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 2023  agosto 05 Sabato calendario

Scenari da Terza guerra mondiale

GIA’ UTILIZZATO SU ANTEPRIMA



Bombe atomiche Paesi con la bomba atomica negli anni Sessanta: ventitré. Tra cui: Australia, Canada, Cina, Egitto, Germania Ovest, Giappone, India, Norvegia, Svezia, Svizzera. Paesi con la bomba atomica oggi: nove. Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Regno Unito, India, Pakistan, Israele, Corea del Nord.
 
Bombe atomiche Bombe atomiche nel 1986: 70.300. Nel 2022: 12.705. Di meno, ma molto più potenti.
 
Bombe atomiche All’inizio del 2022, delle 12.705 testate nucleari possedute dai nove Stati atomici, 9.440 si trovavano (e si trovano) negli arsenali militari. Le altre erano state ritirate e stanno per essere smantellate. Delle oltre novemila pronte all’impiego, circa 3.730 erano (e sono) schierate in basi missilistiche o su cacciabombardieri. Di queste, circa duemila erano (e sono) tenute in uno stato permanente di massima allerta, pronte all’uso immediato, con un preavviso di pochi minuti (dati del Bullettin of the Atomic Scientists).
 
Bombe atomiche Russia e Stati Uniti possiedono ancora il 91% delle bombe atomiche del pianeta.
 
Bombe atomiche Il numero esatto di armi nucleari in possesso di ogni Paese del Club dei nove è un segreto nazionale strettamente riservato. Nazione più trasparente: gli Stati Uniti. Nazione più opaca: Israele.
 
Israele Né il governo né il Parlamento di Gerusalemme né un politico né un giornalista ha mai confermato, direttamente o indirettamente, in un documento, in un discorso o in un’intervista, che Israele possiede decine di ordigni atomici.
 
Stati Uniti Al gennaio 2022 il Dipartimento della Difesa americano risulta mantenere uno stock stimato in 5.428 testate nucleari. Di queste, 1.644 sono operative, 1.964 sono in riserva (pronte a essere armate), 1.750 sono in stand-by (nella fase che precede lo smantellamento). Delle testate strategiche operative schierate sul campo, 400 sono montate su missili balistici intercontinentali terrestri in basi dislocate in diversi Stati dell’Unione, 1.000 armano i missili balistici lanciati da sottomarini, 300 si trovano in basi aeree che ospitano i bombardieri della US Air Force e infine 100 bombe tattiche sono schierate in sei basi di cinque Paesi alleati (Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Turchia). L’Italia è l’unico Paese Nato che ospita due basi attrezzate con bombe atomiche americane.
 
Russia La Russia dispone di 5.977 testate, di cui 1.588 schierate sul campo (su missili balistici e nelle basi aeree, cioè pronte all’uso immediato).
 
Cina Si stima che la Cina abbia uno stock di circa 350 testate nucleari pronte all’uso immediato, di cui 280 missili balistici terrestri operativi, 72 missili balistici lanciabili dai sottomarini e 20 bombe nucleari a gravità sganciabili da bombardieri.
 
Francia L’arsenale nucleare della Francia, 290 testate nucleari complessive.
 
Regno Unito Il Regno Unito dispone di 225 testate nucleari, 120 operativamente disponibili per il dispiegamento su quattro sottomarini armati di missili balistici. Nel 2021 il governo di Londra ha annunciato che nei prossimi anni alzerà il tetto della sua task force atomica fino a 260 bombe.
 
Italia A Ghedi (Brescia) sono custodite venti delle quaranta testate nucleari che la NATO ospita in Italia (secondo la stima della Federation of American Scientist. Il numero non è mai stato confermato da fonti ufficiali).
 
