Il Messaggero, 7 agosto 2023
I nonni e il welfare familiare
Fino a 2mila euro. E in alcuni casi anche qualcosa in più. È la cifra che nonni e nonne faranno risparmiare alle famiglie in questa estate occupandosi dei nipoti, senza che debbano andare in un centro estivo o essere accuditi da una baby sitter, visto che non c’è la scuola. Convergono su questa stima le proiezioni di Assindatcolf (l’organizzazione che rappresenta i datori di lavoro domestico) e delle associazioni dei consumatori Assoutenti e Cittadinanzattiva. Una sorta di welfare familiare, quello affidato ai nonni, che garantisce un argine contro il caro-estate, tra costi delle bollette ancora elevati, cibi di stagione con rincari a due cifre e boom dei prezzi per aerei e vacanze. Anche perché le alternative gratuite o a basso prezzo latitano: gli oratori nelle chiese e i centri estivi organizzati dai Comuni, infatti, quasi sempre non coprono tutti e tre i mesi estivi e in diversi casi si fermano addirittura attorno al 20 luglio. Ci sono poi limiti Isee, variabili ma non elevati, per accedere ai contributi comunali per i centri estivi convenzionati e l’apposito bonus fino a 100 euro a settimana (ma sempre in base al reddito) vale solo per i figli di chi è dipendente della Pubblica amministrazione o pensionato Inps.
PREZZI ALLE STELLE
Secondo Assindatcolf una o un baby sitter regolarmente assunto a tempo pieno può costare da 1600 a 1800 euro al mese. In tutta l’estate si arriva a circa 5mila euro. È il caso più estremo, quello in cui una coppia ha bisogno di una copertura per tutta l’estate otto ore al giorno per cinque giorni a settimana, perché entrambi i genitori sono lavoratori, non hanno ferie o smart working e nessun altro può badare ai figli durante il giorno. Ma se l’orario settimanale si riduce a poco meno della metà, casistica molto più diffusa, il conto a fine estate supera i 2mila euro. Costi aumentati del 9,6% da gennaio di quest’anno per l’adeguamento delle retribuzioni all’inflazione.
Molto, comunque, dipende anche dall’età. L’inquadramento della o del baby sitter è uno, ma il contratto nazionale del lavoro domestico prevede un’indennità aggiuntiva nel caso di assistenza a bambini che hanno meno di 6 anni. Una o un baby sitter che assiste un minore di 6 anni per 40 ore a settimana ai minimi retributivi, può guadagnare 1.298,27 euro al mese, ma il costo per le famiglie arriva a 1.839,16 euro, visto che bisogna prevedere la tredicesima spalmata sui mesi, le ferie, il trf e i contributi, anche se si tratta solo di un’assunzione fatta per il periodo estivo. Se invece il bimbo o la bimba hanno più di 6 anni si arriva a 1.664,95 euro di costo totale a carico della famiglia.
Non va molto meglio se invece della baby sitter si considerano i centri estivi. Secondo Assoutenti e Cittadinanzattiva nelle grandi città la spesa per una coppia con figli arriva a superare i 2mila euro tra giugno e agosto (sempre che i genitori possano prendere tre settimane di ferie in questo mese, con le strutture che spesso chiudono).
I centri estivi privati prevedono infatti esborsi dai 100 ai 180 euro a settimana a Roma e dai 100 ai 370 euro a settimana a Milano. La media di prezzo può scendere se si porta anche un fratello o una sorella: lo sconto per il secondo figlio oscilla tra il 10% e il 30%. In entrambe le città, invece, gli oratori prevedono quote settimanali che variano tra i 20 e i 50 euro. Costi, secondo Cittadinanzattiva, in ogni caso in netta crescita rispetto a quattro anni fa, prima del Covid e della fiammata inflattiva. L’aumento supera infatti il 30%.
IL RUOLO
«Quello dei nonni» spiega Andrea Zini, presidente di Assindatcolf «è un ruolo davvero insostituibile, affettivo, sociale ed economico. Il carico di cura dei nipoti che pesa su di loro è molto forte e va riconosciuto. Non possono essere lasciati soli: servono aiuti e agevolazioni fiscali, ad esempio che rendano sostenibile il costo del personale domestico».
«La gestione prolungata dei nipoti da parte dei nonni in estate è un fenomeno sempre più presente in Italia – aggiunge Elio Rosati, segretario di Cittadinanzattiva Lazio – perché spesso entrambi i genitori devono lavorare a tempo pieno per ragioni sociali ed economiche. Il ruolo dei nonni è fondamentale, anche perché quando non ci sono, a prescindere dai soldi, non va sempre tutto bene. Nei centri estivi in questi mesi gli incidenti che coinvolgono bambini e bambine capitano un po’ troppo frequentemente: dalla nostra analisi vediamo che il tema della sicurezza va rafforzato, così come la formazione degli operatori. Il dubbio che non tutte le strutture siano al 100% adeguate alle norme di legge c’è».