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 2023  agosto 05 Sabato calendario

Periscopio

Un raid russo contro un terminal sul Danubio ha provocato secondo Kiev la distruzione di 40mila tonnellate di grano. repubblica.it
Pochi giorni dopo il caso dei due velivoli di Minsk che martedì avrebbero sconfinato, la Polonia rafforza i controlli al confine con la Bielorussia. Inviati truppe ed elicotteri. quotidiano.net
Severomorsk, nel Mare di Barents, è la base della Flotta del Nord della Marina russa e dal 2014 è diventato il principale centro amministrativo per tutte le attività militari russe nell’Artico. Mentre la guerra in Ucraina va avanti, la Russia [espande] le sue attività militari nel profondo nord. Negli ultimi sei anni, Mosca ha costruito 475 siti militari lungo il suo confine settentrionale. La penisola di Kola e gli arcipelaghi del Mare di Barents hanno visto sorgere decine di nuove piste d’atterraggio, bunker e basi. wired.it

Mentre il mattino si svegliava sopra la guerra, / indossò i suoi vestiti, varcò la soglia, e morì. / Le serrature allentate saltarono a uno scoppio. / Cadde lì dove amò, sul marciapiede esploso. Dylan Thomas, Tra le vittime di un’incursione (in Poesie, Mondadori 1970).
A poche centinaia di metri a sud della sede del tribunale dove Trump è stato convocato c’è la cittadella di Capitol Hill, teatro dell’insurrezione del 6 gennaio 2021. A due passi, c’è l’ex Trump International, l’albergo dove il tycoon faceva alloggiare gli agenti del secret service addetti alla sua sicurezza. Poco più distante dalla Courthouse, in direzione ovest, si trova l’Ellipse, il parco sul lato sud della Casa Bianca, dal quale Trump quel giorno, in un comizio di 70 minuti, scatenò i suoi supporter: «Abbiamo vinto le elezioni. Fermeremo il furto. Non molleremo mai. Non concederemo mai la vittoria». Marco Liconti, il Giornale.

Proteste in Senegal dopo l’arresto del leader d’opposizione (e lo scioglimento del suo partito). Un altro Niger? Titolo di Linkiesta.
Golda Meir aveva considerato la possibilità di formare uno stato palestinese al fianco d’Israele tre anni dopo la guerra dei sei giorni. Si legge nei protocolli pubblicati giorni fa da Haaretz. Questi gettano nuova luce sulla Meir, che nel 1969 [evidentemente senza crederci troppo] aveva dichiarato in un’intervista al Sunday Time che «i palestinesi non esistono». The Times of Israêl.
Destra e sinistra italiane hanno sempre praticato un modo di fare opposizione caratterizzato dalla massima disinvoltura. Appoggiare tutte le richieste possibili, di qualsiasi categoria sociale, di qualsiasi corporazione. Rivendicare tutti gli automatismi di carriera, perorare (…) tutte le esenzioni fiscali, tutti i trattamenti pensionistici, tutti gli stanziamenti straordinari per qualsiasi cosa. E sempre [ignorando] vincoli di bilancio e compatibilità tra entrate e uscite. Ernesto Galli della Loggia, Corriere della Sera.

Il gelido sms con cui si è comunicato a 159mila percettori del Reddito di cittadinanza lo stop all’assegno (…) è un test brutale che Giorgia Meloni adopera per verificare l’efficacia della sua comunicazione nella materia sensibile delle politiche sociali. Il proposito sperimentato dalla destra è presto detto: aizzare i benpensanti contro gli «scansafatiche» per lasciare mano libera al datori di lavoro. Gad Lerner, il Fatto quotidiano.
Una lotta dura senza paura / per la rivoluzione / non può esistere la vera pace / finchè vivrà un padrone! Inno di Lotta continua, 1971.
A parte (…) le poche decine di manifestanti riuniti dall’ineffabile e battagliera schiera di Potere al popolo, non c’è aria di rivolta sociale dopo che molte decine di migliaia di famiglie, in specie a Napoli e nel centro-sud, sono state avvisate della fine draconiana del sussidio. (…) Il primo appuntamento di protesta annunciato dalla Cgil è per ottobre, e sa di atto dovuto prima della Finanziaria. Un po’ poco, un po’ tardi. Giuliano Ferrara, il Foglio.

Il problema non è l’esistenza d’un movimento politico che ha fatto del reddito minimo garantito (…) la sua bandiera. Il problema è che a sinistra ci sono intellettuali che subiscono il fascino di questa miracolosa scorciatoia. Il lavoro non c’è più, sventura. Il lavoro non c’è più, evviva. (…) «Né pentere e volere insieme puossi, per la contradizion che nol consente» (non ci si può pentire e al contempo commettere il peccato per il quale ci si sta pentendo) dice Belzebù a San Francesco (Dante, Inferno, Canto XXVII). Dategli torto. Michele Magno, ItaliaOggi.
Fassino zimbello d’Italia. Titolo di Libero.
Io a Piero Fassino erigerei una statua equestre. Mattia Feltri, La Stampa.
Per un assurdo [non il primo] della sua storia politica, Piero Fassino ha dato una mano enorme all’antipolitica [non per la prima volta] ma poi, sconsolato dopo mezzo secolo di battaglie a sinistra, una cosa giusta l’ha detta: «Ormai qui non si può più ragionare». Mario Lavia, Linkiesta.
L’orco Silvio è morto. Lascia un buco marcio nella bocca dei devoti. [Un buco marcio? Nella bocca? Dei devoti?] Titolo del Fatto quotidiano.
Gli Ufo sono stati a un passo dallo scatenare la terza guerra mondiale. Secondo George Knapp, giornalista americano ascoltato al congresso, i russi si sono ritrovati faccia a faccia con gli alieni che avrebbero preso il controllo d’una base di missili intercontinentali. Gli extraterresti avrebbero puntato le armi non contro Mosca ma verso gli Stati Uniti. Si sarebbero fermati poco prima del lancio… Dagospia.
Una vignetta comparsa su Playboy nel 1968 mostra due uomini nascosti dietro una roccia che osservano alcune creature extraterrestri appena sbarcate da un disco volante. I due hanno gli occhi fuori dalle orbite perché l’aspetto delle creature è quello di bellissime ragazze generosamente discinte. «Questo è niente», dice l’uno all’altro. «Non hai ancora visto le donne». Tommaso Pincio, Gli alieni, Fazi 2006.
Il romantico contempla le stelle. Il cinico le conta. Roberto Gervaso.