Deterrenza Secondo Alexander Mattelaer, specialista di difesa, l’ambiguità del Club dei nove sulle armi nucleari è parte del meccanismo di deterrenza. «Se riveli troppo, dai all’avversario un bersaglio facile. Se riveli troppo poco, dissuadi troppo poco».
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Notizie tratte da: Luca Ciarrocca Terza guerra mondiale Chiarelettere, 368 pagine, € 18
 
 
Tambroni 1960, governo Tambroni, sostenuto dal Msi (i fascisti), forti turbolenze di piazza. Gli americani, preoccupati, chiedono che negli uffici doganali delle basi americane in Italia, in tutti i porti e gli aeroporti, gli agenti delle dogane e della guardia di finanza siano sostituiti da militari statunitensi. Roma risponde subito di sì. Da quel momento, le armi americane prendono a entrare e uscire dall’Italia senza che il governo ne abbia il controllo. Una cessione di sovranità enorme, avvenuta con un atto amministrativo dell’allora ministro delle Finanze, il dc Giuseppe Trabucchi.
 
Israele Il silenzio praticato dallo Stato di Israele sulle proprie armi nucleari ha un nome in ebraico: amimut, «opacità».
 
Iran Gli interlocutori dell’Iran ai negoziati di Vienna, ossia i paesi che predicano contro la proliferazione nucleare, sono perlopiù le stesse potenze nucleari.
 
Ucraina Nel 1994 l’Ucraina cedette il suo arsenale atomico dell’era sovietica (il terzo più grande del mondo) in cambio dell’assicurazione da parte di Russia e Stati Uniti che i suoi confini sarebbero rimasti inviolati.
 
Europa La proposta di un esercito comune europeo si basa su una forza di cinquemila uomini. Cioè: non si vuole essere presi sul serio. Gli Stati Uniti, per dire, mantengono fissi in Europa 62.140 uomini che costano 4,8 miliardi di dollari (molto meno rispetto ai 400 mila di stanza del tempo della Guerra fredda).
 
Corea del Nord La Corea del Nord dispone di testate a gittata così lunga che oggi un attacco preventivo a Pyongyang metterebbe a rischio la popolazione di San Francisco e non solo i pochi abitanti della piccola isola di Guam.
 
Stati Uniti Gli americani investono in spese militari 750 miliardi di dollari ogni anno, più dei dieci Paesi che li seguono in classifica messi assieme. Nel gennaio 2022 il debito pubblico americano ha superato la cifra di 30.000 miliardi (l’Italia ha un debito pubblico di 2.700 miliardi).
 
Aereo L’aereo a bordo del quale fuggirebbe il presidente degli Stati Uniti in caso di attacco nucleare è un E-6B Mercury, con la carrozzeria di un Boeing 707-320 di linea (volo inaugurale nel 1987). Soprannominato «la Casa Bianca volante». O anche «Doomsday Plane», l’aereo del giorno del giudizio.
 
Antenna In caso di attacco nucleare contro l’America, il presidente viene portato in un aeroporto non disclosed e il Doomsday Plane viene fatto decollare in impennata. Appena raggiunta la quota di sicurezza srotola un’“antenna filare”, un cavo lungo più di otto chilometri. In pratica un’antenna a banda di frequenza bassissima, che permette all’aereo di comunicare con i sottomarini della US Navy armati con i missili balistici Slbm. Dai cieli del Kentucky o dell’Alabama, sopra qualche sperduta zona agricola dell’America interna, senza mai atterrare, il presidente può dare l’ordine di scatenare il contrattacco facendo lanciare dai sottomarini in navigazione in tutti gli oceani i micidiali missili nucleari Trident D-5 e dai quattrocento silos terrestri sparsi sul territorio americano i Minuteman III, tutti armati di testate atomiche.
 
Numero Due Esiste anche un secondo aereo, E-48 Naoc, un Boeing 747-200 identico all’Air Force One, pensato per mettere in salvo il segretario alla Difesa e i vertici militari degli Stati Uniti.
 
