la Repubblica, 7 agosto 2023
Tutti pazzi per Taylor Swift
È la beatlemania degli anni Duemila, solo che invece di essere in quattro la voce è una. Ha 33 anni, capelli biondi, e sta frantumando i record di ogni tempo trasfor-mando i suoi live in un pellegrinaggio pop. Taylor Swift è diventata un fenomeno irripetibile e da studiare: il suoEras tour è destinato a infrangere ogni primato d’incasso, supererà il miliardo e 400 milioni di dollari, più dei 939 milioni raccolti da Elton John con il tour d’addio.Ogni show di Swift vende biglietti per 14 milioni di dollari, i posti costano anche più di 3mila dollari e finiscono in pochi minuti dalla messa in vendita online. Tutto esaurito nei 146 stadi della tournée, che si allungherà fino al 2024. I fan in tutto il mondo attendono ore per entrare, urlano di gioia a ogni canzone, piangono disperati, allungano le mani verso la cantante nell’illusoria speranza di toccare con mano la nuova divinità della musica. La popstar ora è impegnata in una serie di concerti al SoFi Stadium di Inglewood, Los Angeles, e naturalmente è ancora tutto esaurito, come se qui si giocasse di nuovo il Super Bowl. Ogni tappa provoca un delirio generazionale come accadeva negli anni 80 ai live di Michael Jackson e Madonna messi insieme. Ma anche in questo caso l’effetto multiplo è generato da una persona sola. Billy Joel, che ha assistito al concerto di Taylor a Tampa, in Florida, ha commentato: «L’unica cosa comparabile è il fenomeno della beatlemania».Cosa genera questo successo? Secondo ilNew York Times, per la prima volta nella storia della musica combaciano una serie di elementi positivi e vincenti: Swift ha davvero un immenso talento artistico ma allo stesso tempo è una grande manager di se stessa e ha creato una connessione con i fan come fosse Beyoncé, Bruce Springsteen e Drake messi insieme. «Cura il suo brand – spiega Nathan Hubbard, manager musicale – come Bono, Jay-Z e Madonna, consapevoli dei loro marchi, ma tra loro Taylor è la prima a essere una nativa digitale».Swift ha avuto più album al primo posto di Billboard negli anni Duemila rispetto a ogni altra donna della musica, inclusa Barbra Streisand. Ha piazzato dieci dischi in classifica ed è la prima artista vivente dai tempi del trombettista Herb Alpert – quello diA taste of honey, il celebre brano diTutto il calcio minuto per minuto – ad avere quattro titoli nella top 10 allo stesso tempo. Alpert ci riuscì nel 1966. «È davvero affascinante – commenta alTimes il trombettista, 88 anni – non pensavo che qualcuno in questa era potesse riuscirci». Ogni suo show aggiunge qualcosa al precedente. Tecnicamente, i fan potrebbero seguirla per tre notti di fila e sentirsi sempre davanti a una prima volta. A luglio la cantante ha pubblicato un video musicale di Taylor Lautner, il suo ex, che poi è salito sul palco di Kansas City, Missouri, e le ha dedicato un omaggio, dicendole di averlo fatto «non solo per la cantante che sei, ma per la persona che sei».Il pubblico ha risposto con un’ovazione spaccatimpani. Ogni serata Swift inserisce due brani a sorpresa e il delirio è assicurato. Lei ha regalato ai cinquanta guidatori dei camion che accompagnano il tour un bonus di 100mila dollari. L’ennesima mossa perfetta dal punto di vista del marketing ma che conferma ciò che tutti, non solo i suoi ex, dicono di lei: dietro le canzoni c’è una persona. E la gente lo sente.