Il Messaggero, 9 agosto 2023
Da Leonardo a Warhol, così Kiev congela le opere degli oligarchi
PARIGI Il Salvator Mundi di Leonardo da Vinci, le quattro Marilyn Monroe di Warhol, un trittico di Francis Bacon, un Giacometti, e poi Monet, Rodin, Damien Hirst: sembra la collezione di un museo e invece è il database del portale “guerra e arte” della Nacp, l’Agenzia nazionale ucraina per la prevenzione della corruzione. Un catalogo di capolavori che oligarchi russi e altri amici di Putin potrebbero usare come meraviglioso escamotage per aggirare le sanzioni, mantenere intatto il loro portafoglio e soprattutto conservare un alto livello di finanziamento alla guerra e alla sua casta. Obiettivo del nuovo database è sorvegliare «La circolazione dei prodotti artistici acquistati o venduti dai Russi» che sono in realtà soggetti alle sanzioni occidentali decise per fare pressione contro il Cremlino. La “galleria” del portale ucraino contiene circa 300 opere, tra cui molti capolavori, non solo tele e sculture, ma anche gioielli, pezzi archeologici o oggetti di antiquariato. Un tesoro artistico, storico e non ultimo monetario: il valore stimato di tutte le opere finite nella lista nera è di 1,3 miliardi di dollari. E la lista non è esaustiva. Accanto all’elenco degli artisti mondialmente noti, è stato stilato l’elenco degli altrettanto conosciuti proprietari, passati o presenti, dei capolavori individuati: c’è il miliardario Dmitry Rybolovlev, c’è l’amico di Putin e cofondatore della multinazionale russa Alfa Group Mikhail Fridman,l’oligarca Viatcheslav Kantor, la modella Daria Zhukova, il rapper Timur Yunusov (Timati) e l’ex proprietario del Chelsea Roman Abramovich. «Ci sono dipinti, sculture, gioielli artistici: sono tutti beni che vengono usati come scappatoia per aggirare le sanzioni» ha dichiarato una fonte della Nacp al quotidiano britannico The Guardian. Obiettivo del “catalogo” pubblicato dagli agenti ucraini dell’anticorruzione è contribuire «al lavoro di prevenzione dell’aggiramento delle sanzioni, trovando i beni artistici dei russi sanzionati con l’obiettivo di un loro ulteriore congelamento, confisca e eventuale futuro trasferimento in Ucraina». I beni artistici in mano agli oligarchi russi sono considerati dagli ucraini come un vero arsenale alternativo, ma non meno pericoloso delle vere armi in guerra. Secondo la Task Force dell’antiriciclaggio, l’elite economica russa è ancora troppo facilmente in grado «di nascondere e riciclare denaro attraverso oggetti d’arte».
VALORE
Un mercato, quello delle antichità, dell’arte e dei beni culturali, che solo nel 2021 ha avuto un valore globale di 65,1 miliardi di dollari, secondo i dati della Financial Action Task Force. Sul portale della Nacp si scopre che Abramovich ha acquistato nel corso degli anni non solo calciatori, ma anche una serie di capolavori tra cui un trittico di Francis Bacon del 1976, la Donna di Venezia I di Alberto Giacometti e otto album della serie The 10 Characters dell’artista concettuale americano Ilya Kabakov. Il tutto per un valore di circa 164 milioni di dollari. Sempre sul portale si spiega che il Salvator Mundi di Leonardo è stato acquistato da Rybolovlev, che lo ha poi rivenduto e che Fridman è invece dal 2013 il proprietario di quattro Marilyn colorate da Andy Warhol. Il sito della Nacp invita a fornire informazioni su oligarchi trasformati in collezionisti ma ammette che «il processo di aggiornamento delle informazioni è piuttosto complicato».