Einstein «Finché la sicurezza viene perseguita attraverso gli armamenti, nessun paese sarà disposto a rinunciare a un’arma che sembri promettere la vittoria in caso di guerra. A mio parere, la sicurezza si ottiene soltanto rinunciando all’intera difesa militare nazionale» (Albert Einstein).
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Notizie tratte da: Luca Ciarrocca Terza guerra mondiale Chiarelettere, 368 pagine, € 18
 
Carri armati A un seminario sulla guerra in Ucraina che a fine marzo si è tenuto a Roma alla Fondazione Ugo La Malfa, il generale Vincenzo Camporini, ex capo di stato maggiore dell’aeronautica e della Difesa, ha detto che se il governo volesse muovere i nostri 200 carri armati, forse se ne metterebbero in moto 25. Gli altri resterebbero fermi per carenza di manutenzione.
25 miliardi Secondo Camporini, i 25 miliardi che l’Italia spende ogni anno per la Difesa se ne vanno per il 62 per cento in stipendi (compresi quelli dei carabinieri) e il resto in aggiornamento e manutenzione dei mezzi necessari per le trentasette missioni internazionali – un record in Europa – in cui sono impegnati quasi ottomila militari italiani. E siccome i carri armati non sono utilizzati nelle missioni Onu a cui l’Italia partecipa, la loro manutenzione lascia a desiderare. Domanda: quanti degli altri armamenti di cui il nostro paese dispone (250 pezzi di artiglieria pesante trainata o semovente, 828 aerei, 44 navi e 8 sottomarini) sono nelle condizioni dei 200 carri armati?
Leonardo Nel mondo esistono solo 24 aziende coinvolte nella produzione di armi nucleari. L’unica italiana: Leonardo (Ican e Pax, Rejecting Risk).
Ipersonici I missili ipersonici viaggiano nella zona bassa dell’atmosfera a una velocità di circa dieci volte quella del suono (ma che può arrivare fino a Mach 20). Loro principale caratteristica: non sono intercettabili dai sistemi radar o di allarme in uso. Differenza chiave rispetto a missili balistici convenzionali: la possibilità di effettuare manovre e cambiare rapidamente rotta. Possibili obiettivi: infrastrutture critiche, ponti, autostrade, centri cittadini, aeroporti, centrali elettriche.
Presupposto I sistemi antimissile di difesa attuali, i vari domes, funzionano sulla base di un unico presupposto: le armi utilizzate dal nemico sono i missili balistici intercontinentali (Icbm). Contro un missile ipersonico, sarebbero inutili.
 
Tempi Tempo impiegato da un missile di crociera Tomahawk lanciato da un sottomarino americano per raggiungere un bersaglio a mille chilometri di distanza: poco più di un’ora. Tempo impiegato da un missile ipersonico per percorrere la stessa distanza: circa otto minuti.


Probabilità Probabilità che un sistema di difesa aerea non riesca a intercettare un missile che viaggia a cinque volte la velocità del suono: 79%. Con un missile che viaggia a sei volte la velocità del suono: 91%. Con un missile che viaggia a dieci volte la velocità del suono: impossibile da intercettare (dati tratti da un rapporto dell’Esercito popolare di liberazione cinese, gennaio 2022).
 
2025 Gli americani non avranno un missile ipersonico operativo entro il 2025. Francia, Giappone, Corea del Nord, Corea del Sud, Australia e India puntano a svilupparne. La Russia conduce i test sui suoi missili ipersonici in un’apposita galleria del vento presso l’Istituto centrale di aerodinamica Zhukovsky e presso l’Istituto di meccanica teorica e applicata a Novosibirsk. Ha già testato armi ipersoniche presso la base aerea di Dombarovsky, il cosmodromo di Bajkonur e il poligono di Kura. La Francia gestisce cinque gallerie del vento ipersoniche ed è in grado di testare velocità fino a Mach 21.
 
Italia L’Italia non dispone di missili ipersonici. Nel caso in cui le nuove armi fossero utilizzate contro bersagli italiani, saremmo subito annientati.
 
