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 2023  agosto 05 Sabato calendario

Storia dei papi

Umorismo «L’attitudine umana più vicina alla grazia di Dio è l’umorismo» (papa Francesco).
 
Pappagallo Per molti secoli l’ingresso del Papa nella sala delle udienze è stato annunciato da un pappagallo. Tale pratica risale all’imperatore Ottaviano (63 a.C. – 14 d.C.) che si faceva introdurre dal suo pappagallo: «Ave Caesar, victor imperator!». Il cortile più antico del Palazzo Vaticano si chiama ancora oggi Cortile del Pappagallo..
 
Anguille Martino IV, nato in Francia nel 1210, messo da Dante in Purgatorio tra i golosi, andava matto per le anguille pescate nel lago di Bolsena e cotte nella Vernaccia con foglie di alloro. Morì di indigestione.
 
Strascichi Nel 1324 il Concilio di Toledo proibì agli ecclesiastici gli abiti con strascico. Non servì a molto, tanto è vero che Pio XII dovette ordinare di accorciare lo strascico posteriore della cappa magna dei cardinali da 12 a 6 metri.
 
Nudità Il maestro delle cerimonie pontificie Biagio Martinelli visitò i lavori per il Giudizio Universale e ne rimase scandalizzato: «Queste nudità non sono idonee alla Cappella Sistina, bensì più adatte a taverne o bagni pubblici». Michelangelo non rispose nulla, ma si vendicò a modo suo: ritrasse il maestro delle cerimonie tra le anime dannate, le gambe avvolte dalle spire del serpente che gli morde il pene, e il capo corredato da un gran paio di orecchie d’asino. Biagio, offeso, cercò di far cancellare il dipinto e protestò con Clemente VII. Il Papa si mise a ridere.
 
Sisto Nel 1585, alla morte di Gregorio XIII, il Sacro Collegio era diviso da lotte intestine e, pensando di guadagnare tempo, scelse il cardinale Peretti, 65 anni, un uomo che sembrava in punto di morte: ci vedeva poco e la sua voce tremolante era interrotta da colpi di tosse. Il suo capo era tutto inclinato e le gambe non lo reggevano più. La sua andatura era così esitante che si temeva di vederlo cadere a ogni passo. Aveva annunciato che sarebbe morto prima del voto finale; ma quando gli fu assegnato, egli si raddrizzò, gettò via le stampelle e intonò un vibrante Te Deum con una voce stentorea che lasciò tutti a bocca aperta. Prese il nome di Sisto V. Commento del cardinale Rusticucci: «Il pontificato, Santo Padre, è un sommo rimedio, poiché restituisce giovinezza e salute ai vecchi cardinali ammalati». Risposta di Sisto V: «Ne sono certo. Ne ho appena fatto esperienza».
 
Porci Sisto V in gioventù era stato guardiano di porci.
 
Tosto Sisto V, così autoritario e inflessibile. I romani lo avevano soprannominato «er Papa tosto». Durante i primi mesi di pontificato si videro più teste tagliate sul ponte di Castel Sant’Angelo che meloni sulle bancarelle del mercato.
 
Guanti L’ambasciatore di Venezia, Lorenzo Priuli, consigliava di usare i guanti con papa Sisto V, «un po’ come con il vetro di Murano che con il minimo urto si può rompere».
 
Ebrei Sisto V, benché autoritario e inflessibile, fu generoso con gli ebrei. Con la bolla Cristiana Pietas del 22 ottobre 1586 li autorizzò a tornare negli Stati della Chiesa, da dove erano stati cacciati, concesse loro i diritti civili, la facoltà di aprire scuole, sinagoghe, biblioteche ebraiche e cimiteri, la possibilità di esercitare professioni mediche e commerciali, il permesso di girare senza la stella gialla.
 
