La Stampa, 5 agosto 2023
Il sesso secondo i Papa Boys
«Esta es, la juventud del Papa!». «Questa è la gioventù del Papa!» è il coro che risuona nelle strade di Lisbona, in spagnolo, la lingua più parlata alla Gmg 2023. C’è un’empatia speciale, forte e tangibile tra Francesco e gli 800 mila ragazzi e ragazze giunti da tutto il pianeta per incontrarlo e ascoltarlo. A saldare il legame tra i giovani e il Pontefice argentino sono «soprattutto le sue aperture, spesso dirompenti, su tanti argomenti. In particolare quelle sui temi sessuali», afferma Federica, 24 anni, di Bari. E anche «le sue parole incoraggianti di fronte alle nostre ansie per il futuro», aggiunge Paola, 29 anni, di Otranto. «E poi, i suoi gesti di speranza e vicinanza verso chi soffre, i dimenticati, i poveri». Federico, 24enne di Grosseto, è conquistato «dal tentativo di Bergoglio di rendere la Chiesa più predisposta a condividere responsabilità e decisioni con i laici e le donne, a dialogare con la contemporaneità, anche fuori dalla galassia cattolica, senza più chiusure ideologiche, ma senza neanche snaturare la dottrina». «Il sesso è un dono di Dio», scandisce spesso il Vescovo di Roma. Sul volo di ritorno dalla scorsa Giornata mondiale della Gioventù, Panama 2019, disse che il sesso non è un «mostro» da cui fuggire. Servirebbe «un’educazione sessuale» nelle scuole. Possibilmente non troppo rigida e chiusa. Così se ne capirebbe il vero valore.
Per Susana, 24enne di Barcellona, «quando Papa Francesco parla di sesso abbatte il tabù che la Chiesa ha sempre alimentato. Il muro che ha sempre innalzato per evitare di approfondire questa componente cruciale della vita. Si è sempre rifugiata dietro al “no al sesso prima del matrimonio”. Così ha trascurato l’aspetto più bello dell’eros: cioè che in realtà rafforza e sublima la complementarietà tra la sfera sessuale e l’amore. La complementarietà dei corpi di due persone che si vogliono bene, si amano. Io sono credente e praticante, e grazie a Bergoglio vivo con maggiore tranquillità la mia affettività».
Anche Victoria, 20 anni, spagnola di Alicante, evidenzia che «la Chiesa ha quasi sempre evitato di parlarne, e ha sbagliato, perché il sesso fa parte della vita. Anzi, nel sesso c’è anche il futuro della vita, dell’umanità. Quindi mi conforta sentire che il Papa ne parli e dica che è una cosa bella. Questo può aiutare ad aprire la mente di tanti uomini di Chiesa, a connetterli di più con la quotidianità della gente. Io sono cattolica, sono fidanzata, e penso che il sesso sia parte cruciale dell’amore, dell’amore vero». Per Valentina, 23 anni, romana, la morale sessuale è stata spesso causa di «allontanamento dei giovani dalla Chiesa», vista «come luogo di giudizio e di condanna. Dunque, le parole gioiose del Papa sulla sessualità possono riavvicinare i ragazzi alla Chiesa. Per me è stato così».
Allo stesso tempo, il Pontefice non proclama un «liberi tutti». Quella di Papa Bergoglio è una riflessione cristiana e realistica – ragiona il 22enne statunitense Edward –. E umana. Certo, è innovativa, riconosce che i cristiani non hanno sempre avuto una catechesi matura sul sesso, ma non intacca tradizione e dottrina cattoliche. E mette in guardia dalle perversioni». Francesco è considerato il Papa dell’inclusione, che predica e pratica senza discriminazioni. In un’intervista a Vida Nueva, rilasciata prima di partire per la Gmg e pubblicata ieri, si è soffermato anche sul rapporto tra la Chiesa e il mondo Lgbt+: «La prima volta che un gruppo di transessuali è venuto in Vaticano e mi hanno visto, se ne sono andate piangendo, dicendo che avevo dato loro la mano, un bacio... Come se avessi fatto qualcosa di eccezionale per loro. Ma sono figlie di Dio!».
A Lisbona ne parliamo con Marie, 28 anni, di Parigi: «Gesù non mette limiti all’amore, dunque penso che la Chiesa debba accogliere ogni tipo di amore. Gli uomini di Chiesa rappresentano Gesù, non possono comportarsi in altri modi». Simona è arrivata da Bratislava, ha 27 anni. «È rigenerante che il Papa manifesti questa apertura. Francesco è il pontefice dell’accoglienza senza se e senza ma. Ognuno, con i propri pregi e difetti, con i propri sbagli e le proprie ambizioni, con le proprie idee e convinzioni, con il proprio vissuto, con qualsiasi inclinazione sessuale, ha un posto nella Chiesa di Gesù. È questo l’insegnamento – il promemoria – più bello di Papa Francesco. Ci trasmette l’amore per la vita basato sull’amore, in tutte le sue forme e declinazioni».
In Portogallo Bergoglio ha rassicurato gli 800 mila giovani accorsi nel Parco Edoardo VII: «Nella Chiesa c’è spazio per tutti! Così come siamo, tutti!». Parole rimarcate da Antonio, 21enne portoghese di Caldas da Rainha: «Francesco ci regala sempre allegria, gioia, pace con noi stessi e le nostre fatiche. Ci sostiene nella sfida più difficile della vita: essere felici». —