Fatti «Quando i fatti cambiano, io cambio idea. Lei che cosa fa, signore?» (John Maynard Keynes).
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Notizie tratte da: Luca Ciarrocca Terza guerra mondiale Chiarelettere, 368 pagine, € 18
 
Difficoltà «La difficoltà non sta nelle nuove idee, ma nella possibilità di sfuggire a quelle vecchie» (John Maynard Keynes).
 
Testate Il canale YouTube tedesco Kurzgesagt stima che se l’attuale dotazione di testate nucleari nel mondo fosse usata uniformemente per colpire tutte le più grandi città del pianeta nei cinque continenti, morirebbero più di tre miliardi di persone, circa la metà della popolazione terrestre, e rimarrebbero comunque 1500 testate residue.
 
Cartellino Il cartellino contenente i codici di autorizzazione al lancio che il presidente degli Stati Uniti porta sempre con sé si chiama Nuclear Biscuit, biscotto nucleare.
 
Bunker Principali bunker anti-atomici pensati per garantire la continuità dei vertici statali americani in caso di guerra nucleare: il bunker di Raven Rock, nella contea di Adams, Pennsylvania, non lontano dalla residenza presidenziale di Camp David; il bunker di Mount Weather, ottanta chilometri a ovest di Washington, nelle Blue Ridge Mountains.
 
Piscina Il bunker di Greenbrier (nome in codice: progetto isola Greca), a White Sulphur Springs, West Virginia, a circa 320 chilometri a sudovest di Washington, destinato a ospitare tutti i membri del Congresso sotto un albergo, The Greenbrier Resort, con piscina e spa. La sua esistenza fu resa pubblica nel 1992, dopo di che fu smantellato.
 
Giudici Secondo alcune fonti, in caso di attacco atomico la Corte suprema trasferirebbe i suoi nove giudici costituzionali e un gruppo di cancellieri nei sotterranei blindati di un resort di montagna ad Asheville, in North Carolina.
 
Soratte Durante la Guerra Fredda il luogo in cui il presidente della Repubblica italiana e il governo avrebbero dovuto rifugiarsi in caso di attacco atomico era il Bunker Soratte, a 15 minuti di elicottero da Roma. Vecchio bunker fatto costruire da Mussolini. Adattato a rifugio anti-atomico seguendo direttive dell’Alleanza Atlantica dopo il 1963, quando presidente del Consiglio era Amintore Fanfani. L’opera venne avviata nel 1967, mentre al Quirinale c’era Saragat, a palazzo Chigi il Moro III. Progetto curato da ingegneri italiani e tedeschi. Lavori eseguiti dall’impresa Grassetto, del Gruppo Gavio.
 
Costa Rica Il Costa Rica decise la completa smilitarizzazione e l’abolizione dell’esercito il 1° dicembre 1948. Ciò ha contribuito al mantenimento della pace in tutta quell’area dell’America Centrale.
 
Nato Le riunioni della Nato funzionano con la tecnica del consenso preventivo e di una moral suasion senza sosta da parte di Washington. In sostanza, il segretario della Nato apre un dibattito o fa una dichiarazione su un determinato punto solo quando ha già constatato l’esistenza di un consenso totale. Spiega Sergio Romano: «Qualcuno potrebbe alzarsi e dissentire, ma nessuno lo fa perché nessuno vuole assumere un atteggiamento visibilmente ostile a quello degli Stati Uniti. È successo quando il ministro degli Esteri francese Villepin disse che la Francia non avrebbe approvato la guerra contro l’Iraq. Ma lo disse all’Onu, non alla Nato. E la collera americana fu enorme».
 
Utopia «L’utopia è all’orizzonte. Mi avvicino di due passi, e lei si allontana di due passi. Faccio altri dieci passi e l’orizzonte si allontana di altri dieci passi. Per quanto io possa avanzare, non la raggiungerò mai. Allora che senso ha l’utopia? Il senso è: continuare ad avanzare» (Eduardo Galeano).
4.  Fine
Notizie tratte da: Luca Ciarrocca Terza guerra mondiale Chiarelettere, 368 pagine, € 18