Corriere della Sera, 6 agosto 2023
Licenziata dopo l’invasione La soprano russa Netrebko fa causa al Met di New York
Ha condannato l’invasione dell’Ucraina, su richiesta della Metropolitan Opera (Met) a cui ora fa causa, ma non Vladimir Putin. La soprano russa Anna Netrebko chiede un risarcimento di 360 mila dollari all’istituzione di New York che l’ha licenziata a marzo 2022, proprio per non aver preso le distanze dal leader del Cremlino, che in passato ha sostenuto pubblicamente.
A febbraio, dopo un reclamo della American Guild of Musical Artists, il Met – per una clausola del contratto – aveva dovuto risarcirle 209 mila dollari per i 13 spettacoli cancellati. Secondo il teatro, quella somma non le spettava perché si era rifiutata di stigmatizzare l’operato di Putin: una violazione di un’altra clausola, quella di condotta.
Netrebko, in scena al Met dal 2002, prendeva fino a 17 mila dollari a performance. L’arbitrato di quest’anno, però, le aveva negato 400 mila dollari per le prossime due stagioni: di quelle parti – nella Tosca di Puccini o nel Macbeth di Verdi – si era solo discusso, senza accordi formali. La battaglia legale verte anche sui presunti danni morali e d’immagine.
In una telefonata, il direttore generale del Met, Peter Gelb, le aveva chiesto espressamente di criticare il presidente, sentendosi rispondere che «come cittadina russa, non poteva fare una dichiarazione del genere». La causa, che secondo il Met non ha fondamento, lamenta che in patria Netrebko si sarebbe attirata antipatie politiche e alcuni teatri le avrebbero cancellato gli incarichi.
Dall’inizio della guerra Netrebko ha cercato di smarcarsi dagli endorsement fatti in passato. Su tutti, quello a Putin alle presidenziali del 2012. Nel 2014 è stata fotografata mentre reggeva una bandiera separatista durante un evento di beneficienza in un teatro lirico a Donetsk, già controllata dai filorussi. Prima del 24 febbraio 2022 ha sempre parlato di Putin in termini elogiativi, adesso dice di averlo incontrato solo poche volte.
Il Met ha difeso la decisione di allontanarla: «È importante che la nostra posizione non cambi, finché l’Ucraina non avrà vinto la guerra», ha detto Gelb. A Netrebko non sono tuttavia mancati altri ingaggi internazionali, anche in Italia: dopo aver aperto il centesimo festival operistico dell’Arena di Verona, è tornata in scena nei panni dell’Aida. Sarà in cartellone alla Scala, a Buenos Aires, a Berlino e a Parigi.