1.  Continua
 
Notizie tratte da: Padre Gilles Jeanguenin Scherzi da Papa. Aneddoti e curiosità sotto la cupola di San Pietro Fede&Cultura,
126 pagine, € 14
 
 
Piede Nel 1740, morto Clemente XII, il cardinale vescovo di Breslavia Philipp Ludwig von Sinzendorf, costretto a letto da un attacco di gotta, e confidando in una terapia che consisteva nell’introdurre il piede doloroso nella pancia di un maiale appena sgozzato, chiese agli altri cardinali di poter portare in conclave un maiale vivo, da ammazzare nel caso in cui fosse nuovamente stato preso dai dolori. Il Sacro Collegio respinse la richiesta. Lui ci rimase così male da rimandare il suo ingresso in conclave fino a una più completa guarigione.
 
Bolognese Benedetto XIV era sboccatissimo e la sua provocatoria e disinibita parlata bolognese fu largamente disapprovata fra i membri della curia romana. Onde evitare gaffes durante le occasioni ufficiali, incaricò monsignor Boccapaduli di tiragli la manica ogni volta che avesse pronunciato una parola fuori luogo. Eppure si dice che, all’ennesimo strattone da parte del suo assistente, il Papa sbottasse: «Hai rotto, Boccapaduli!».
 
Mostro Monsignor Teodoro Boccapaduli, scelto nel 1754 da Benedetto XIV come Maestro di Camera, era così brutto che il Papa lo chiamava «il mio mostro di camera».
 
Salamelek Benedetto XIV, ironico e irriverente, un giorno durante la Santa Messa diede il bacio di pace al cardinale Valenti dicendogli in modo poco ortodosso: «Salamalek» anziché «Pax tecum».
 
Quaresima A papa Benedetto XIV fu proposto di suddividere la quaresima in quattro periodi durante l’anno. Risposta: «Già, così fareste quattro carnevali e nessuna quaresima!».
 
Ponzio Nel 1756 Benedetto XIV, soffrendo di ritenzione urinaria, si ammalò gravemente. Notando che il chirurgo chiamato a drenare la sua vescica con una grossa siringa si chiamava Ponzio, pur gemendo dal dolore, non poté fare a meno di scherzare: «Anche lo stesso Gesù ha sofferto sotto Ponzio!».
 
Vampiri Tra il XVI e il XVIII secolo, la paura dei vampiri era tale che si andava fino a riesumare i cadaveri e a supplicarli per impedire loro definitivamente di nuocere ai vivi. Di fronte a questa «febbre vampirica», Benedetto XIV rimproverò l’arcivescovo di Leopoli che credeva nell’esistenza dei vampiri, sostenendo che queste sciocche credenze erano solo il frutto «dell’immaginazione e della paura». Con tono ironico, disse al prelato superstizioso: «È senza dubbio la grande libertà della Polonia che vi dà il diritto di passeggiare dopo il trapasso».
 
Barba Un uomo noto per la sua ingordigia, sapendo che Benedetto XIV si intendeva di scienza, gli domandò: «Non capisco perché la mia barba è bianca mentre i miei capelli sono ancora neri». Risposta: «Te lo spiego io. È perché hai lavorato più con le mascelle che con il cervello!».
 
Pentole Pio IX, in vacanza a Castel Gandolfo, entrava nelle case della gente e si spingeva fino a sollevare il coperchio delle pentole per vedere se c’era abbastanza da mangiare.
 
Nascondino Un giorno Pio IX giocò a nascondino nei giardini vaticani con un bambino, fratello di una Guardia Nobile della famiglia Giustiniani.
 
Calze Si sparse la voce che le calze rubate a papa Pio IX avevano miracolosamente guarito quelli che le avevano portate.
 
Equipaggio Pio IX, costretto a fuggire da Roma dopo la proclamazione della Repubblica romana, si sentì chiedere: «Santità, non teme, questa volta, che la barca di Pietro possa affondare?». Risposta: «No. Sono certo che la barca di Pietro non affonderà mai. Temo piuttosto l’ammutinamento dell’equipaggio!».
 
2. Continua
 
Notizie tratte da: Padre Gilles Jeanguenin Scherzi da Papa. Aneddoti e curiosità sotto la cupola di San Pietro Fede&Cultura,
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Metà Un giorno chiesero a Giovanni XXIII: «Quanti lavorano in Vaticano?». Lui rispose: «Circa la metà!».
 
