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 2023  agosto 08 Martedì calendario

I biglietti di Ruffino

MILANO Si è sparato con una Beretta calibro 9x21, Luca Giuseppe Reale Ruffino, l’uomo del «salvataggio» di Visibilia Editore, società della quale Daniela Santanchè è stata presidente dal 2016 a gennaio 2022 e per il cui dissesto la ministra del Turismo è indagata per falso in bilancio. Lo scorso ottobre Ruffino era subentrato nel capitale sociale diventando azionista di maggioranza e presidente. Il 60enne manager lecchese – il «re» dei condomini: 80 mila quelli gestiti in Italia con la sua creatura, il gigante Sif Italia, primo studio di amministrazione condominiale a sbarcare in Borsa – è stato trovato cadavere nel suo appartamento milanese in via Spadolini, vicino all’Università Bocconi, poco prima della mezzanotte tra sabato e domenica. Aveva la pistola ancora in pugno. L’arma – sequestrata dagli agenti – era regolarmente detenuta da Ruffino, che dal 2016 aveva una licenza per il porto d’armi per motivi di difesa.
Sulla volontarietà del gesto non sembrano esserci dubbi. Restano invece ancora da capire i motivi che possano aver spinto Ruffino a togliersi la vita. Nell’inchiesta che ruota attorno a Visibilia, l’imprenditore non risulta né indagato, né oggetto di indagine degli inquirenti. E nessun riferimento a eventuali preoccupazioni collegate alla vicenda sarebbe presente nei sei bigliettini (indirizzati ai figli, alla compagna, ai dipendenti e ai condomini) ritrovati nella camera da letto dell’appartamento al quattordicesimo piano in cui gli investigatori della questura sono arrivati allertati dal figlio Mirko dopo la scoperta del corpo.
Secondo alcune persone che lo conoscevano, sembra che Ruffino avesse problemi di salute che lo preoccupavano, ma al momento non sono stati trovati riscontri a quest’ipotesi. I familiari – i due figli sono stati sentiti ieri, mentre la compagna, rientrata nel frattempo dalla Sardegna, sarà ascoltata nelle prossime ore – sconvolti da un gesto «inaspettato», non avrebbero riferito nulla al riguardo, nonostante negli ultimi tempi l’uomo fosse apparso abbattuto. Tra le cartelle mediche presenti in casa non è stata trovata nessuna conferma. E anche uno dei medici che lo seguiva non ha segnalato gravi problematiche. Gli investigatori sono però al lavoro per rintracciare e consultare il suo medico di base ed eventuali specialisti consultati dal manager. Entro giovedì dovrebbe comunque essere eseguita l’autopsia sulla salma. Proprio per poter procedere con questo esame, come sempre accade per i suicidi in cui viene usata un’arma da fuoco, in Procura è stato aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio.
L’autopsia
Entro dopodomani dovrebbe essere eseguito l’esame sul corpo del 60enne
L’ultima comunicazione di Ruffino era avvenuta sabato pomeriggio con la compagna. Una telefonata di routine, durante la quale la donna aveva però percepito, nel tono, non negli argomenti affrontati, un momento di sconforto dell’uomo. Il nuovo tentativo di parlare con lui, in serata, era andato però a vuoto, motivo per cui la donna aveva chiesto al figlio del manager di contattarlo. Sarà il telefono muto per tutta la sera a convincere il ragazzo a precipitarsi a casa. «È una notizia sconcertante, un fatto tremendo. Non lo vedevo da qualche tempo. È sempre stato un combattente, mi sembra strano», è lo stupore dell’avvocato Pierluigi Varischi, che lo aveva difeso in vicende giudiziarie passate dalle quali era uscito assolto.