il Giornale, 8 agosto 2023
Il prossimo romanzo di Stephen King
Èstata appena annunciata la data di pubblicazione del nuovo romanzo di Stephen King, Holly, in contemporanea mondiale il prossimo 6 settembre e il web,i giornali, le agenzie stampa, i social network hanno immediatamente ripreso la notizia. Il re dell’horror ha venduto oltre cinquecento milioni di copie dei suoi libri in tutto il mondo, l’ultima volta che è stato in Europa, a Parigi, per una sua presentazione davanti alla libreria c’erano due chilometri e mezzo di coda, mentre una copia autografata è valutata 1500 dollari. Dai suoi libri – sessanta romanzi e duecento racconti- sono stati tratti più di quaranta trasposizioni cinematografiche, molte delle quali diventate film di culto: da Shining a Il miglio verde, da Misery non deve morire a Stand by me. Ricordi di un’estate. Appena annunciata la data di pubblicazione – in Italia da Sperling&Kupfer nella traduzione di Luca Briasco, americanista e massimo esperto di King nel nostro Paese – sono subito circolate le prime indiscrezioni mentre parti di romanzo sono apparse su vari siti americani. Un mistero per il re del mistero: in Italia – moltissimi i quotidiani che hanno scritto della nuova uscita in libreria – nessuno ad oggi se ne è accorto. Noi abbiamo letto, e tradotto, diversi passaggi. Prima veniamo alla trama e alla dichiarazione ufficiale dello scrittore americano. Protagonista e’ Holly Gibney,una presenza ricorrente nei suoi libri da quando ha introdotto il personaggio in Mr. Mercedes del 2014: nel corso del tempo Holly – che è anche il titolo del nuovo romanzo – è diventata una detective privata sempre più dura. Holly è una dei protagonisti più amati di King anche se ad oggi era sempre apparsa come personaggio non protagonista: soffre di disturbo ossessivo compulsivo, sinestesia, disturbo dell’elaborazione sensoriale e su di lei aleggia lo spettro dell’autismo. Nonostante ciò, è una donna molto attenta, genuina e ignara della propria innocenza. Nel primo di una serie di romanzi a lei dedicati la troviamo impegnata a risolvere il raccapricciante mistero che si cela dietro a molte sparizioni in una cittadina del Midwest. Quando Penny Dahl chiama l’agenzia investigativa Finders Keepers per ritrovare la figlia scomparsa, Holly è riluttante ad accettare il caso. Il suo socio, Pete, ha il Covid. Sua madre è appena morta. E Holly dovrebbe essere in licenza, ma qualcosa nella voce disperata di Penny Dahl rende impossibile per Holly rifiutare. A pochi isolati dal luogo in cui Bonnie Dahl è scomparsa, vivono i professori Rodney ed Emily Harris. Sono l’immagine della rispettabilità borghese: ottuagenari sposati, devoti l’uno all’altra e accademici semi-pensionati da una vita. Ma nel seminterrato della loro casa nascondono un segreto diabolico che potrebbe essere collegato alla scomparsa di Bonnie. E si rivelerà quasi impossibile scoprire cosa stanno tramando. «Non avrei mai potuto lasciar andare Holly Gibney», scrive sul suo sito ufficiale Stephen King: Doveva essere un personaggio di contorno in Mr. Mercedes e invece ha rubato il libro e il mio cuore. Holly è tutta sua». Un romanzo, promette bene, che inizia (nostra la traduzione) immergendoci subito nelle atmosfere tipiche delle cittadine vittoriane del Maine, nel cuore del New England, ritratte da Edward Hopper. «È una città vecchia e non è più in ottime condizioni, così come il lago su cui è stata costruita, ma ci sono parti che sono ancora molto belle. I residenti probabilmente concordano sul fatto che il quartiere migliore sia Sugar Heights, e la strada più bella che la attraversa è Ridge Road, che declina I’m una dolce curva in discesa dal Bell College of Arts and Sciences a Deerfield Park, due miglia più in basso. Lungo il suo percorso, Ridge Road passa accanto a molte case di pregio, alcune delle quali appartengono a docenti universitari e altre agli uomini d’affari di maggior successo: medici, avvocati, banchieri e dirigenti d’azienda di alto livello. La maggior parte di queste case sono vittoriane, con tinteggiature impeccabili e finestre ad arco». E proprio del Maine ritrae le contraddizioni: da una parte paesaggi da cartolina e atmosfere da Signora Fletcher e dall’altra uno stato che negli ultimi anni ha visto triplicato il tasso di criminalità: «Il parco dove termina Ridge Road non è grande come quello che si trova nel bel mezzo di Manhattan, ma ci si avvicina. Deerfield è l’orgoglio della città e un plotone di giardinieri lo mantiene in un aspetto favoloso. C’è il lato ovest, poco curato, vicino a Red Bank Avenue, noto come Thickets, dove spacciatori e drogati si incontrano dopo il tramonto. Dall’altra parte ci sono sentieri dove gli innamorati passeggiano panchine dove gli anziani leggono i giornali (sempre più spesso su dispositivi elettronici) e le donne chiacchierano, a volte mentre cullano i loro bambini avanti e indietro in costose carrozzine». Ed ecco che introduce uno dei protagonisti: «Si tratta di Jorge Castro, che insegna scrittura creativa e letteratura latinoamericana all’università. Nonostante la sua specializzazione, è nato e cresciuto in America (): a luglio ha compiuto quarant’anni e non può più illudersi di essere ancora il giovane leone che ha avuto un momentaneo successo con il suo primo romanzo diventato un bestseller. A quarant’anni bisogna smettere di illudersi di essere ancora un giovane qualsiasi. Se non lo fate, se vi iscrivete a certe stronzate autorealizzanti come i quaranta sono i nuovi venticinque, vi accorgerete di iniziare a scivolare. All’inizio solo un po’, ma poi un po’ di più, e tutto d’un tratto vi ritroverete a cinquant’anni con la pancia che spunta dalla fibbia della cintura e i farmaci anticolesterolo nell’armadietto dei medicinali. A vent’anni il corpo perdona. A quarant’anni, il perdono al massimo è provvisorio. Jorge Castro non vuole arrivare a cinquant’anni e scoprire di essere diventato solo un altro americano imbranato. A quarant’anni devi iniziare a prenderti cura di te stesso. Devi mantenere il macchinario, perché non c’è la possibilità di sostituirlo. Così Jorge beve succo d’arancia al mattino (potassio), seguito quasi tutti i giorni da farina d’avena (antiossidanti), e limita la carne rossa a una volta alla settimana. Quando vuole fare uno spuntino, è solito aprire una scatola di sardine. Sono ricche di Omega 3. (Fa esercizi semplici al mattino e corre la sera, senza esagerare, ma aerando i suoi polmoni quarantenni e dando al suo cuore quarantenne la possibilità di fare il pieno di energia (frequenza cardiaca a riposo: 63). Jorge vuole sembrare e sentirsi un quarantenne quando arriverà a cinquant’anni, ma il destino è burlone. Jorge Castro non vedrà nemmeno i quarantuno»