Perfezione Un giorno fu annunciato a papa Leone XIII che una ragazza sordomuta sarebbe entrata come novizia presso le suore della Sapienza; e lui rispose con un sorriso malizioso: «Oh! Questa, almeno, sarà perfetta!».
 
Scimmia Papa Giulio III (1487-1555) nominò cardinale il ragazzo che dava da mangiare alla sua scimmia.
 
Sigaro Il Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio (arcidiocesi di Bologna) conserva devotamente, in una cornice vetrata, due “reliquie” di San Pio X: un fazzoletto che gli è appartenuto e un mozzicone di sigaro! La sua autenticità è garantita da una lettera manoscritta dell’allora segretario particolare del papa, monsignor Giovanni Bressan: «Sigaro usato da Sua Santità Pio X la sera del 10 luglio 1909 dopo la cena, alle ore 10 circa pom. Era la seconda volta che fumava dopo l’elevazione al Sommo Pontificato. E fu anche l’ultima».
 
Tedeschi Nel 1926 la cuoca del papa, già molto anziana, fu sostituita da frati francescani tedeschi. Pio XI, accogliendoli: «Vi raccomando la precisione tedesca; vi raccomando il silenzio tedesco; ma non la cucina tedesca!».
 
Ritratto Un artista di scarso talento aveva insistito molto per eseguire il ritratto di Pio XI. Il Papa accettò di posare per lui, ma non si riconobbe nel ritratto. Sicché, quando il pittore, persuaso di aver realizzato un capolavoro, volle che il Papa scrivesse un piccola parola all’angolo del quadro, Pio XI scrisse: «Giovanni 6,20». Il versetto in cui Gesù dice ai discepoli: «Sono io, non abbiate paura!».
 
Diavolo «Quando si tratta di salvare qualche anima dobbiamo avere il coraggio di trattare anche con il diavolo in persona» (Pio XI).
 
Macchina da scrivere Pio XII fu il primo Papa a utilizzare la macchina da scrivere e il rasoio elettrico.
 
Rasoio Pio XII, che aveva preso l’abitudine di radersi con il suo Remington: «Sia resa grazia all’inventore del rasoio elettrico che ogni giorno mi permette di dedicare cinque minuti in meno alla mia barba e cinque minuti in più al sacrificio divino».
 
Visione Nel 1955 la rivista Oggi raccontò che Pio XII, a seguito di una lunga malattia, era guarito dopo aver avuto una visione di Gesù Cristo. Tutti i giornali italiani ripresero la notizia. Solo L’Osservatore Romano non scrisse niente. Quando poi si interrogò la Direzione di quest’ultimo, venne risposto laconicamente: «Era un’udienza privata e non ne parliamo mai».
 
Cognac Il cardinal Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova, nel 1978 portò in conclave una bottiglia di cognac, ma le guardie svizzere non lo lasciarono entrare. Lui si giustificò: «Non temete, non per me, ma per il nuovo eletto. Ho fatto altrettanto nei due precedenti conclavi ed è servito, credetemi!».
 
Vesti In occasione del conclave, i sarti romani confezionano tre vesti talari di diverse misure: una piccola, una media e una larga. Una di queste deve vestire il nuovo pontefice. Ma quando Giovanni XXIII fu eletto, i sarti pontifici andarono subito in ansia, perché non si era prevista una tonaca che si adattasse alle generose rotondità del papa bergamasco. Suo commento: «Tutti mi volevano, tranne i sarti!».
 
Stirare «Quante volte ho sentito mamme che mi dicono: “Ma, Padre, io ho un figlio di 30 anni e non si sposa: non so cosa fare! Ha una bella fidanzata, ma non si decide”. “Ma, signora”, ho detto, “non gli stiri più le camicie!”» (Papa Francesco, 4 ottobre 2013).
 
Papa «Un Papa è un cardinale che ha smesso di desiderare la morte di un Papa» (San Pio X).
 
3. Fine
 
Notizie tratte da: Padre Gilles Jeanguenin Scherzi da Papa. Aneddoti e curiosità sotto la cupola di San Pietro Fede&Cultura,
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