Corriere della Sera, 6 agosto 2023
Usa, via libera alla prima pillola per la depressione dopo il parto
Una pillola specifica per la depressione post-partum, attiva in soli tre giorni e dunque assai più rapida degli antidepressivi utilizzati finora; soprattutto, specifica per la condizione debilitante che affligge, dopo il parto, una puerpera su dieci. Lo zuranolone, il farmaco approvato ieri dalla Food and Drug Administration, cioè l’ente regolatore del farmaco degli Stati Uniti, è considerato da molti accademici una pietra miliare nel campo: fa effetto presto, e si assume per sole due settimane invece che per mesi. Ma soprattutto è studiato espressamente per la depressione post-partum. Per molti medici, questa destinazione specifica insieme alla rapidità degli effetti potrebbe aiutare a ridurre lo stigma che ancora circonda, presso molte donne, la depressione post-partum, sottolineandone le basi biologiche.Finora il trattamento era disponibile, sempre negli Stati Uniti, solo in forma di iniezione endovenosa e solo in alcune strutture sanitarie. In Italia non lo sarà fino a quando la sua immissione in commercio non sarà autorizzata dall’ente regolatorio europeo Ema (European Medicines Agency) e poi dall’Agenzia Italiana del Farmaco.
Non è «baby blues»
È una condizione
di cui soffre una neo mamma su 10. È più grave del «baby blues»
A differenza del cosiddetto «baby blues», che consiste in una reazione emotiva temporanea con sensazione di malinconia, tristezza, irritabilità, inquietudine, e che tende a svanire spontaneamente nel giro di pochi giorni dal parto, la depressione post-partum è una condizione patologica che va trattata. Come? «Finora si sono utilizzati soprattutto farmaci serotoninergici anche per la cura della depressione post-partum, ma hanno dei tempi di azione piuttosto lunghi, cioè mediamente agiscono dopo 15-20 giorni», spiega Emi Bondi, presidente della Società italiana di psichiatria e direttore del dipartimento di Salute mentale dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo. «Il farmaco approvato negli Stati Uniti ha una grande rapidità di azione ed agisce sui recettori dell’acido y-amminobutirrico nel cervello, che regolano lo stress e l’umore: in base agli studi effettuati, funziona già dopo tre giorni, cioè alla terza somministrazione si comincia ad avere un effetto antidepressivo». Lo zuranolone è un «neurosteroide», ossia un ormone sintetizzato a partire dal progesterone che, insieme all’estrogeno, è uno degli ormoni femminili che rendono possibile il ciclo sessuale femminile e la gravidanza».
La depressione post-partum si può prevenire, ricorda la dottoressa Bondi: «Esistono programmi di prevenzione che mirano a seguire la donna durante la gestazione, dandole supporto psicologico e, se necessario, anche nel periodo post-partum. Le neomamme non devono sentirsi in colpa se dopo il parto si sentono stanche e a volte fanno fatica a gestire il neonato: la maternità dà gioie ma è un periodo faticoso dal punto di vista fisico e psichico. E, se qualcosa non va, occorre chiedere aiuto: se si avvertono disturbi del sonno, eccessiva stanchezza, o si teme di non riuscire ad accudire il bambino come si dovrebbe, si è tristi e si piange».