il Fatto Quotidiano, 9 agosto 2023
Viaggio in Italia con delitto
È più intelligente l’anguilla o la vongola? La contesa è filosofica, non solo ittica. La spigolosa suor Brigitta sostiene che la stupidità delle anguille è scientificamente dimostrata: in un esperimento in vasca vari esemplari del cilindrico pesce andavano ripetutamente a sbattere contro una griglia di ferro con la corrente, scansando le altre senza elettricità. Al contrario, la pm Sara Malerba, ossessionata dal cinema, osserva che “sul piano intellettuale” sono le anguille a mangiare le vongole e non viceversa. Ergo, chi è più scema, l’anguilla o la vongola?
S’intitola appunto La parabola dell’anguilla (Nutrimenti) l’ultima inchiesta della magistrata inventata da Luigi Irdi, giornalista dalla scrittura notevole. Stavolta Malerba, in servizio alla Procura di Torre Piccola, paesino immaginario del litorale laziale, deve indagare sulla morte di suor Sofonisba, trovata “piantata” verticalmente in una discarica rifiuti. Austriaca, la religiosa aveva rilanciato il Convento dell’Ordine Immacolato Mendicante con l’attività di un aranceto, tra un fiume inquinato e una vecchia miniera dismessa.
La doppia passione green e cinefila è anche la cifra di Jan De Vermeer, poliziotto di Modena nato da madre autoctona e padre fiammingo. Jan pratica la guerrilla gardening (piantare, piantare, piantare!) e insegue un ignoto rapitore di gatti. La pista felina è poi collegata a una serie di alcuni delitti. Il mistero dei fiori viola (elliot) è scritto da Ludovico Del Vecchio, veterinario ed ecologista e italico pioniere del green thriller: l’ennesima conferma che nel nostro Paese il giallo allarga sempre più i suoi orizzonti, laddove il pollice verde può persino scatenare istinti omicidi. Dal noir appenninico a quello alpino è questione di un centinaio di chilometri. Sul Passo della Mendola, valico fra Trento e Bolzano, c’è una una casa di riposo per ricchi. La voce del buio (Giunti) è del toscano Gigi Paoli: lassù gli anziani ospiti spariscono nel bosco e si lambisce il paranormale. Proseguendo verso ovest si spalancano gli abissi dei segreti familiari, sovente mortali. Sul lago di Como, la brava coppia Cocco & Magella (lui insegnante, lei medico legale) firma per Marsilio la serie della commissaria Stefania Valenti: in Nessuno sarà dimenticato un imprenditore è stato trovato morto nella cantina di un villone per miliardari. Qui a dominare sono le passeggiate e i panorami lacustri e per arrivare alla soluzione bisognerà trivellare il passato come un pozzo petrolifero.
Ma famiglia vuol dire soprattutto psico-thriller. Emanuele Altissimo (classe 1987) ambienta nella campagna piemontese la cupa storia del dottor Furio Paternoster, ucciso da un colpo alla testa. A proposito: nei gialli italiani si spara sempre meno (effetto pacifista provocato dalla guerra in Ucraina?) e piuttosto si prediligono roncole, coltelli e oggetti contundenti di varia foggia. Per tornare ad Altissimo, L’avvelenatore (Bompiani): il principale indiziato per l’omicidio di Paternoster è il figlio Arno, che fa di tutto per apparire colpevole. Il ritmo è frenetico, scava nell’anima e nel cuore e mostra dolori e rancori di una famiglia borghese già benestante. Marco Montemarano, invece, si concentra sul rapporto di coppia nel suo In questa vita no (Fazi): Giovanni torna a Roma dopo trent’anni all’estero e s’innamora di Alessandra. Ma lei gli tace un fatto mostruoso del suo passato.
In questo giro giallo d’agosto, la maglia arcobaleno per il mistero LGBTQ+ va a Gabriella Genisi, la scrittrice pugliese di Lolita Lobosco. L’angelo di Castelforte (Rizzoli) è un fascinoso Tadzio salentino che si chiama Ronny alias Oronzo Caputo. Il giovanissimo Ronny ha fatto perdere la testa a un famoso letterato british e aristocratico, ultrasettantenne. Risultato: Lord Victor Allen, questo il suo nome, ha acquistato il villaggio abbandonato di Castelforte per consumare il suo amore e per ospitare autori da tutto il mondo, dopo una severa selezione. È il Salentoshire, il nuovo Eldorado degli inglesi nel nostro Paese. Poi però ad alcuni scrittori che soggiornano nel borgo rinato viene fracassato il cranio e così entra in scena Chicca Lopez (altro personaggio di Genisi), marescialla dei carabinieri che vive con Glenda.
La Sicilia, Betlemme camilleriana, è ovviamente una tappa obbligatoria e da segnalare c’è il nuovo capitolo della serie dei fratelli Corsaro vergata da Salvo Toscano, La lama dell’assassino (Newton Compton): l’avvocato Roberto e il cronista Fabrizio dovranno venire a capo della scomparsa di Elena, appena quindicenne. Gran finale con la Firenze anni settanta e la Venezia del 1938. Seppur in pensione, il commissario fiorentino Franco Bordelli è un detective ormai di culto creato da Marco Vichi: in Nulla si distrugge (Guanda) Bordelli archivia tre casi (tra cui l’unico che non aveva mai risolto), al solito coltiva l’amicizia e l’amore e incontra finanche la sua autrice prediletta, a Parigi: Alba de Céspedes. Tra la Laguna e Rodi, alla vigilia della seconda guerra mondiale, si dipana infine Non si uccide di martedì (Sellerio), raffinato intrigo matrimonial-testamentario di Andrea Molesini.