la Repubblica, 6 agosto 2023
Intervista a Loretta Goggi
Chiacchierare con Loretta Goggi vuol dire farsi grandi risate, riflettere sul tempo che passa, ma senza nostalgia.L’autoironia salva la vita. «I miei vent’anni? Facevo già le imitazioni.Ero carina, mai stata bona. Lasciamo stare, oggi le ventenni paragonate a quella che ero io sembrano mia madre. E mi dispiace un po’». Per cosa? «Perché abbiamo fatto tante battaglie sul corpo e mi sembra che stiamo tornando indietro, tutte nude. Parla una che non è bacchettona, posai, con eleganza, per Playboy;va bene l’autonomia e che del proprio corpo si faccia quello che si vuole».Imitatrice, attrice, conduttrice, cantante, a 72 anni ha la consapevolezza di chi ha vissuto una stagione irripetibile: i grandi varietà, il teatro «con i maestri: ho lavorato con Gigi Proietti e Johnny Dorelli.Cosa avrei potuto chiedere di più dalla vita?». Da tredici edizioni è giudice diTale e quale show che torna su Rai 1 dal 22 settembre.La diverte?«Mi piace fare un programma in cui contano il talento e la fatica. Poi è uno show – lo dico egoisticamente – in cui ho una responsabilità minima, ok faccio la giurata, il resto è tutto nelle mani di Carlo Conti. Lo guarderei da spettatrice ed è un programma di cui non mi devo vergognare, con quello che si vede in tv non è poco. Con Carlo farei qualunque cosa, perché è gentile, ci mette la passione ed è rispettoso del pubblico».Con Giorgio Panariello e Cristiano Maglioglio mai una lite vera?«Ma no. Cristiano è un provocatore, è simpatico e mi fa molto ridere, ha scritto belle canzoni, conosce la musica. Ci ha fatto caso? Fa le sparate e dice sempre le stesse cose, ha portato il pubblico giovane».Con “Benedetta primavera”, è tornata a fare il varietà e ha sperimentato cosa vuol dire essere giudicati in diretta dai social.«Li ho lasciati da qualche anno. Una cattiveria gratuita: gli uomini contro le donne, le donne contro le donne.C’è un livello di frustrazione pericoloso in giro. Ma per l’azienda sono importanti, aTale e qualeripetono sempre: siamo trend topic».Il ritorno in tv ha lasciato il segno?«Sono stata contenta di aver fatto il varietà. Per anni, tutti i direttori, mi chiedevano di rifarlo. Ringrazio ancora Stefano Coletta, a cui ho detto sì, perché a 70 anni passati è stato bello rimettermi alla prova, anche come autrice. Ho fatto le imitazioni, cantato e detto la mia. Sono felice di aver lavorato con Luca e Paolo, sono stati affettuosi. Oggi è cambiato tutto, soprattutto il pubblico».Fiorello ha innovato alle 7 di mattina.«Si è travestito da Batman, da lui all’alba sono andati ospiti che non vedi da nessuna parte. È unico».Lavora in Rai da sempre, che effetto le fa l’ennesimo ribaltone,TeleMeloni?«Lo sa, in 60 anni – ho debuttato a 9 anni e mezzo – quanti direttori e presidenti ho visto cambiare?Non mi metto a fare discorsi sull’occupazione, di destra o di sinistra, ci sono corsi e ricorsi. Penso che dovrebbe valere una sola regola: la meritocrazia».Ha letto che Pier Silvio Berlusconi eliminerà il trash anche dai reality?«Sì, ma mi chiedo: se era trash, perché non ci ha pensato prima?E se ilGrande fratello diventa un’altra cosa, ha ancora senso?».Nella sua lunga carriera si è mai pentita di qualcosa?«Sì che mi sono pentita, ben due volte. La prima quando con mio marito Gianni Brezza abbiamo fattoVia Teulada 66,dopo i fagioli di Raffaella Carrà volevano cambiare il mezzogiorno: c’erano stati lei, la Bonaccorti, Magalli. Arriviamo noi e il clima si ribalta, basta fagioli e allegria: parlavamo di tragedie, malattie, cose serie. E tutti a dire: non funziona. E la seconda quando Maurizio Costanzo, per San Valentino, mi convinse a fareInnamorati pazzi. Non avevamo scelto le coppie, non funzionava».Il rapporto con l’età?«L’età esiste, facciamo finta di niente? Il 29 settembre saranno 73 anni, tutto funziona ma quello che facevo venti anni fa non posso farlo. Un po’ mi arrabbio, ma lo accetto».Perché alle donne non viene perdonato invecchiare?«Resta un mistero: le donne non possono avere le rughe, in Italia a un certo punto diventano invisibili.E ci sono artiste grandissime, pensi a Giuliana Lojodice. Sempre giudicate per l’esteriorità; ma sforzatevi, un po’ di fantasia, sa quanti ruoli ci sarebbero? Ci sono attrici americane pazzesche, che non sono più ragazze e non rientrano nei canoni classici – penso a Frances McDormand, una fuoriclasse – che girano film da protagonista. Gli uomini, invece, fanno come gli pare. Guardi Vasco Rossi, Ligabue, settantenni e ragazzacci rockstar. Da noi chi?Forse solo Loredana (Bertè) osa».La tv è maschilista?«Hai voglia. Ora le donne si sono prese la scena: ma una volta era tutto: “Corrado con”, “Pippo Baudo con”. Eravamo di contorno. Io le mie soddisfazioni me se le sono prese, la prima donna a condurre il festival di Sanremo, a fare il quiz. Nessuno credeva in me e sono arrivata seconda a Sanremo con Maledetta primavera, che è un successo».Cosa pensa di Giorgia Meloni?«Lasciamola lavorare. Fa politica da sempre. Però sui diritti non si torna indietro. Le famiglie hanno il diritto di essere libere, non puoi dire alle persone come vivere, chi amare, come crescere i figli. Abbiamo fatto tante battaglie, tanti passi avanti: la libertà è sacra».Elly Schlein la convince?«Non la conosco ma sarebbe bello che la sinistra parlasse a tutti; non la capisco tanto quando parla. Poi basta attaccare l’avversario. Non si può solo essere contro, vanno bene l’opposizione e le critiche ma io direi di partire dai progetti. Fare le cose e poi criticare gli altri mi sembra meglio».