operatori del settore potrebbe essere estesa la soglia di reddito che oggi permette di chiedere alla banca il passaggio da variabile a fisso. Secondo la legge, la banca non può rifiutare la rinegoziazione. Il reddito Isee del mutuatario che chiede il cambio non deve superare i 35mila euro, un livello basso che adesso potrebbe salire.
12. Cosa è stato deciso
per i giovani?
Nel comunicato stampa del governo c’è un riferimento alle agevolazioni per i giovani con età inferiore ai 36 anni e reddito Isee non superiore ai 40 mila euro. Oggi possono ottenere la garanzia Consap e sconti sulle tasse. Questo «bonus» già più volte rinnovato è stato esteso a fine settembre. La tassazione extra sulle banche potrebbe estendere nuovamente questa misura e forse potenziarla. Occorrerà però aspettare il testo della norma.
13. Questa tassazione
straordinaria era attesa
o è stata un fulmine a ciel sereno?
All’inizio dell’anno il governo di Giorgia Meloni aveva ventilato l’idea di una tassa sugli utili in eccesso delle banche, ma sembrava aver poi fatto marcia indietro. Poi a luglio il viceministro Matteo Salvini era tornato a parlare di mutui e della necessità di sostenere le famiglie.
14. Nell’ultimo anno di quanto
è salita la rata del mutuo variabile?
I rincari sono intorno al 50%. Molto dipende dall’importo e dalla durata del finanziamento. Per fare un esempio pratico, a luglio 2022, la rata di un finanziamento a tasso variabile (150 mila euro in 25 anni, all’80%) era pari a 562 euro. Nei 12 mesi questo importo è volato a 850 euro circa. Va ricordato che la miglior offerta per un mutuo variabile nel luglio scorso vedeva un Tan allo 0,96% mentre oggi è intorno al 4,41%.
15. Quante sono le famiglie
indebitate?
Secondo i dati Fabi, le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa.
16. Che effetti avrà la nuova
tassa sulle banche?
Il settore ieri ha perso pesantemente terreno ieri in Borsa. Gli investitori si sono precipitati a vendere i titoli bancari che erano saliti molto nell’ultimo anno. Il timore è che la nuova norma penalizzi eccessivamente il comparto. Ieri sono arrivati i primi calcoli degli analisti. Secondo le stime di Citi, la tassa extra potrebbe costare fino al 12% degli utili delle banche italiane.
17. Saranno messi in discussione
i dividendi?
Il timore è anche che i dividendi, che ogni anno le banche distribuiscono ai propri azionisti, possano essere influenzati negativamente. Le banche probabilmente dovranno rivedere le proprie politiche di remunerazione.
18. Che cosa succederà ai titoli
delle banche?
Difficile dire se il comparto si riprenderà in Borsa o se continuerà a scendere. Certo è che la mossa era inaspettata e mina la fiducia degli investitori esteri nel nostro Paese.
19. Adesso le banche chiuderanno
i rubinetti del credito?
È il timore di alcuni operatori. Le conseguenze arriverebbero a tutta l’economia come successo già con la crisi del credit crunch quando le maglie delle banche si fecero più strette e mandarono in tilt la crescita globale.
20. I nuovi mutui
costeranno di più?
Difficile dire come si muoveranno le banche. Di sicuro potrebbero arrivare nuovi rialzi Bce entro fine anno. —