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 2023  agosto 05 Sabato calendario

Su Ibrahimovic

Dio «Sono un dio, ma un dio che invecchia».
 
Figli Nella sua casa in Svezia, Ibra non ha foto di calcio, né trofei. Motivo: «Nella casa dei miei figli abita solo il padre, non il calciatore, perché questo è il nostro rifugio. Devono essere indipendenti dalla mia storia per poter scrivere la loro».
 
Libero. «Mi sento libero su un’isoletta in mezzo al lago Målaren, e ancora di più nel mio bosco, al confine con la Norvegia. Una foresta estrema in montagna, nel profondo Nord, con un piccolo cottage senza elettricità e acqua dove d’inverno ci arrivi solo con la motoslitta. Oltre un migliaio di ettari di terra. Per chilometri e chilometri non corro il rischio di incontrare un essere umano».
 
Paura. «Ho paura di smettere perché non so cosa mi aspetterà dopo. Ogni giorno che passa sono più vicino a quel momento e mi sto rendendo conto che ho sempre più paura. Non è un problema di soldi. Quelli non mi mancheranno. Il problema è un altro: che cosa faccio?».
 
Sanremo. «Proviamo l’uscita sul palco di Sanremo e fanno partire la musica della Champions League. “Che roba è questa?” chiedo subito. “Sei un campione e questa è la musica dei campioni” mi spiegano. “No, questa è un’offesa, perché io la Champions non l’ho mai vinta. Volete davvero che sia me stesso? Allora la canzone ve la do io”. Così gli ho passato Jutro je della cantante serbo-bosniaca Nada Topčagić, un pezzo allegro, ricordo della mia infanzia, che avevo ballato in casa mia con gli uomini del mio staff, durante la festa per i miei 500 gol in carriera».
 
Materazzi/1. «Marco Materazzi era un caso diverso. Entrava per farti male. Al di là delle ragioni della partita, aveva una strategia personale per innervosire l’avversario. Quando uno non è abbastanza bravo nel gioco, ricorre a tutti i mezzi per imporsi. Era il suo stile».
 
Materazzi/2. «Il più bel derby della mia vita: 1-0 per noi, gol di Ibra e Materazzi all’ospedale» (Pippo Inzaghi dopo Inter-Milan del 14 novembre 2010 in cui Ibrahimovic segnò il rigore decisivo e poi rifilò una gomitata alla tempia a Materazzi).
 
Psg. Nell’estate 2021 Ibra si è offerto al Psg come direttore sportivo. «Ho chiamato Nasser Al-Khelaifi, il presidente, e gli ho detto: “Se non rinnovo con il Milan vengo al Psg e ti sistemo la squadra”. Nasser rideva, ma non mi ha detto di no».
 
Bastardo. Racconto di Raiola: «Sapete qual è la differenza tra Maxwell e Ibra? Se ho bisogno di soldi chiamo Maxwell e lui mi chiede: “Quanto ti serve?”. Se chiamo Ibra risponde: “Non ce li ho, ciao”. E mette giù. Uno è un bravo ragazzo, l’altro è un bastardo».
 
Bollette. Ogni mese Ibra controlla le bollette di luce e gas. E le paga di persona.
 
Soldi. «Anche se oggi posso permettermi tutto, ho mantenuto un grande rispetto per i soldi. Se compro una cosa per dieci euro e penso che ne valga sette, lo dico: “È troppo”».
 
Sterlina. «Un giorno sono in albergo con il Manchester United, prima di una partita. Mi viene sete, apro il frigo bar e mi bevo un succo di frutta. Andiamo a giocare e poi torno a casa. Passa il tempo. Arriva lo stipendio. Normalmente io non lo controllo. Però quella volta, non so perché, mi viene la voglia di curiosare e mi accordo che mi hanno detratto una sterlina. Chiedo al team manager: “Scusa, perché me l’hanno tolta?”. Lui controlla e risponde: “Un succo di frutta del minibar”. “Stai scherzando, vero?”. “No, qui tutto quello che si prende, si paga”».
 
Documento. «A Manchester ogni giorno mi chiedevano un documento d’identità per entrare al centro d’allenamento. Abbasso il finestrino e dico al tipo al cancello: “Ascolta, amico, è da un mese che vengo qui tutti i giorni. Sono il più forte giocatore del mondo. Se non mi riconosci, allora hai sbagliato mestiere”».
 
Chiesa. La casa della famiglia Ibrahimovic a Stoccolma, un’ex chiesa della fine del XIX secolo.
 
Unknown. Nome della barca di Ibra: Unknown, sconosciuta.
 
Bisogno «Se devi dire a Ibra cosa deve fare, vuol dire che non hai bisogno di Ibra».
 
 
Notizie tratte da Zlatan Ibrahimović, Adrenalina. My untold stories, Cairo Editore, 272 pagine, 19 euro.
 
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